Due poeti allo specchio (Sergio Daniele Donati e Denata Ndreca)

Il mio sguardo astigmatico
si posa su orizzonti mobili,
sfoca i contorni e proietta
memorie di nebbia 
in un Altrove fecondo
- un progetto di ritorno.

Forse per questo per me scrivere
è diluire inchiostri e chine 
nell'evanescenza e accettare 
che il significato scolori 
in una quasi assenza di suono.

(Sergio Daniele Donati - inedito 2023)


Cade lo sguardo dai tronchi spogli degli alberi.Ponente - il Vento - che lo porta via.
Galoppa nelle tempie l'inchiostro
nero con rosso sangue misto.
Io resto qua, per contemplare il suo sorriso.

Cerco oltre, mentre tutto è immobile davanti a
questa croce. Simbolo di vita. Simbolo di morte.

(Denata Ndreca - inedito 2023)

NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE
Denata Ndreca (Scutari 1976) è poeta e giornalista albanese che vive a Firenze dal 2000. È autrice de' "La ragazza del Ponte Vecchio"; "Tempo negato"; "Un faro nella nebbia"; "Senza Paura"; "Calicanto"; "Intorno a me"; e dei testi di letteratura per ragazzi: "I Giorni della pace" (insieme a Ven. Phra Medhivajirodom); "Sono io"; "La carrozzina magica"
È stata tradotta in diverse lingue. Le sue opere hanno ricevuto importanti premi letterari nazionali e internazionali. Già insignita “Women for Culture and Peace” 2022. Si occupa di diritti umani.
Alcuni suoi inediti sono già stati ospitati su Le parole di Fedro


Sergio Daniele Donati (Fedro) - Milano 1966 - avvocato milanese.
Ha pubblicato per Ensemble edizioni la silloge Il canto della Moabita (2021)
Ha pubblicato per Mimesis edizioni (Collana dei Taccuini del Silenzio) il libro: "E mi coprii i volti al soffio del Silenzio" (2018)
Fondatore e caporedattore del litblog Le Parole di Fedro, ivi propone alcuni dei suoi percorsi nel linguaggio poetico e narrativo e nella poesia ebraica.
Alcune sue poesie sono state pubblicate su riviste letterarie, blog letterari e quotidiani nazionali
Studioso di meditazione ebraica ed estremo orientale, insegna cultura e meditazione ebraica in associazioni e scuole di formazione e tiene seminari sul valore simbolico dell'alfabeto ebraico.

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