Due inediti di Grazia Procino

 
Si compiono le stagioni del nostro spirito
(che non è soave)
nei barbari nostri tempi.
Scrivere è un'insidia sottile
un autoinganno per chi crede
di vedere
eppure è un imperativo morale
quando annuncia che i prati verdi
sono davvero opachi
per marciume e sporco.
Scrivere è l'ultimo
disperato gesto prima dell'amaro fine pasto.

Accarezzerò le tue mani ossute
e i tuoi occhi stanchi
fosse l'ultima cosa che faccio,
madre mia...
Che non c'è freno alla disperazione
quando la vita è spremuta
goccia a goccia
e lenta
va via.
Bacerò i tuoi capelli
divenuti bianchi
fragili al tocco
e rivivrai l'estate
della tua infanzia,
i giochi affamati di sole.
Non c'è nulla che
ammansisca l'oltraggio
del tempo e il termine
delle cose...
nulla, madre mia.

NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE

Grazia Procino, nata a Gioia del Colle, è laureata in Lettere Classiche.
E’ docente di Lettere presso il Liceo Classico di Gioia del Colle.
Ha pubblicato haiku in due raccolte collettive edite da Fusibilia, la raccolta poetica “Soffi di nuvole”( Scatole parlanti, 2017)- Finalista Premio Nabokov e Premio Speciale al Premio nazionale “Poetika” a Verbania- e i racconti “Storie di donne e di uomini”( Quaderni edizioni, 2019).
E sia” ( Giuliano Ladolfi Editore) è stata la sua seconda silloge poetica: medaglia d’onore al Premio Don Luigi di Diegro 2020, finalista al Premio “Città di Acqui Terme” e attestato di merito al premio “Lorenzo Montano”; finalista alla IV edizione del Premio Prato Poesia, menzione speciale al premio nazionale “Città di Conza della Campania”; quarto posto al premio “Città di Mesagne”.
Una sua poesia è stata selezionata per l’IPoet di gennaio 2019 dalla casa editrice Lietocolle; sue poesie sono apparse su riviste specializzate come Poesia Ultracontemporanea, Poesia del nostro tempo, Poetarum silva e Poeti Oggi. Una sua intervista è stata pubblicata su L’Estroverso a cura di Grazia Calanna. E’ stata tra i 12 poeti selezionati nell’antologia “Officina iPoet 2019” della casa editrice Lietocolle (Libriccini da collezione).
A febbraio 2021 è venuta alla luce la terza silloge poetica “Di albe e di occasi” (Macabor), finalista al premio nazionale “Tra Secchia e Panaro 2021”; attestato di merito al premio Lorenzo Montano 2021; menzione speciale al Premio “Dieter Schlesak e Vivetta Valacca”; menzione d’onore al Premio Letterario La Ginestra di Firenze.
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