Lo iato


Separare per creare,
per dirsi nel vuoto 
capace di portare un nome
al di là di un confine 
che pare di pietra.
In ogni iato risuona un canto
che risponde a una domanda
e il deserto che mai visitai 
è la terra su cui poggia
l'ossidiana del mio sguardo.
Ogni iato è legge
- risveglio dell'ermeneuta -
e le parole che mai lessi
sono la dimora
della mia comprensione.
Ogni iato è urlo
di voci bambine; lontane
e il gesto che mai feci
rende il mio pugno carezza.
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In foto opera di Emilio Tadini
Testo di Sergio Daniele Donati 
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