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Visualizzazione dei post da 2025

(Redazione) - Fisiologia dei significati in poesia - 15 - Il poeta e la sua parola (parte sconda)

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  di Giansalvo Pio Fortunato L’evidenza che risiede nel relazionarsi alla lingua costituita e la forza data dall’immensa possibilità di disporre di questa lingua, fa sì che si possa concepire anche con una certa nettezza quanto sia intima la relaziona tra il poeta e la sua parola. In tal senso, infatti, la parola, nell’accezione da me intesa [1], punta a riconoscere l’atto esatto di enunciazione; ossia: il momento in cui un’espressione linguistica prende corpo ed edifica un mondo di senso. Per la poesia, ovviamente, è quasi d’obbligo parlare di enunciazione e non di un enunciato almeno per due motivi: la poesia sfugge ad ogni atto di formalizzazione rigorosamente logico-tradizionale; nell’atto stesso del “pronunciamento” della poesia, si sviluppa una nuova e complessa sfera di senso, che non si riduce mai semplicemente in un mero atto di significato. Implica, piuttosto, un far essere. Se ci trovassimo innanzi ad enunciati, infatti, il verso non solo sarebbe definito come una se...

(Redazione) - Anfratti - 07 - La fame ti sopravvive

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Di Alessandra Brisotto Articolo 1 L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. La mia casa è la Costituzione,  la mia Costituzione. La sovranità nella mia casa appartiene a  me, da quando te ne sei andata. In due  eravamo popolo, ora sono persona e,  come tale, non ha diritto alla sovranità.  Chi prenderà ora le decisioni? Chi  governerà le diverse regioni interne,  la  cucina, il bagno, il salotto, me? Articolo 2 La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. Ti ringrazio, articolo 2 dei principi  fondamentali della Costituzione italiana,  per avermi tratto in salvo, garantendomi i diritti inviolabili, sia  come uomo, che  ...

(Redazione) - Genere In-verso - 24 - L'antico Giappone: musica, danza, parola

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Di David La Mantia Il ruolo centrale di cui la musica ha sempre goduto in Giappone, sia a livello popolare sia nella vita di corte, come si può evincere anche dalle molte raffigurazioni, è legato alle sue origini divine e ai poteri di purificazione a essa attribuiti. La prima documentazione in tal senso è nel Kojiki , dove si narra della prima danza sacra, kagura (musica degli dei), improvvisata dalla divinità Ame no uzume per far uscire la grande dea del Sole Amaterasu dalla grotta in cui si era nascosta. Da qui le varianti furono tante. Ancora oggi danze kagura sono eseguite nei santuari shintoisti o nei festival popolari. Le prime fonti che parlano invece di musica sacra buddhista riguardano la cerimonia di apertura dell'occhio del Grande Buddha del Todaiii . nel 752. e il suono del flauto dei monaci ciechi itineranti. Ma si sviluppo ben presto anche una musica di corte, tant'è che dall'VIII secolo fu istituito un Ufficio per la musica (Gagakuryo) . Alcuni preziosissim...

Timidezza

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  Erano cristalli di rocca voci di foglia,  echi dell'origine in uno sguardo profugo e teso; incapace allora di posarsi sulla fragilità delle nostre esistenze.      [Era " io e te",       senza   ancora un noi ] Mi chiedi perché mai io suoni melanconie lontane e le ragioni del mio silenzio. Taccio perché so cantare ma ho perso per sempre  la poesia di quello strozzo. Era sacra, lo sai, allora la mia incapacità ocra a parlare d'amore. ______ Testo - inedito 2025 -  e foto di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Voci dall'Umanesimo-Rinascimento - 07 - Isabella Morra nelle “Pagine Lucane” di Dante Maffia

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Di Gianni Antonio Palumbo Con questo articolo inauguriamo uno dei filoni che caratterizzeranno la nostra rubrica; non esclusivamente la riproposizione di voci rivenienti dall’Umanesimo-Rinascimento ma anche l’esplorazione della loro ricezione, nella consapevolezza che esse abbiano rappresentato e rappresentino tuttora potenti catalizzatori di poesia. Proprio la figura di Isabella Morra è un esempio particolarmente interessante in tal direzione, aspetto cui abbiamo dedicato alcuni contributi, tra cui segnaliamo il più recente per la rivista “ Rinascite della Modernità ”, fruibile in open access al seguente link . La tragica vicenda di Favale, oggi Valsinni, con l’uccisione della giovane poetessa, del suo precettore e del presunto amante, don Diego Sandoval de Castro, ha ispirato poesia, testi teatrali, opere narrative, canzoni, in virtù di quel “ rozzo inchiostro ” di Morra – in realtà “ben purgate carte” – che, nella querela contro la Fortuna e il “ denigrato sito ”, si rivela portat...

