Che poi, se manca

Davìd di Gian Lorenzo Bernini (particolare) 

Che poi, se manca
l'apnea al sorriso,
il balzo all'incontro,
il silenzio alla parola,
la vita stinge e scolora
e acari invisibili
ne corrodono la tessitura.

Se manca
un “eppure” alle nostre certezze,
un “altrove” alla nostra dimora,
una “sincope” ai nostri ritmi piani,
la vita sbiadisce e infeltrisce
e strappi d'usura
ne lacerano il ricamo.

Se manca
lo sguardo ritroso al bello,
la timidezza al gesto,
la titubanza alla prima nota,
la vita collassa e implode
sotto il peso d'un sogno
mal posto e immemore
della balbuzie
creativa del neonato.

Si piega
su se stessa
la vita
se manca la memoria,
se vive di ricordo,
se manca di slancio,
se incapace di stasi.

Si piega,
come si piega
un foglio di carta
perché diventi aeroplanino
da lanciare lontano.



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