Cinque inediti di Simone Migliazza



Il verso spezzettato degli uccelli poi
l’arrivare della luce o prima
- nessuno c’era per saperlo. L’acqua in
strada sotto alle finestre chiuse.
Dove sono tutti? Dove sono
andati?

Fino all’ora di pranzo la mattina 
é gli avventori usuali,
il tramestio delle auto nei parcheggi 
dietro i muri di bacca porcellana.
Gli sguardi dalle case
disattenti - che farne 
degli atti inosservati?
Un gesto dopo l’altro
se li portano via
in macchina con le buste della spesa.

Il mare irremovibile
due muti all’ombra breve
d’un albero. L’estate
infinita. Le cose
si prendevano un nome
- la mancanza amorosa
ci portava a sorridere.
Silenziosi, d’un tratto se ne andarono
- non lasciarono nulla
passando la collina:
le sedie rimediate sotto i rami 
non erano esistite.

C'era una barca in viaggio
si partiva di notte.
C’eravamo trovati al molo tutti
immaginando cose
impossibili. Amici,
fidanzate tranquille salutavano.
Vennero fuori storie vecchie d’anni.
Sapeva già ogni cosa
- cosa fosse accaduto
cosa ne avrei pensato:
i rancori, gli affronti esasperati.
Quanto l’amore poteva durare?
Illimitatamente.
Come avremmo dormito?
Un marinaio giovane spiegava.
Mi preoccupavano gli oblò scoperti
- la luce delle stelle,
la notte nuda, lasciata a metà.

Spedivo cartoline da ogni dove
- Ricordi il lago? I boschi?
Ti dicevo del bene
lo appendevo a caratteri celesti.
Avevi una catena
era lunga ogni distanza.
Non c’era monte che arginasse la colpa.

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NOTA BIBILIOGRAFICA

Simone Migliazza è nato l’8 settembre del 1982. Si è laureato in storia dell’arte presso l’università “La Sapienza” e in discipline musicali presso il conservatorio “O. Respighi” di Latina. Attualmente insegna in scuole pubbliche e private. Nel 2022 ha pubblicato “Poesie della voce nuova” per i tipi di Puntoacapo editrice. Suoi testi sono stati ospitati su diversi lit-blog.
( “L’altrove - appunti di poesia”, “Poeti oggi”, “Avamposto poesia”, “The bookish explorer”, “Di sesta e settima grandezza” ), dal quotidiano ”la Repubblica”, nella newsletter della rubrica “Ufficio poesie smarrite” del “Corriere della sera” e, in traduzione spagnola, dal “Centro Cultural Tina Modotti”.
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