Stanze del Maestro

 


Imparai col tempo
che il sorriso del mio Maestro
abbracciava il taglio
della sua stessa spada.


Separava, 
con la delicatezza del petalo
terre fertili da sabbie mobili
dal mio sterno resistente


E ricomponeva con la pazienza dell'amanuense 
le tessere del mio puzzle scisso, 
incurante della fuoriuscita
di magma e vento; dalle mie ossa.


La prima volta che incrociammo
le spade, la mia cadde;
la raccolse lui
e il mio pianto.


Erano gocce fertili e mani esperte;
spezzavano idoli 
e costruivano lente un altare
al principio della rinascita.

Foto e testi di Sergio Daniele Donati
(inediti 2022)









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