Soglia (Seuil) - un dialogo sovrapposto e bilingue

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Aspetta ora sulla soglia     Accueille sans aucune peur  il dono della rinuncia     le seuil est déjà franchi  e d’un canto di ritorno.    et le chant t’appartient déjà. ______ Testo - inedito 2025 - e foto di Sergio Daniele Donati 

Tzade (come vento nel rito) - ץ

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  ץ Ottanta e dieci passi   per raddrizzar il mondo   con gesto inconsapevole.   Novecento le trame;   un solo ordito, blu.         Il sacro canta nenie         come vento nel rito. צ ________ Testo - inedito 2025 - ed elaborazione grafica di Sergio Daniele Donati

La parola segreta "amore"

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  La parola segreta amore è tetragramma indicibile. Resta ora, davanti al pozzo, il canto della Moabita e un ricordo blu cobalto: il cozzar di biglie sulla sabbia; un’eternità bianca e bambina. _______ Testo - inedito 2025 -  ed elaborazione grafica immagine di Sergio Daniele Donati

Da "Midbar" (di Raffaela Fazio - Raffaelli Editore, 2019) - 11 - Moriah

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  MORIAH “Abramo prese la legna dell’olocausto e la caricò su Isacco suo figlio, e tenne in mano il fuoco e il coltello, e camminavano tutti e due insieme” (Gn 22,6). Due ombre. Ciascuno la sua lotta.           Mi ama il primo come fiamma ma a volte è nero incendio nello scontro  col mio soffio           e se non gli rispondo.            Mi teme il secondo, si riduce gli basta  il peso della legna sulle spalle  l’ubbidienza. Al primo insegno il freddo del coltello la pausa, il mio mistero all’altro  il bisogno dell’istinto  il sentimento vivo nella legatura               più ribelle. Io voglio ardore e freno              insieme in ogni uomo  un passo  che tra i due oscilli              nel salire e mentre torna a valle. ______ Videolettura dell'autrice   ...

(Redazione) - Specchi e labirinti - 36 - Donne da leggere d'estate

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di Paola Deplano Tempo di vacanze al mare, montagna, lago, città d’arte o più semplicemente al parco della propria città, riscoprendola quasi come un turista. In questo universo dilatato e sospeso, relativamente libero dalle incombenze ordinarie c’è più tempo per esplorare un libro e vivere attraverso i protagonisti di carta una vita disperatamente diversa o paurosamente affine a quella che stiamo vivendo. Proprio per dare qualche piccolo spunto per nuove letture segnalo a tutti gli amici di Fedro che, lo so per certo, sono tutti accaniti lettori, tre libri con protagoniste femminili. Qualcosa di bello da leggere, insomma – e non solo d’estate. Bibbiana Cau, La levatrice (Editrice Nord) Nella Sardegna degli inizi del Novecento c’è una donna, Mallena, che aiuta le altre donne a partorire. Non ha diplomi, ma solo un sapere antico, tramandatole dalla madre. Presta la sua opera gratuitamente e non pretende nulla finché il ritorno del marito dal fronte, gravemente malato, la spinge a chied...

Origami

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Percorro le pieghe di un'esistenza ocra con la cura maniacale di un Origami no Kajin ¹, lo sguardo ebete e fisso sull'ideogramma della vita. Sull'orizzonte del desiderio canta un coro senza volto. Io taccio, come tace colui a cui è ancora interdetta l'iniziazione amorosa. ________ ¹ - In giapponese traducibile in italiano con " cantore dell'Origami " ² - Testo — inedito 2025 — e foto di Sergio Daniele Donati 

(Redazione) - AJAR (luccicanze) - 02 - Un sogno, o forse un mosaico

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di Alba Gnazi Ancora lo stesso sogno. Tra le braccia tengo un bambino piccolissimo che lavo dolcemente nella vasca del bagno con le piastrelle bordò, quello della mia casa d'origine. L'acqua ambrata, profumata di sandalo, scorre su quel morbido corpo paffuto che pesa lievissimo, e tintinna in gocce minute sulle corolle di schiuma addensate sul fondo. Ricordo di aver trovato il bambino in una casa diroccata, sorvegliato da un cane bianco e gentile. Prima non era il mio bambino, ma ora lo è. Gli canto una canzoncina; gli sussurro il nomignolo intonato dalla voce sottile di Nonna Anna. Nonna Anna non lo sa - o forse sì: in fondo chi sono io per stabilire confini e barriere? Forse lei sa , in quel "mentre" in cui abita da vent'anni o poco più -, come e quanto le parole in dialetto che usava sempre stiano venendo su, a una a una, nel mio quotidiano. Qui un'esclamazione, lì un vezzeggiativo, altrove un'espressione fatta e finita, con tanto di cadenze, dei ritmi ...

Tre poesie di Alberto Barina, tratte dalla sua raccolta C.I.P (Place Book Ed., 2024) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Siamo lieti di poter pubblicare in estratto tre poesie di Alberto Barina tratte dalla sua opera C.I.P.  (Place Book Ed., 2024). Le tre poesie, ad avviso di chi qui vi scrive tra le più interessanti della raccolta stessa, evidenziano un profondo intreccio di diversi stili espressivi che vanno da un maggiore simbolismo, a linee marcatamente intimistiche a espressioni di un poetare di pensiero più evidente. Siamo quindi di fronte ad una scrittura in cui il fil-rouge  non è tanto costituito dal modus espressivo  quanto dall'accostamento della scrittura stessa  quasi a complemento e completamento  di un percorso di riflessione preciso.  L'alternanza tra accapo serrati ed enjambements coraggiosi  crea poi un ritmo alla lettura di sicura sorpresa e di difficile accomodamento, per il lettore, cosa che, per l'appunto porta come effetto naturale la ricerca del significato profondo di alcune scelte stilistiche interessantissime.  Un raccolt...