(Redazione) - Amerinda - 03 - Domingo Alfonso, il poeta dell’uomo comune
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di Antonio Nazzaro |
Negli anni 50 la Cuba pre-rivoluzionaria vede apparire sulla scena poetica un personaggio che, probabilmente senza volerlo, si trova a costruire un ponte tra l’isola considerata una colonia nordamericana e l’isola che diventerà il simbolo della libertà non solo in America ma in tutto il mondo. Si tratta di Domingo Alfonso, decano della poesia cubana. In un momento di cambiamento epocale Domingo Alfonso sceglie di essere il cantore dell’uomo comune.
Domingo,
di colore e giovane architetto. Dopo un esordio con una silloge di poesie
in rima, già nel 1959 annuncia la sua “sospensione di giudizio”
e -allo stesso tempo- un sentire poetico carico di sentimenti
profondamente semplici. È un negro: sa chiaramente a che mondo
appartiene e, per la sua epoca, è quasi una rarità, frequenta
l’università diventa architetto, professione che eserciterà per
tutta la vita. (1)
sono lunghi e tremendi,
come frustate,
o come serpenti senza fine,
o come le pene della razza negra,
o come i fiumi.
_____
Los ríos
son largos y tremendos,
como latigazos,
o como serpientes inacabables,
o como las penas de la raza negra,
o como los ríos.
Lui
che può ricordare che la sua trisnonna era una schiava segna il
razzismo con tinte quasi piane è il sentire ad esprimere la Storia
non la critica o la denuncia.
Nel
gioco dei passaggi epocali cubani il suo primo libro è accompagnato
dal prologo di Jose Ángel Buesa, forse il poeta cubano più popolare
dell’epoca pre-rivoluzionaria, un poeta che abbandonerà l’isola
incapace di trovare un suo spazio nel cambiamento storico. Il suo
secondo libro vedrà il prologo di Roberto Fernández Retamar il
cantore della rivoluzione. E questo si deve forse proprio alla sua
scelta poetica d’essere l’uomo comune:
in certe ore, come milioni,
salgo e scendo dagli ascensori
poi pranzo come tutti,
parlo con gli studenti
(non porto una croce sulle spalle),
giornalmente passo il tempo insieme a tante persone
gente noiosa, gente che canta,
uomini laboriosi, burocrati che dormono,
insieme a loro passa la mia piccola figura;
il soldato soffre, la dattilografa si piega,
io canto semplicemente le cose che sente
l’uomo comune.
_____
Soy el hombre común.
en determinadas horas, como millones,
subo y bajo ascensores,
después almuerzo como todos,
hablo con estudiantes
(no llevo cruz a cuestas),
a diario paso junto a muchas personas,
gente aburrida, gente que canta,
hombres laboriosos, burócratas que duermen,
junto a ellos pasa mi pequeña figura;
el soldador sufre, la mecanógrafa se inclina,
yo canto simplemente las cosas que siente
el hombre común.
(De Poemas del hombre común, 1964)
Siamo
nel 1964 quando viene pubblicata la silloge che contiene questa
poesia, “Poesie dell’uomo comune” l’isola è percorsa dal
fervore rivoluzionario e dalle contraddizioni inevitabili che
disegnano la nuova Cuba. Domingo Alfonso è un uomo che pare seduto a
guardare gli avvenimenti senza schierarsi nel ribollire
rivoluzionario ma neanche opponendosi ad esso. La sua poesia ritrae
un quotidiano accadere della vita.
È brava gente che vive,
lavora, passa e suonano,
e un giorno come molti
riposano sotto terra.
Antonio Machado
Gente come me
attraversa giornalmente le strade,
prende un caffè, respira
ammira gli sputniks.
Gente come me,
con il naso, con gli occhi, con problemi coniugali,
che prendono l’autobus
e un giorno tra i tanti
si addormentano sotto terra
senza che nessuno se ne accorga.
attraversa giornalmente le strade,
prende un caffè, respira
ammira gli sputniks.
Gente come me,
con il naso, con gli occhi, con problemi coniugali,
che prendono l’autobus
e un giorno tra i tanti
si addormentano sotto terra
senza che nessuno se ne accorga.
_____
Gente como yo
Son buenas gentes que viven,
laboran, pasan y suenan,
y un dia como tantos,
descansan bajo tierra.
Antonio Machado
Gente como yo
transita diariamente las calles,
toman café, respiran,
admiran los sputniks.
Gente como yo,
con nariz, con ojos, con problemas conyugales,
que toman un ómnibus
y un dia de tantos
se duermen bajo tierra
sin que nadie se entere.
(Antología casi final, 2002)
In un momento di
forte ideologizzazione della vita in tutti i suoi aspetti Domingo
Alfonso sembra lanciare nel suo tono pacato e forte un promemoria a
una società lanciata nel costruire “l’uomo nuovo”.
Questa donna ed io abbiamo finito.
Adesso, nel lasciare il disordine delle lenzuola
guardiamo dalla finestra la strada.
