Katana
Se ti avessero detto da piccolo
quale sforzo costi alla schiena
mantenersi dritta
e della lacrima salata
di uno sguardo fisso sull'orizzonte,
se avessi imparato da giovane
quanto sia brutale
lo schiocco dello sterno
quando si allinea
al moto interno delle viscere
in immobile postura,
e quanto forte gridi il polso
per tenere fissa la spada
sull'asse orizzontale
di un desiderio senza intenzione,
se avessi mantenuto anche tu
calma e ascolto in meditazione
mentre milioni di voci morte
imploravano la tua memoria,
o avessi recitato senza sosta
il mantra dell'accoglienza del diverso
mentre pianti bambini
ti grattavano l'epitelio
e l'urlo taciuto dell'abbandono
si faceva strada
tra ciglia e gola,
se avessi fatto tutto questo
almeno un istante,
non ti prenderesti gioco ora
dell'etica di un uomo canuto
che ripone la Katana nel fodero
e finalmente si concede
un riposo orizzontale
e senza sogno.
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Testo - inedito 2025 -
di Sergio Daniele Donati
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