Due poeti allo specchio (Dario Stanca e Sergio Daniele Donati)



Finestra che sul mare
ti spalanchi, e sull’agave spinosa,
sull’estate imbevuta di brezza
(che ormai nessuno invoca),
non mostri che il corso
del tempo feroce.

Turbina già il vento
tra le cose, e sul cuore
che rimane senza voce.

Dario Stanca - inedito 2024

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NOTA BIOBIBLOGRAFICA

Dario Stanca (1973) si laurea presso l’Università del Salento, in Filosofia, con una tesi su Carlo Michelstaedter.
Ha curato il volume Anacleto Verrecchia, Meglio un demonio che un cretino (El Doctor Sax, 2023).
Per la poesia, ha scritto la prefazione al volume di Giorgio Gramolini, Vita breve.
Appassionato lettore di aforismi, ha firmato la postfazione di Per un piccolo ordine di grandezza, dell’aforista Amedeo Ansaldi.


Li ho visti, sai, i fuochi
di lontano e ho udito
pure io il rombo sordo 
di frantumi di ossa. 
Ho udito franare 
- nome dopo nome - 
i coriandoli delle mie certezze
bambine. Fu allora che anch'io
spalancai la mia finestra
- dirsi padri è il sogno
di chi non ha avuto un'infanzia - 
e invocai l'avvento 
d'un silenzio senza pari:
un principe dalla faretra stanca
che mi conducesse altrove. 

Fosse anche mia 
l'assenza di voce
che tu ricordi
sarebbe completa l'opera
d'oblio del mio nome.
Ma mai tacciono
- e bisbigliano e sussurrano 
la notte voci gutturali
di voragini sulle mie incompetenze - 
e io, forse l'hai intuito,
descrivo con lacrime celate da ironia
- in lingua antica e colta -
il fallimento di un uomo 
nato fuori dal Tempo.

Sergio Daniele Donati - inedito 2024

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DICE SOTTOVOCE L'AUTORE

Nasco, e ancora non muoio, ma ciò che scrivo è tanto - ma tanto davvero - legato ai semi che abbandono, per non saper prenderne cura
S.D.D.
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