La geometria della fine dell'amore

Foto di Sergio Daniele Donati
Speravo di potertelo dire un giorno
quanto mi costi tacere.
Ma per farlo avrei dovuto parlare;
e questo ha un costo molto più alto,
se lo si vuole chiamare amore.
E so bene che ti irrita
il mio discorrere di sentimenti
secondo istogrammi 
o diagrammi a torta. 
Eppure non t'irritava affatto
quando dell'amore eterno,
nel silenzio della notte,
tracciavo le geometrie
secondo linee 
che nemmeno Euclide
avrebbe mai immaginato.
Ora non trovi quelle stesse linee
- e poligoni e piani -
idonee a descrivere 
la fine dell'eterno. 
Non so chi abbia
messo in testa al Mondo
che per parlar 
dell'amore che muore
si debba mostrare 
il calore delle viscere
- è dalla distruzione del Tempio
che non è permesso sacrificio.

Né capisco come il Mondo
possa essere così cieco
da non saper vedere,
in chi traccia diagrammi
e descrive la formula
della fine della speranza,
il desiderio che nasca 
un matematico pazzo
a dimostrarne l'errore.

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