La vendetta di Odisseo

Ho provato sinora
a cantare il canto monotonico
dell'assiolo
sul crinale seducente
della voce dell'indicibile.
E non mi fu facile 
schivare le sirene 
- il mio albero non era maestro
e miei compagni troppo facili
ad allentarmi i lacci.
Né di me si può dire 
che abbia seguito 
la verità celata
nel canto del ritorno.
Non fu astuzia la mia guida
- questo lasciatelo pensare
ai falsi ermeneuti.
Se sono qui, Proci,
mentre imbraccio l'arco,
è per ricordarvi
- per ricordarmi -
che niente può essere mai
come prima del viaggio.
Alzate dunque, se volete,
alte le vostre urla e spaventi.
Ma siate onesti almeno ora,
prima del vostro ultimo respiro:
ciò che per voi è ora terrore
non è il mio ritorno
ma il viaggio
che la mia venuta vi impone.



stampa la pagina

Commenti