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(Redazione) - Speciale "Mediterraneo" - "Mediterraneo solo nostrum?" Intervista a Pietro Bartolo di Ester Guglielmino

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  Foto di Sara Groblechner su Unsplash “È gelida l’acqua. Mi entra nelle ossa. Non riesco a liberare la stazza dall’acqua. Salto da un punto all’altro ma ogni tentativo è vano. Uso tutta la mia forza e la mia agilità ma la lancia resta piena. E cado. All’improvviso. Senza nemmeno rendermene conto. Ho paura. È notte fonda e fa freddo. L’incoscienza dei miei sedici anni mi ha portato a non calcolare il rischio. Non potevo e non dovevo cadere in mare. Mi sembra di morire. Nella barca grande dormono e chi sta al timone sembra non essersi nemmeno accorto che sulla lancia attaccata dietro non c’è più nessuno. Ho paura. Siamo a quaranta miglia da Lampedusa e, se non riesco a farmi sentire subito, mi lasceranno qui e sarà la fine. Si renderanno conto di avermi perso solo arrivati in porto. Non voglio morire così. Non a sedici anni. Sono terrorizzato. Il panico sta per impadronirsi di me e comincio a urlare con quanto fiato ho in gola, cercando di rimanere a galla e di non farmi trascinar...

Il sogno delle argille

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  In sogno mescolavo argille a densi olii opachi e davo loro cottura  secondo un rito antico; sottoterra.  E c'era un ramarro tra le foglie secche e un piccolo vento  mi solleticava le ciglia.  Il risveglio è lastra di ghiaccio quando il sogno ti ordina la trascrizione delle Voci. _____ Testo — inedito 2025 — di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Metricamente (Prontuario di sopravvivenza metrica) - 04 - La cantabilità dell’amore: dissertazioni sulla forma metrica della ballata

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  Di Ester Guglielmino Perch’i’ no spero di tornar giammai, ballatetta, in Toscana, va’ tu, leggera e piana, dritt’ a la donna mia, che per sua cortesia ti farà molto onore. Tu porterai novelle di sospiri piene di dogli’ e di molta paura; ma guarda che persona non ti miri che sia nemica di gentil natura: ché certo per la mia disaventura tu saresti contesa, tanto da lei ripresa che mi sarebbe angoscia; dopo la morte, poscia, pianto e novel dolore.   Guido Cavalcanti, da Rime, Perch’io non spero… vv. 1-16 Inizia così la più nota ballata di Guido Cavalcanti, il celeberrimo poeta fiorentino che fu personalità centrale, seppur controversa e misteriosa, dello Stilnovismo nonché grande amico di Dante. Appartenente all’alta aristocrazia, a una famiglia di rango ben più nobile rispetto a quella degli Alighieri, fu proprio lui a introdurre il Nostro presso i circoli culturali più in di Firenze. Pare, infatti, che la famiglia di Dante, rientrante nel novero della piccola aristocrazia, a...

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 50 - Poesia (come "estensione del silenzio") e "sinestesia"

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  di Sergio Daniele Donati La poesia, sin dalle sue origini, si colloca in uno spazio liminale tra parola e silenzio. Cercherò con questo mio articolo di tracciare qualche linea di intuizione sulla relazione tra silenzio, sinestesia e parola poetica , senza alcuna pretesa di completezza, visti i nomi di coloro che nella storia del pensiero si sono occupati del tema con ben altre competenze.    La mia piccola tesi è che la poesia non sia solo atto di linguaggio , ma soprattutto evento creativo con un evidente effetto prolungativo del silenzio che precede (e abita) la parola.   In altri termini, è proprio la parola poetica a rendere, tra le altre cose, percepibile il silenzio, togliendolo dal dominio non solo del non-detto , ma anche dell'indicibile , e, in un certo senso trasformandolo in materia estetica .  Rainer Maria Rilke osserva: “ Il bello è solo l’inizio del tremendo ”¹, e in questa tensione tra parola e ineffabile si manifesta, a mio avviso, la p...

Quantica

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  Falsa la tenuta [refolo di vento e assenza di voci nell'arbusto sacro]. Si caglia il latte e il sorriso d'opale [un'ebete certezza dalla consapevolezza aquilina]. ______ Testo — inedito 2025 — di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Il Midrash infinito e il sogno della verità: Idel, Kaplan, Celan, Jabès, Rilke e Luzi

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Il rapporto tra poesia sogno e Kabbalah costituisce un nodo centrale della riflessione contemporanea sulla mistica ebraica e sulla funzione epistemica dell’immaginazione.  Allo stesso tempo esso mantiene un sicuro fascino e una certa rilevanza anche nell'indagine critica di autori, anche del dominio poetico, storicizzati ed estranei alla cultura ebraica in senso stretto.  Moshe Idel , forse il più grande sapiente vivente in merito al pensiero ebraico e cabalistico ha mostrato in più sedi come ogni sogno sia latu sensu  null'altro che un testo  fluido e rivelativo per il quale, come poi riscopre la moderna psicanalisi, l'attività interpretativa non solo è necessaria e fondante ma anche formativa del sogno stesso.  L'interpretazione del sogno, come di ogni altro testo, è parte integrante, in altri termini, dello stesso sogno e, come risaputo, nella cultura tradizionale ebraica essa era oggetto di attività comune, quasi comunitaria, se il sognante ri...