Timidezze; ai miei occhi


Se sapessi scrivere
come i trovadori 
o come i poeti che furon detti
dal dolce stil novo
ti parlerei anch'io d'uno spirito
soave che il tuo dire ritroso
risveglia,  e di sospiri che
all'anima mia, che mai s'allinea
a detti potenti, causa l'inciampo
della tua parola. 

Ma io son della stirpe 
del liberatore balbuziente,
di colui il cui palato,
pur oscurato da pietre aguzze,
si riempì di parola Alta
e Altra. Si spezzarono allora
le catene, non del limite, no,
ma quelle che rendon cieco
chi non sa osservare,
mentre la percorre,
la bellezza del crinale,
della lama del coltello.


stampa la pagina

Commenti