Mani color indaco


Mani color indaco
dipingono un firmamento sospeso 
a un timido sguardo ocra.
L'Osservatore canta l'impaccio
e descrive i passaggi fragili di piedi umani 
sulle pietre della comprensione.
Se ci accontentassimo di osservare 
la bellezza e declinassimo l'invito
stonato a recitar Leggi a noi sconosciute,
quelle stesse mani si poserebbero
sulle nostre nuche infanti e
ci ridarebbero memoria d'un canto d'elevazione.
Cristallina una voce allora
- forse la nostra stessa -
ci ricorderebbe 
che non esiste alcuna Legge
che non debba decantare 
nel recipiente d'un silenzio 
d'attesa e materno;
là, ove avviene la gestazione
di stelle lontane.

Noi siamo la Voce che canta,
prima del suo primo vagito,
la nascita d'un figlio
il cui Nome
non conosciamo ancora.

Foto e testo inedito (2022)
di Sergio Daniele Donati



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