Dittico lunare

Sai, quando si parla sottovoce
e si lascia al bisbiglio
l'onore di dar per inteso
l'antico patto e l'onere di fermarci
davanti all'ara ormai vetusta
d'un idolo di Terach
- a memoria di ciò che fu,
prima che ogni nome divenisse 
impronunciato e lontano -
è proprio allora che sorge la Luna.

E ci indica col suo sorriso
sdentato il valore del nascondimento,
il malore d'una presenza senza sosta.
Che tutto ciò che torna
- e tutto torna -
debba celarsi a uno sguardo 
abbagliato dall'illusione dell'eterno
è scritto col fuoco su pietre
d'ardesia, col sangue delle mani
di generazioni di scavatori, 
a mani nude, di terre
arse dai venti del deserto. 

Io ne canto di notte nel bisbiglio 
la tacitazione e l'eterno gioco 
a rimpiattino, e chiamo
- sì, chiamo a me -
la facoltà d'incontrare
la nenia eterna delle stelle,
il mugugno un po' ligure 
di un Artefice scontroso.

Foto e testo (inedito 2022)
di Sergio Daniele Donati ©
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Commenti

  1. Il sangue di chi scava, l'onore di avere il sostegno della luna che fornisce continuità alla vita, che talvolta è viva di notte, ma talvolta si fa viva anche di giorno. Ed è ogni giorno che noi cerchiamo il nome di chi amiamo, sebbene bisbigliato. Ma c'è, e anche noi ci siamo. La continuità è la forza che ci rende vivi. Queste parole hanno l'onestà di chi non si ferma al dolore, ma che tramite esso, trova la forza di andare avanti. Ne sono ammirato ❤

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    1. Grazie davvero per il magnifico commenti, Michele. Il dolore può divenire col tempo una traccia, una guida

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  2. Profondamente commossa, Sergio💖
    Un bisbiglio antico, che ci accompagna dalla notte dei tempi. In questi versi tanto tanto intensi

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  3. Versi toccanti che sanno dialogare coi pensieri di chi legge. Grazie Sergio!

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  4. Elena Deserventi

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  5. Canti di quel bisbiglio che nell'istante tra la veglia e il sonno implorato mi riporta vigile, ad ascoltare il mio intorno, a sorridere, a commuovermi a pensare e attendere. Tutto torna, come la luna.

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    1. Sai quando si legge e si ascolta sottovoce
      e la si vede la luna? quella luna sdentata che sorge proprio sotto gli occhi come una certezza!
      Mi piacciono molto questi rimandi biblici
      danno l’idea di quella memoria che hanno le pietre , a ricordarci il dolore del sacrificio
      L’illusione dell’eterno in quell’ardesia
      La nenia eterna delle stelle che culla e cura
      Annawrite

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    2. Grazie dal profondo del cuore, Annawrite, per le tue magnifiche parole

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