Dialoghi poetici coi Maestri - 61 - Dino Campana



IL CANTO DELLA TENEBRA

La luce del crepuscolo si attenua:
Inquieti spiriti sia dolce la tenebra
Al cuore che non ama più!
Sorgenti sorgenti abbiam da ascoltare,
Sorgenti, sorgenti che sanno
Sorgenti che sanno che spiriti stanno
Che spiriti stanno a ascoltare......
Ascolta: la luce del crepuscolo attenua
Ed agli inquieti spiriti è dolce la tenebra:
Ascolta: ti ha vinto la Sorte:
Ma per i cuori leggeri un’altra vita è alle porte:
Non c’è di dolcezza che possa uguagliare la Morte
Più Più Più
Intendi chi ancora ti culla:
Intendi la dolce fanciulla
Che dice all’orecchio: Più Più
Ed ecco si leva e scompare
Il vento: ecco torna dal mare
Ed ecco sentiamo ansimare
Il cuore che ci amò di più!
Guardiamo: di già il paesaggio
Degli alberi e l’acque è notturno
Il fiume va via taciturno......
Pùm! mamma quell’omo lassù!

Tratto da Canti Orfici


TENEBRA

È lunga e tenuta quella nota
che dall'indaco scolora nel nero/blu
di Prussia di una notte senza stelle. 
E non fermano l'indole mia
i firmamenti di stelle morte
mentre si muove lenta la traccia 
di biscia sui muschi che da sempre
genera l'ansia sottile delle mie parole.
Mi dici "ascolta" e ignori la compulsione
del bimbo con la conchiglia sull'orecchio
- ascoltava un mare inesistente
per cadere nell'oblio dei suoi naufragi.
La notte, le rughe sui tronchi degli alberi
disegnano i volti del vecchio che fui
e le resine non lesinano insegnamenti
aspri come sudori che colano su un viso
affannato dal faticoso scambio gassoso
di una respirazione asmatica. 
C'era un'ombra lassù, nel sogno,
un'ambrata forma di donna che mi mostrava
una schiena che sussulta
e non mi era dato di capire se i suoi
fossero singulti o isteriche risate.
È tenuta e lunga quella nota
a me fin troppo nota
che porta schegge di angoscia e un canto
sincopato, come di Fado.
Mi porta lontano la nostalgia che è mia,
e mio e senza fondo é il vortice nero 
che mai si consola e mi consuma
nella parola che manca e strazia d'assenza. 
Scricchiola piano di notte un ramo,
l'ascolto felice per ciò che non dice,
che il cuore che si spezza tra le doglie
dona foglie e al mio sguardo bambino
il solito dolce inchino. Un ramo che si spezza
è un cuore che dona bellezza. 

Sergio Daniele Donati
Inedito 2023

stampa la pagina

Commenti