Un po’ sulla destra
degli operai compongono un enorme cartellone
che dice: Tutti con i baschi rossi nella Piazza della Rivoluzione.
Lei si volta verso l’interno della stanza d’hotel.
Io guardo le sue natiche color inchiostro per la stampa.
Provo ciò che gli uomini normali avvertono davanti a tale spettacolo:
Ringrazio a chi corrisponde per sentirmi vivo.
_____
Después del amor
Esta mujer y yo terminamos.
Ahora, dejando el desorden de las sábanas
hemos mirado por la ventana hacia la calle.
Un poco a la derecha
unos obreros componen una enorme valla
que dice: Todos con boinas rojas a la Plaza de la Revolución.
Ella se vuelve al interior del cuarto de hotel.
Yo miro sus nalgas color de tinta de imprenta.
Siento lo que los hombres normales ante tal espectáculo:
Doy gracias a quien corresponda por encontrarme vivo.
(De Historia de una persona,1968)
In
un paese dove si considerava Cuba, prima del 1959, come “il
bordello del Nordamerica” questa poesia di un uomo in un hotel con
una prostituta suona di nuovo come un monito al paese che chiama
tutti con i baschi rossi ma non ingannatevi e non date un
valore politico al testo, esso è come dire: esiste una vita reale
che fa fatica a cambiare ma non si discute la volontà del
cambiamento.
Ed è
solo l’uomo comune attraversato da uno sguardo poetico che può
rivolgere il suo sguardo verso sé e verso il “diverso” senza
pronunciare un giudizio ma guardare indagando la complessità della
natura umana.
Duro come sono
Duro, come sono
il piccolo uomo che mi accompagna forte e inflessibile,
pesa, giudica analizza tutto.
Ma a volte mi delude:
abbraccia un bambino.
Raccoglie un fiore.
_____
Duro
como yo mismo
Duro, como yo mismo,
el pequeño hombre que me acompaña;
fuerte, inflexible,
lo pesa, lo juzga, lo analiza todo.
Pero a veces me decepciona:
abraza un niño.
Corta una flor.
(Antología casi final, 2002)
Anche se sorpreso probabilmente più che deluso la capacità di vedere o intravedere la propria parte femminile, per chi scrive è quasi una condizione necessaria all’essere poeta, non viene negata né censurata ma raccontata nella sua capacità di sorprendere. Ma è una sorpresa che dura poco.
Un uomo a guardare il mare
In piedi, di fronte al mare
l’uomo che offre due naticheha dietro
un negro e la sua asta caliente
a penetrarlo con violenza
Il pomeriggio cade verso l’ovest,
i piedi affondati; nella sabbia;
la minaccia di pioggia
ad oscurare tutto.
Mani e braccia schiacciano i suoi fianchi
- come se fosse una donna -
Tremore, immagine confusa della paura,
piacere e sensualità
in un minuto indimenticabile
4 Agosto del 2001
_____
Hombre mirando hacia el mar
Parado, de frente hacia el mar
el hombre que ofrece dos nalgas
a un negro y su barra caliente
penetrándolo con violencia.
La tarde cayendo hacia el oeste,
los pies hundidos en la arena;
la amenaza de lluvia
oscureciéndolo todo.
Manos y brazos oprimen sus caderas
-como si fuese una mujer-
Temblor, imagen confusa del miedo,
placer y sensualidad
en un minuto inolvidable.
Agosto 4 de 2001
L’uomo
“qualunque” se mai un poeta è un uomo qualunque, non si
scandalizza davanti a una relazione omosessuale, ha un attimo di
smarrimento, di confusione ma poi ritorna alla radice dell’amore:
piacere e sensualità/ in un minuto indimenticabile. Nessun elemento
voyeuristico o di giudizio il sesso è parte della natura che lo
circonda.
Malinconica nel parco, lo sguardo triste,
vicino alla fontana, sola,
stava la donzella…
Gli alberi piangevano, muti, grigi
con foglie gialle;
Sono passato con la mia tristezza!
E all’unirsi la mia afflizione e il suo dolore
un sorriso è fiorito in noi
vicino alla fontana, sola,
stava la donzella…
Gli alberi piangevano, muti, grigi
con foglie gialle;
Sono passato con la mia tristezza!
E all’unirsi la mia afflizione e il suo dolore
un sorriso è fiorito in noi
_____
Alianza
Mustia en el parque, la mirada triste,
junto a la fuente, sola,
estaba la doncella…
Los arboles lloraban, mudos, grises,
con amarillas hojas;
¡pasé con mi tristeza…!
Y al unirse a mi duelo y su dolor
una sonrisa floreció en los dos
(De Antologia casi final, 2002)
L’incontro
provoca un cambiamento ma non c’è il tentativo di trasformalo in
una storia perché avere la possibilità di trovarsi è già di per
sè un incanto, anche con un accento di ironia data l’ambientazione
quasi “d’amore cortese”: la fontana, la donzella, gli alberi
piangenti. Il passare della vita e i suoi momenti per il poeta comune
sono un hic et nunc da vivere in maniera incondizionata.
