דניאל - Daniel

Non ho scelto io
il nome che porto
come un ingombro;
avrei voluto chiamarmi
Ettore, così, per sincerità 
verso un destino già segnato
di perdente con onore.
Ma ora sento 
odore di petrolio 
vicino alle fiamme 
che altri chiamano santità,
e mi strappo la tunica
a mostrare il petto.
D.io è il mio giudice (1)
e allora giudichi;
il mio sguardo è fisso 
su Achille, fatto donna
- forse dea, forse Medea.
La malattia ha vinto
e ho il torace trafitto
in due punti precisi
da lame avvelenate
di verità e metastasi.
Mi si giudichi
per il nome che 
avrei voluto portare,
mi si giudichi ora
e non si reclami 
la mia salma
che vorrei dispersa 
nella polveri senza soffio
che precedettero l'illusione 
tanto umana di poter dire 
qualcosa sulla fine 
che non sia fine.

Testo - inedito 2023 - e foto di
Sergio Daniele Donati



(1) - Daniel in ebraico significa "D.io è il mio giudice"
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