Eco e Narciso
Rifiutare il bisbiglio,
delle labbra d'oreade,
questo uccide ogni amore, Narciso.
Non fu un'immagine
nel gorgo,
a trascinarti nell'abisso.
Amare significa
saper ascoltare parole diafane,
pronunciate da bocche di sogno,
capire che nulla ci appartiene
e tutto - il delicato dono d'un cuore di ninfa -
è sacro, anche se rifiutato.
Dicono tu sia morto
assorbito dal tuo stesso volto.
Io non lo credo.
T'ha ucciso il suono del tuo nome
ripetuto tre volte nel vento;
voce eterna di chi non c'è più.
Ripetere tre volte
il nome che ti rifiuta;
questo uccide ogni amore, Eco.
La prima è tremula speranza,
la seconda è speranza cieca,
la terza è thanatos nel cuore.
Non fu la maledizione di Era
a ucciderti,
né i giochi bambini di Zeus.
Ti tolse il soffio
la tua incapacità di non dire più,
l'ossessione del cambiamento.
Due volte si chiama l'amore, Eco.
Solo due.
La terza chiamata è sempre la morte.
L'amore muore,
se ne si rifiuta il suono.
L'amore muore
se troppo ripetuto.
Bellissimo. Tra l'altro questo è uno dei miti che più amo.
RispondiEliminaSuggestiva la base musicale.
Grazie
Sì anche per me è un mito sempre ricco di spunti di riflessione profonda.
Elimina'Di non dire più '...o di non dire più nient'altro che un unico nome. Bellissima la chiusa...grazie!
RispondiEliminaGrazie davvero di cuore.
Elimina