A Jesus Cos Cause
Al nord nord-est di Palma
esiste una via come tante altre:
in quella via c’è una casa
dentro la casa una donna,
dentro de la donna un cuore.
In quel cuore sono stato prigioniero,
prigioniera la mia vita nel cuore
di questa donna, in quella casa
di una via come tante altre:
al nord nord-est di Palma.
esiste una via come tante altre:
in quella via c’è una casa
dentro la casa una donna,
dentro de la donna un cuore.
In quel cuore sono stato prigioniero,
prigioniera la mia vita nel cuore
di questa donna, in quella casa
di una via come tante altre:
al nord nord-est di Palma.
_____
Al norte nordeste de Palma
A Jesus Cos Cause
Al norte nordeste de Palma
existe una calle como tantas otras:
en esa calle hay una casa,
dentro de la casa una mujer,
dentro de la mujer un corazón.
En ese corazón estuve preso,
presa mi vida en el corazón
de esta mujer, en esa casa
de una calle como tantas otras:
al norte nordeste de Palma.
1967-1969
(De Antologia casi final, 2002)
Nuovamente
una relazione non viene passata attraverso filtri filosofici o
esistenziali ma, semplicemente, presentata come un accadimento da
ricordare. Un accadimento scevro di nostalgia o di rancore è un
momento vissuto che vale la pena ricordare in una vaghezza: una casa,
una donna (come tante) un luogo geografico incerto, vissuto e
ricordato. Il passato e il presente hanno un valore temporale dato
dall’essere vivi non dall’interpretazione o meditazione
sull’esistere.
I passi del tempo
i giorni e gli anni
a lasciare
la cesta nera
Malattie e altro dolore
meno fuochi
Si spegne
accade
d’improvviso
_____
La cesta negra
Los pasos en el tiempo
los dias y los anos
dejando
la cesta negra
Enfermedades y mas dolor
menos fuego
Se apaga
pase
de pronto
1980
(De Antologia casi final, 2002)
Forse
uno dei segreti dell’uomo-poeta comune sta nell’accettare gli
eventi dell’esistere senza dipingerli nella drammaticità ma nella
sua realtà unica tinta di sofferenza di questo accadere è il nero
della cesta.
Voglio
chiudere questi appunti sparsi forse con la poesia che avrebbe dovuto
aprirli. E lo faccio perché in questa passeggiata per il quartiere
Mariano con Alfonso, manca forse la “definizione” di cosa è la
poesia per questo poeta comune:
Manifesto
Per me la poesia
non è nemmeno letteratura:
una poesia, sanguina, suda, dice parolacce;
è un pezzo di me stesso,
una vecchia che puzza, un brutto spettacolo del circo,
una cosa frequentemente sgradevole
che sconcerta i signori della giuria,
le signorine di dodici e vent’anni che non hanno osato mai
a inseguire l’amore in una stanza ben buia;
le vecchie bigotte, i burocrati, i commercianti,
quelli che non capiscono un fico secco della bellezza,
il fruttivendolo dell’angolo, me stesso in certi momenti;
per chi pensa che di solo pane vive l’uomo,
per tutta questa gente una poesia vale meno
della cosa più insignificante che possa immaginare;
per tutta questa gente sarà una porcheria,
però non sarà mai, di questo puoi starne sicuro,
parole scritte su un foglio.
_____
Manifiesto
Para nosotros el poema
no es ni siquiera literatura:
un poema, sangra, suda, dice malas palabras:
es un pedazo de mí mismo,
una vieja que apesta, una mala función de circo,
una cosa con frecuencia desagradable
que choca a los señores del jurado,
a señoritas de doce a veinte que nunca se han atrevido
a perseguir el amor en un cuarto bien oscuro;
a viejas pudibundas, a burócratas, a comerciantes,
al que no entiende un comino de la belleza,
al verdulero de la esquina, a mí mismo en ocasiones;
para el que piensa que sólo de pan vive el hombre,
para toda esta gente un poema valdrá menos
que la cosa más insignificante che consigas imaginar;
para toda esta gente será una porquería,
pero nunca habrá de ser, de eso puedes vivir seguro,
unas palabras escritas encima de un papel.
(1) - TRADUZIONI DALLO SPAGNOLO DI ANTONIO NAZZARO
____
BIOGRAFIA
Domingo Alfonso è nato a Jovellanos, provincia di Matanzas, Cuba, il 10 settembre 1935.
Si è laureato in architettura all'Università dell'Avana nel 1969. Ha pubblicato in poesia: Sueño en el Papel, 1959; Poemas del hombre común, 1964; Historia de una persona, 1968; Libro de buen humor, 1979; Esta aventura de vivir, 1987; Vida que es angustia, 1998; Antología casi final & En la ciudad dorada, 2003; El libro principal & Un transeúnte cualquiera - poesie dal 2003 al 2008.
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