Tre inediti di Giuseppe Manitta


La polvere contiene la luce dell’innocenza,
la confessione della paura, la ragione
del dubbio. Ogni granello somma il tempo
e la vertigine, la sospensione dello sguardo,
persino le crepe che l’aria leviga – si spera –
o forse il vuoto del distacco. Senti lo spazio
che devi stringere nella morsa, per non
perderti nella caduta, ma sai
che solo il tempo rivela l’attesa.
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Se la liturgia della paura è stasi,
fermare il tempo sull’orlo dell’oblio
è salvezza. Non cedere al ricordo,
temere il non senso che si quieta,
urlare con la sola corda che rimane.
Questo è il punto:
non cancellare la prudenza degli sguardi.
Capire l’incompletezza è nudità,
solitudini di ombre che siamo.
Il rifugio? Pioggia
che scava e il vento che la trattiene.
Abbiamo paura di noi,
degli steli e di zampilli,
del nulla che non leggiamo.
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Non si può ascoltare il suono
che il vento fa sulle sbarre:
la prigione è l’idolo dei santi,
è la perfezione della fine,
il cammino di silenziosa incisione.
Abbiamo imparato a ripeterci,
le ombre sono per loro conto:
piedi e braccia, testa e gambe.
Tutto consuma il niente.
Si posa morta la carne sulla neve,
tenta con la bufera negli occhi
la sua fuga.
Tienimi un’ombra,
solo un pezzo per poter piangere
un’ultima volta.

Giuseppe Manitta - inediti 2023

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NOTA BIOBIBLIOGRAFICA

Giuseppe Manitta è nato a Seriate (BG). Partito da interessi leopardiani, ha esteso le sue ricerche da Boccaccio al Novecento. Si è occupato del petrarchismo cinquecentesco di Antonio Filoteo Omodei, del quale ha individuato le «Rime» in un codice vaticano di prossima pubblicazione in edizione critica. Tra le pubblicazioni principali si ricordano: “A partire da Boccaccio” (Mursia, nona edizione nel 2020); “Noi e il mondo. La novella italiana da Pirandello a Calvino” (Mursia, terza edizione nel 2011); “Giacomo Leopardi. Percorsi critici e bibliografici (1998-2003)” e “Giacomo Leopardi. Percorsi critici e bibliografici (2004-2008)”, nonché miscellanee su Boccaccio e Carducci, con Il Convivio Editore. 
Per “Mihai Eminescu e la «letteratura italiana»” (Il Convivio, 2017) il Presidente della Repubblica Moldova gli ha assegnato il Premio Eminescu per meriti culturali. Di poesia si ricordano “Gli occhi non possono morire” (Italic Pequod, 2018) e “L’etica dell’acqua (Avagliano, 2021, Premio Rhegium Julii). 
È il direttore della rivista accademica “Letteratura e Pensiero” e collabora a varie riviste specialistiche tra le quali “La Rassegna della Letteratura Italiana”. 
Ha curato le indagini bibliografiche su Leopardi per il “Laboratorio Leopardi” dell’Università La Sapienza di Roma. È critico letterario del quotidiano “Conquiste del lavoro”.

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