(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 48 - Solo tre parole (un sogno)
di Sergio Daniele Donati Sai bene , mi dicevi, che non ogni esclusione si conclude col ripudio, che il midollo del sigillo è nella protezione e che ciò che non può attecchire su terreni acidi trova spesso risposta fertile in altri campi. Certo, rispondevo, e so anche del dolore del primo passo dell'escluso verso una terra ancora sconosciuta, della parola non eletta oggi a tornare nell'indistinto insieme di ciò che oggi, ancora, non vien detto. Al risveglio dal sogno le pareti della stanza sembravano fluttuare in un indaco sfocato quasi faticassero a prendere forma, o, anzi, a scegliere se manifestarsi o diluirsi davanti al mio sguardo estatico. Erano i perimetri incerti della parola quando ancora non viene espulsa, sola, dal reame del silenzio? O era un coro muto di voci bianche e bambine a prendere – o perdere – contorno davanti ai miei occhi? Mi alzai, senza sapere se fossi anc...