Poesie inedite di Gabriela Fantato tratte dalla raccolta “Terra magra” di prossima pubblicazione presso ILCONVIVIO editore



Preghiera

I.
 
Prendimi per mano e saliamo
dove non si può, dove si vede
- l'azzurro che toglie
il respiro, senza la certezza di tornare,
finché sarà notte e poi giorno,
mentre il buio accerchia
il mondo là sotto,
dove si misura il respiro
e si cancella il perimetro,
dove lo spazio è
zona di sorveglianza.

II.

Cantiamo la linea a perdita di sguardo,
la precisione dei numeri primi,
sfuggenti e infiniti,
andiamo dove non c'è scacco e dolore,
saltiamo a piè pari i confini.

Amiamo le foglie con ostinazione,
le radici che ci fanno
poveri e saggi nella stagione
a venire.
____

Madre dei desideri

Quella stanza – dentro,
e tu immobile.

Madre dei desideri nella notte
a nodi, a porta chiusa,
madre dei pentimenti e delle paure,
solo tu e tieni stretta al collo
- l'entrata.
L'uscita è scordata
e vanno i minuti a gomito di lana..

Resisti ferma nel centro,
in quel tuo sederti
in granolina e seta nei pomeriggi
stretti a punto erba
che a croce s’è già fatta sera.

Ancora la madre stringe,
stringe la bambina - pelle su pelle,
morbido il mondo
nella gonna che piano
le divora.
____

Si potrebbe

Il problema non è il silenzio,
non i papaveri cresciuti a marzo
sugli scogli.
Tutto è partenza, tentiamo la cima
nel tempo primo dell’infanzia,
nell’abbraccio.

Laggiù i racconti salvati
nel bisbiglio della madre.


Si potrebbe sentire la linea del legno,
prendere le schegge sulla pelle.
Qualcuno lo farà.

A dopo il regno della voce, a dopo.
____

Sempre e mai
a mio padre
Dal letto malato veniva
quel tuo respiro
un battere la vita
dove il tempo è un gesto,
un salto a piedi uniti
oltre lo scoglio.

Ci siamo detti – addio
come un salto nella fine
del mondo.


Tutti gli addii solo ora
si uniscono
nel colore
inspiegabile
del sangue.

Adesso, solo adesso lei
costruisce i ponti
tra ora e non più mai,
una forma buona dell’amore,
il bordo di ogni
racconto a venire.

____
Custodire
ai miei figli
I passi non sono più una fuga,
sono echi dentro la testa,
gesti nel bianco delle lenzuola.

Il timore è nato oggi al mondo,
la gioia disegna
il suo nome sul muro,
la mano la tiene, senza
afferrarla mai.

Impariamo la corsa
il primo giorno che siete nati
e siete già qui...
Impariamo il silenzio
e il pianto.
____

Calendario dell’addio

Nella stanza si scrive piano
l’assenza,
un bianco enorme dove prima c’era
la cornice.

Il buio ora ha riempito le stanze,
il segreto tra le crepe,
dove ci sono occhi e i denti
a dire la ferita.

Ci salva l’ombra lunga,
sino al sorriso perduto quel giorno,
una verità nuda, senza riserva.

Resta il calendario degli addii,
una legge muta che unisce i figli e ci fa
padri e madri
nel nostro gran passare

____

Il filo esatto

Avanzare, come il soldato
al limite del nulla
come l’ape al richiamo.

Andare oltre
il perimetro,
nella forma antica della vita.

A volte occorre
una linea, un filo esatto
nella specie.

Tutti i testi sono inediti e 
tratti dalla raccolta “Terra magra”
di prossima pubblicazione presso ILCONVIVIO editore.



CENNI BIOBIBLIOGRAFICI SULL'AUTRICE

Gabriela Fantato insegna al liceo linguistico Manzoni di Milano ed è poetessa, critica, saggista. Ha vinto diversi premi poetici, tra cui: G.Gozzano; Montale Europa; Città di Tortona; Lorenzo Montano, Lago Gerundo. La silloge A distanze minime è in “Almanacco de Lo Specchio” (Mondadori, 2009), un’altra ampia silloge è pubblicata in Nuovi poeti italiani 6 (Einaudi 2012, Milano). Tra le raccolte poetiche si ricordano le più recenti: La seconda voce (Transeuropa, 2018), L’estinzione del lupo (empiria, 2012); The form of life, trad. E.Di Pasquale (Chelsea Edition, New York, 2011); Codice terrestre (La Vita Felice, Milano, 2008). A breve uscirà per le edizioni de IL CONVIVIO la raccolta Terra magra
Ha curato la raccolta di saggi Con la tua voce, incontro con dieci grandi poetesse del Novecento (La Vita Felice,2010) e con Luigi Cannillo La biblioteca delle voci, interviste a 25 poeti italiani (Joker, 2006). E’ presente in varie antologie, tra cui: Bona Vox, la poesia torna in scena, a cura di R. Mussapi (Jaca Book, Milano, 20101). Ha ideato e diretto la rivista “La Mosca di Milano”. Dirige la collana di poesia Radici, per le edizioni Il Leggio, di Chioggia.

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Commenti

  1. Grazie, di cuore per l'attenzione e l'amicizia

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