(Redazione) - Nota di lettura su "Sciara Tagliente" di Rossana Nicotra (RPlibri ed., 2021)


La Silloge Sciara Tagliente di Rossana Nicotra, apparsa nel 2021 per i tipi di RPlibri editore, è stata per chi vi scrive l'occasione di una riflessione profonda. 
La scrittura di Rossana Nicotra si caratterizza per una decisa incisività che la rende capace di veicolare in pochi versi significati davvero profondi.
Questo assunto non stupisce ed è vero per tanti autori, classici e contemporanei, solo che in Rossana Nicotra - cosa ben più rara - l'incisività del verso va al diretto incontro con la sua potenziale morbidezza e dolcezza. 
Ne esce pertanto un dire capace di essere magmatico - sciara, appunto, significa lava - in cui due apparenti opposti  - dolcezza e incisività -  si mescolano lasciando al lettore il retrogusto agrodolce di certe cucine orientali. 
Già la composizione di esordio della silloge manifesta questo carattere. Ne riportiamo qui sotto il testo.

Nacqui e furono schizzi di sangue
gettati ai piedi,
e grida di ventre e tormenti
di sciara tagliente,
fatica e pianto di cenere sparsa.
Con disiu di seno, Madre, a te 
mi sono aggrappata. 

La crudezza del parto, i suoi dolori, le grida e la lava (sciara) tagliente di una nascita vengono sul finale di poesia messi in contatto con la dolcezza di un desiderio declinato in lingua siciliana (disiu) e con una invocazione a una Madre il cui seno qui rappresenta per la nascente il rifugio, l'appiglio perché la vita continui.
E quel disiu ha un richiamo fonetico evidente col dantesco disio che colpisce i naviganti nell'ora in cui, tramontando il sole, essi nostalgicamente sono inteneriti dal ricordo delle case e delle famiglie lontane.
Rossana Nicotra gioca molto abilmente in questa sua d'esordio alla silloge su registri diversi e comunicanti che rendono il lettore consapevole di quanto l'autrice si situi in un flusso poetico ben più antico della recente apparizione di questo gioiello poetico.

Altrove i tratti della poeta si fanno più meditativi e sognati (sognanti?) e trasportano il lettore nell'altrove dell'autrice, anch'esso fatto di miscugli magmatici, di lave e di risveglio spirituale.
È il caso della poesia il cui testo qui sotto si riporta.

Qui, ora, nel silenzio
tutto si mescola:

tempo, voce, spazio
in una bellezza 
che vincerà il mondo.

l'assenza è pace
nelle acque materne.

Sembra il dire di un feto nel grembo materno, nelle acque che rendono i suoni accoglienti e lontani, nei nove mesi di gestazione. Il Silenzio è il territorio in cui ingredienti quasi sacri (tempo, voce e spazio) appunto si mescolano, prima della nascita, per creare un'atmosfera di assenza e attesa capace di creare il bello che prepara il (e vince sul) mondo. 
Una poesia che, non lo si nasconde, ha portato chi vi scrive a lacrime tenute e sobrie. 
Ché esiste una comprensione delle cose della vita nei versi di Rossana Nicotra che resta sul filo teso del verso e mai lo abbandona. 
Rossana Nicotra scrive senza filosofeggiare, dice della vita ma non cede mai allo strazio iper-espressivo. 
Sta. 
Sì, Rossana Nicotra, sa stare nell'equilibrio tra un poetare che richiama il corpo e un altro che della vita traccia la natura magmatica, senza eccesso, senza strappo. 
E anche quando parla di dolore lo fa con una tenuta gentile, aggettivo che qui si declina in senso stilnovistico, di appartenenza alla gens, a coloro, in altre parole, che della parola conoscono  il modus e la tenuta.
È il caso della poesia che, per ultima, si riporta qui sotto.

Non sai quanto mare fanno le parole,
se mi bagni e m'asciughi, tu non sai
i frammenti dal fondo

che i remi si fermano, al largo
la barca non abborda.

Il gioco tra mare e il sottinteso male rende il verso della poeta qui tenue e sottile, pur se, in evidente ossimoro, denso. 
Un dire senza dire che fa di questa poesia, a parere di chi scrive, una delle più complete della raccolta poetica.
La silloge di Rossana Nicotra, coi suoi richiami colti alla lingua di Trinacria, si situa certamente tra le opere di grande spessore e stupisce che sia la prima silloge della poeta che manifesta qui una piena maturità sia compositiva che espressiva.
Una lettura immancabile. 

Note biobibliografiche

Rossana Nicotra è nata in Sicilia, alle pendici dell’Etna, nel 1981. Vive in Piemonte ed è un’insegnante.
Ha pubblicato la silloge Sciara Tagliente per RP Libri Editore, nella collana curata dal poeta Antonio Bux. La raccolta ha ottenuto diverse recensioni e note di lettura.
Rossana è stata ospite in salotti letterari, nella nota trasmissione di Giuseppe Cerbino e Federico Preziosi e invitata a eventi culturali. Alcune sue poesie sono presenti in antologie e apparse su blog come Readaction Magazine, Bibbia d’Asfalto, Larosainpiu e su diverse riviste, tra cui Avamposto. Suoi componimenti sono stati tradotti in spagnolo e pubblicati sulla rivista internazionale Centro Cultural Tina Modotti.




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