Due poeti allo specchio (Luisa Trimarchi e Sergio Daniele Donati)

 
Luisa Trimarchi

Stanza VII

Raccolgo e mi raccolgo nella stanza - non ultima -
la settima dove intravedo sul tavolo il tuo corpo mai nato:
che capelli avevi? E gli occhi? E il tuo ridere?
Ti ho parlato per notti intere - cercata nelle tombe dei bimbi
morti - dove accarezzavo le foto.

Il cimitero luogo perduto - mai visitato se non adulta
negato nella memoria antica - memoria di effigi -
storie intrecciate a epiteti perfetti - intagliati - tratteggiati
come con lo scalpello - di foggia pregiata - angelo innocente
vita appena intravista: del tuo corpo morto nessuna traccia.

(ti avranno incenerita? Ah la retorica, maledetta retorica!
Non si piange - salva sia la dignità - cerca la parola che non gridi
ma che effonda!)

Addormentavo bambole bambine sognando sorelline:
tagliuzzavo capelli - cucivo copertine con buchi enormi
mi accompagnavo alla solitudine dei giochi.

(fra me e me - attendevo miracoli - scorgevo l’invisibile -
mi accompagnavo alla desolazione nutrendo desideri:
un giorno tu saresti tornata a trovarmi - traccia muta -
in sguardi sconosciuti)

Stanza X

E aleggiava nell’aria la parola malsana - malattia inguaribile.
La poesia era morta lo annunciavano pomposi i vivi - coloro
che non sapevano che farsene di una parola grama - danneggiata
per sempre: su quel tavolo si distinguevano le parole gettate
negli anni come promesse di rinascita - come illusione di eternità.

Come si lavano le parole inutili? Dove si gettano? Indifferenziata?
Compostabile? Umido? Erano sempre state umide le parole poetiche
- piene di pianto rappreso e sangue a zampilli e acqua per lavare quelle
sporche - rattrappite oltre misura.

Le parole antiche e desuete poi non suonavano più: lacerti di corpi –
mai più riesumabili.

Tutto era infine spento - nessuno disponibile a rianimare nessuno.

Taceva la stanza dieci - vuota: sul tavolo nessun corpo un tempo
vivo - da lavare e portare a degna sepoltura - le parole non divengono
neanche polvere - solo ricordo - vacuità perduta - memoria rinnegata.

Gli inediti di Luisa Trimarchi che qui si propongono
sono tratti dall'opera non ancora pubblicata
"Poemetto del corpo morto"

Sergio Daniele Donati

(...)
e mi occorre un silenzio di tomba 
per sciogliere in rivoli d'acqua e fango
quel lamento di voci bambine.
Cadono a grappoli 
sulle mie ossa spezzate
timbri di cembali crepati
da un dolore senza resine
cui nemmeno la storia 
ha saputo trovare nome.

Per questo alle volte ancora
mi copro i volti col manto sacro
d'un dondolio senza fine 
e recito senza sosta 
la preghiera della non esistenza.

«Sia innalzato e santificato 
il tuo Nome»,
bisbiglio, mentre il mio 
svapora per camini stretti,
perchè non restino inascoltate
le argentine campanule 
di quelle voci di fumo.

    Si finisce, sai, col perdersi
    tra fiori di colza
    nati indifferenti
    sopra le loro fosse comuni, 
    per non dirsi vivi 
    al loro posto,
    mentre un vento di gelida
    indegnità alla vita
    ti brucia i bronchi
    a ogni asmatico respiro.



L'inedito di Sergio Daniele Donati che qui si propongono
sono tratti dall'opera non ancora pubblicata
"De Profundis"

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NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE

Luisa Trimarchi laureata in Lettere, all'Università “La Sapienza” di Roma. Le lezioni e la tesi con la poetessa Biancamaria Frabotta la incoraggiano alla scrittura. Segue corsi di perfezionamento. Nell'aprile 2021 pubblica la silloge Versi della dimenticanza (Transeuropa edizioni), nel marzo 2022 Le stanze vuote (Controluna ed.) e nell’ottobre del 2023 Storia della bambina infranta ( dialoghi - nudi ) (Puntoacap ed.). Ottiene importanti riconoscimenti in rassegne nazionali e internazionali, anche per la produzione di racconti. Sue poesie si trovano quindi su alcune raccolte antologiche dei segnalati/premiati.
Sono usciti articoli e segnalazioni critiche su giornali nazionali italiani, suoi testi sono stati tradotti in alcune riviste on line, peruviane, messicane e dal Centro Tina Mandotti. Partecipa a poetry slam, reading poetici e incontri; realizza inoltre podcast e gestisce un breve spazio settimanale, di tre minuti, su una radio web, trasmissione di intrattenimento (Il Radionauta), con una rubrica di poesie Coordinate poetiche dove legge i propri testi. Interessata da sempre alla commistione dei linguaggi artistici, sperimenta forme di video poesia e sintesi grafico testuali. Insegna letteratura in un liceo scientifico, a Cremona.
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Sergio Daniele Donati, nato a Milano nel 1966, ivi ancora residente, non abbandonerebbe mai la sua città che definisce «la sua unica amante di una vita».
Ha pubblicato per Il Leggio libreria editrice la raccolta poetica Amén (2024)
Ha pubblicato per Divergenze edizioni il romanzo «Tutto tranne l'amore» (2023)
Ha pubblicato per Ensemble edizioni la silloge «Il canto della Moabita» (2021).
Ha pubblicato per Mimesisedizioni (Collana dei Taccuini del Silenzio) il saggio «E mi coprii i volti al soffio del Silenzio» (2018).
Sue poesie sono state pubblicate nelle antologie «Pasti caldi giù all’ospizio» (Transeuropaedizioni, 2023 — a cura di Francesco Addeo) e «Riflessi. Rassegna critica alla poesia contemporanea» (Edizioniprogetto cultura, 2023 — a cura di Patrizia Baglione) e «Ogni sguardo su Milano» (Chiare voci ed., 2024).
Sue poesie edite e inedite e note critiche alla sua opera sono state ospitate da numerose pagine letterarie e quotidiani (Morel – voci dall'isola, Salerno news 24, Emme24.it, Poetarum Silva, LucaniaArt Magazine, Pelagos Letteratura, Bibliovorax, JoiMag, Centro cultural tina Modotti e altre).
È stato intervistato da Luisa Cozzi nella puntata del 7.12.2023 di Poetando e delle sue poesie sulle lettere ebraiche si parla tra l'altro su Poètica. Alcuni Poeti Viventi
È autore di numerose pre e postfazioni a raccolte di poesia contemporanea e collabora con numerose riviste letterarie.
Fondatore caporedattore e curatore della pagina Le parole di Fedro, ivi propone alcuni dei suoi percorsi nel linguaggio poetico e narrativo, con particolare accento su un approccio, anche laboratoriale, al dialogo poetico.
Avvocato milanese si occupa di diritto commerciale e di tutela dei minori.
Studioso di meditazione ebraica ed estremo orientale, insegna cultura e meditazione ebraica in associazioni e scuole di formazione e tiene seminari sul valore simbolico dell'alfabeto ebraico.

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N.d.R.: Su Le parole di Fedro potrete di Luisa Trimarchi trovare un estratto dall'opera "Storia della bambina infranta" nonché dall'opera "Le stanze vuote". entrambi sono accompagnati da una nota di lettura di Sergio Daniele Donati, caporedattore della pagina.



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