(Redazione) - Figuracce retoriche - 22 - Pleonasmo
di Annalisa Mercurio
Cosa
c'è di meglio che iniziare la giornata con una bella colazione?
Oggi, abbiamo una speciale fornitura di quei biscottini rinforzanti
famosi, che rendono i bambini campioni in "a
me mi".
Ecco
che, nella nostra confortevole aula virtuale di Figuracce retoriche
serviamo oggi latte bianco
e biscottini pleonasmo!
Immagine da web modificata |
Il termine pleonasmo deriva dal greco πλεονασμóς pleonasmós, che significa esagerazione.
Questa
figura retorica avviene quando c'è un uso di parole che risultano
superflue (non so se avete notato, ma specificare che il latte fosse
bianco, era del tutto superfluo). Spesso,
questo eccesso di termini ci fa sorridere, ma, almeno una volta nella
vita, ammettiamolo, lo abbiamo usato tutti. Soprattutto nel
linguaggio parlato infatti, ci sono espressioni pleonastiche che sono
entrate a far parte del
nostro quotidiano: "uscire fuori", così come l’espressione
contraria "entrare dentro" sono un esempio perfetto, in
quanto i termini "fuori" e "dentro" sono, in
questi specifici casi, quello che mia nonna avrebbe definito "inutili
come una forchetta nel brodo".
Un altro paio di casi classici, li definirei pleonasmi da citofono:
"sali su
un attimo" e "scendo
giù subito".
Ci
sono poi casi leggermente più sottili e mascherati come per esempio
l’espressione "l'ho visto con i miei occhi" che contiene
una specificazione piuttosto ovvia, dato che, se lo hai visto, non
puoi certo averlo visto con le tue orecchie!
Visto
che la rubrica intitolandosi Figuracce
retoriche lo consente, anzi lo
richiede, vi dimostro come io sia stata in grado, in una chat con
poeti, di inciampare in un gigante e imbarazzante pleonasmo: