Requiem - A. L.




Se tu poi sentissi cadere a terra,
goccia a goccia, i milioni di parole
che sussurro per riempire il secchio blu
della tua grigiastra e acidula assenza,
scambieresti forse per cetra bianca
lo scricchiolio di quel ramo secco
e per cembali di nuvole il suono
di quella mia zoppia strascicata.
Il mendicante ripete per strada
una nenia senza significato
ma l'ossidiana della sua pupilla
parla la lingua muta di un sovrano.
Tu, che scambi per il dio silenzio
balbuzie, incapacità di parola
sei giudicata dal tuo imputato.
Ti volta ora le spalle e non pronuncia
sentenza definitiva, il suo occhio
ricusato dalla catena bruna
di un ricordo, maledetto da nebbie
e grida senza tempo d'abbandono.

(Sergio Daniele Donati - inedito 2024)
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