Inediti di Antonella Carmen Caggiano

Kiev

Cosa aspetti
Dio mio a lasciarmi entrare
nel tuo tempio prediletto?

Quanto ancora
gli uomini truci dovranno governare
e barattare innocenza
con medaglie?

Credevo mi aspettassi
alle soglie di un nuovo sogno
che avrebbe salutato la primavera.

Vedi?
i mandorli sono in fiore.
Non senti l’odore precoce
dei limoni?

Eppure tu stai.

Una manina lì
buttata di traverso.
Un sorriso storto.
L’albero monco
della tua guerra
ha disegnato un paesaggio lunare

laddove tutto
era una spasa di cielo in terra.

Poesia ecologica

Chiare fresche
dolci acque
dove i miei capelli erano strada di viandanti
e le braccia della fiacca luna
si allungavano in coltri d’ odorose spighe
già pane.
La beltà splendea panica e
frizzante intorno
come scroscio di colpo nel cuore
a refrigerare il tempo dell’armonia
nella pelle salata dell’acqua che s’azzurra.
L’anima si rallegra
su fonti guizzanti d’improvvisi calanchi
e distese a inviolarsi
di immensi quadri di Van Gogh.
Si spalancano cosce nude
di tramonti pennellati
su spase di prati lagune campi rosseggianti
fra sguardi antichi di stelle
cuciti sul tappeto bramante di sogni
e il profilo nudo
di una donna all’orizzonte
adagiata.

Lascia accesa

Lascia accesa
L’ultima candela,
che t’importa?
Il sonno s’imbruna
e il fiume oleoso
celebra il rituale abbraccio.
Assaggia lento
quel cielo cucito
intorno alla mietitura
gialla dei seni.
Ogni frutto
cadrà
ormai maturo.

Edo

Quanto le montagne
più alte
i mari più profondi
i tempi che ci dividono.

Quanto il cielo
il nero senza luna
gli sguardi fra noi
senza fondo.

Quanto un boato
di guerra
il sapore
della bocca
che rubavo
per poterne avere
nei giorni domani
ancora.

Ricorrerò
al colore degli occhi
nella tasca.
Ne berrò ebbra
tutte le parole e la musica.

Tu
lieve.

Come se
alle labbra tue
ed a me all’anima
due foglie di brezza
si fossero
posate.

Dettagli

Cercami in un inciampo
un’unghia screziata
il plenilunio a settembre
un giorno qualsiasi.

Pensami
in un pianto di notte
il guaio da solo e
il buco pieno di tutte le bottiglie vuote.
Quel vetro rotto da cambiare
i gesti imprecisi e
tutte le volte che mi hai lasciata percorrere
sola
strade che non portano a te.

Ricordati il singhiozzo imbarazzante e
l’assenza che brucia nella tazzina di caffè
       sporca di te.

_____
NOTA BIOBIBLIOGRAFICA

Antonella Carmen Caggiano è nata il 13 luglio 1971. Laureata in Lettere nel 1997.
L’amore per la scrittura risale a quando aveva appena 11 anni.
Vive a Pescara dal 2016, dove insegna.
Ha collaborato a “Il Roma”, e a “Il giornale di Napoli”, divenendo giornalista pubblicista.
Ha pubblicato “Estensioni”, 1990; “Cronaca di uno zen annunciato”, 2010; “Dolce di sale”, maggio 2022.
Le opere sono state accolte positivamente dalla critica, molte poesie sono state tradotte in diverse lingue e hanno ricevuto diversi riconoscimenti, tra cui: “Premio Letterario indetto dal Centro Divulgazione Arte e Poesia”, a Capranica, nel 1990; 1990; al “Premio nazionale di poesia Valle di Vitalba”,1991; al “Premio Letterario I contemporanei della comunità europea”, 1994; al “Concorso Internazionale Comunità europea” Città di Como,1994; al “Concorso nazionale di poesia e narrativa “Antartika”,1994; al “Premio di Poesia Stella Norbiato, 2000.
E’ membro dell’Accademia Internazionale “Mihai Eminescu”.
Vincitrice con un secondo posto del Premio Letterario Rhegium Julii, nel luglio del 2022.
Alcuni suoi testi sono presenti in varie antologie, fra le altre in “900 e oltre” a cura di Roberto Pasanise e Gerardo Salvadori, introdotta da Pompeo Giannantonio;
Nell’antologia “Poeti e Poesia”, curata da Elio Pecora, nel numero di agosto 2022,
Amministra due pagine fb: “La poesia che cura” e “Miscellanea mundi”.


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