(Redazione) - Postilla al testo Il predatore uccide senza odio di Daniele Zanghi, La carne l’amore la morte, Musicaos ed. 2023 - a cura di Anna Rita Merico


Postilla al testo Il predatore uccide senza odio (1) 
di Daniele Zanghi, La carne l’amore la morte, Musicaos ed. 2023
a cura di Anna Rita Merico

Il predatore uccide senza odio
ma atrocemente.
Questo prova che Dio non esiste.
L’uomo uccide inferocito
ma in modo sobrio
Neanche l’Umanità esiste. (2)

Ecco torna a dirsi quella banalità del male che secca, asfittica, giallognola si mostra privata d’ogni possibile aggancio alla carne. Atrocemente (ma): è la casa del pensiero dormiente, rarefatto, gelido, stirato nel dentro della sua impossibilità d’essere. Lungo tragitto e morte di sistema. Aculeo dentato che rostra ogni orizzonte rarefacendolo. 
E’ pensiero che si ritrae: mollusco senz’osso lontano da vita. Tommaso, a pensarci, all’epoca sua, non ha valutato l’ipotesi dell’esistenza di prove della non esistenza di Dio. La contemporaneità, invece, postula una Summa all’inverso attraverso atti della Storia e dispiegamento di sobria inferocità spesso non punibile perché annidata in maschere di squame e di menzogna. Lasciamo funzionare l’antica relazione d’essere che lega Dio a Uomo. Dipaniamo l’ontologia scucendone le concave: avremo un salto logico che azzera, come calcolo argomentativo, la dimostrazione della non esistenza né di Dio, né dell’umanità.
Inferocito-atrocemente: novelli sensi per parti antiche del discorso mostrano inversioni tra animalità e umanità. Ci ritraiamo nel deserto di una piazza di De Chirico e, con filo sottile, incolliamo verità e sua dissipazione.
Dovemmo, qui, aprire su quell’infida tonalità del senza odio come particolare macchina da guerra annidata nell’animo umano. In epoca contemporanea si mostra il dispiegamento di tale sfondo emotivo. Una frattura da crepaccio nel ghiacciaio ne lascia vedere la genesi. Non chiedetecene le cause, ne diremo altrove… per ora, con Daniele Zanghi, ne registriamo balorda esistenza.
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NOTA BIOBIBLIOGRAFICA per Daniele Zanghi
Nasce a Roma nel 1995. Laurea in Filosofia e Scienze politiche in Francia-Germania. Dal 2021 dottorando in Studi politici presso Sapienza ove svolge attività di ricerca sulla critica dell’ideologia nell’attuale Scuola di Francoforte. In poesia ha esordito nel 2019 con la plaquette Lo scarto della retina (Fallone ed.). Nel 2022 ha pubblicato per Nuova Cultura Sehnsucht.
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NOTE
1 - Daniele Zanghi, La carne l’amore la morte, Musicaos ed. 2023
2 - ivi pg 80
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