Inediti di Maria Gabriella Cianciulli


Librarsi nell’abisso e
nulla su cui poggiare un nome
solo il vuoto da risalire
Se ti chiamassi poesia?
Saresti il mio nome


L’estate

L’estate che mi corre innanzi
ha il volto consumato dall’affanno
e quando sfuma nel graffio del meriggio
lascia al vento l’odore del pianto
Il sapore del sale solca la maschera
si lascia cristallizzare sui piedi del Cristo
e già una perla origlia da lontano

Dolce è l’affanno della *buona
battaglia* cantarne le stille
la perla crebbe
nella conchiglia lo stupore
e ascoltai la luce

Formiche

Formiche in filari scoordinati
nel groviglio di cori gesticolanti
sotto il cielo cadente
Non ha palpito la sera
né coperte per i sogni
la notte assale filari
di suoni
tu
Incontrarti

Incontrarti questo volevo
in questo incanto il respiro si fa corto
il battito sanguina stralci di fuoco
appesi all’infinito, nuova Itaca
la mia Itaca consegni
nelle mani della bambina
ti cercava, una vecchia storia
che il mare conosce e rigurgita
Sazio è il mare di solchi tracciati
e taciti
in un battito la vita
la vita in un battito
Itaca...
La nostra parola

Luce nelle tenebre accarezzo
compenso del mio esserci per te
Lo sprone di contarti le pietre
dove inciampi per farne colonne
nella radura mi dissi
Il desiderio di arare nel vocìo
perché più chiara sia
la nostra parola
_______________

NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE

Maria Gabriella Cianciulli nasce a Montella (AV) il 30.05.1959, un paese dell’entroterra irpino, dove vive attualmente. Intraprende gli studi liceali, in seguito consegue la maturità magistrale presso l’Istituto Magistrale “Imbriani” di Avellino e l’abilitazione all’insegnamento per le scuole primarie. Con la prima silloge “Echi di maggio” (Delta 3 Edizioni) pubblicata nel 2015 inizia il suo percorso poetico, percorso che è continuato e che ha visto da poco l’uscita del suo secondo libro “Di Terra e Di Donna” per i tipi di “Controluna” a cura di Giuseppe Cerbino.
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Commenti

  1. Mi piace molto, bella scrittura! 🙏

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    1. Grazie. Sì c'è una delicatezza di fondo che trascina in questi versi.

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