(Redazione) - Specchi e labirinti - 36 - Donne da leggere d'estate

di Paola Deplano

Tempo di vacanze al mare, montagna, lago, città d’arte o più semplicemente al parco della propria città, riscoprendola quasi come un turista.
In questo universo dilatato e sospeso, relativamente libero dalle incombenze ordinarie c’è più tempo per esplorare un libro e vivere attraverso i protagonisti di carta una vita disperatamente diversa o paurosamente affine a quella che stiamo vivendo.
Proprio per dare qualche piccolo spunto per nuove letture segnalo a tutti gli amici di Fedro che, lo so per certo, sono tutti accaniti lettori, tre libri con protagoniste femminili. Qualcosa di bello da leggere, insomma – e non solo d’estate.

Bibbiana Cau, La levatrice (Editrice Nord)

Nella Sardegna degli inizi del Novecento c’è una donna, Mallena, che aiuta le altre donne a partorire. Non ha diplomi, ma solo un sapere antico, tramandatole dalla madre. Presta la sua opera gratuitamente e non pretende nulla finché il ritorno del marito dal fronte, gravemente malato, la spinge a chiedere al consiglio comunale un compenso per la sua attività, ma ciò le viene negato.
Ben presto, al paese arriva dal continente una “vera” ostetrica, Angelica Ferrari. È una ragazza forte, che ha dovuto lottare contro i pregiudizi del padre per seguire la propria vocazione.
Sono due donne che dovrebbero essere nemiche, ma che in realtà sono unite più di quanto pensino. Non dico oltre per non rovinare il gusto di scoprire questo pregevole esordio letterario.
Una curiosità: l’autrice, Bibbiana Cau, è realmente una levatrice.

Milena Palminteri, Come l’arancio amaro (Bompiani)

Questo è un libro che ha più di un punto in comune con il precedente. Innanzitutto, anche qui siamo davanti a un riuscitissimo esordio narrativo. E anche qui si parla di maternità e di nascita, mettendo insieme tre donne che si muovono anch’esse sullo sfondo di un recente passato (la vicenda si svolge tra gli anni Venti e gli anni Sessanta del Novecento) in un’isola - questa volta Sicilia. Le tre donne sono Sabedda, che è costretta a cedere sua figlia per garantirle un futuro migliore, Nardina, la donna borghese che cresce la bimba come fosse sua e Carlotta, la bimba ormai adulta, che scava per scoprire il segreto delle sue origini.
Il romanzo ha vinto il premio Bancarella 2025.


Francesca Giannone, La portalettere (Editrice Nord)

Se vogliamo continuare con i fili invisibili che uniscono queste tre opere di donne sulle donne, dovremmo innanzitutto osservare che questo terzo romanzo ha la stessa casa editrice del primo e, come il secondo, ha vinto il Premio Bancarella, stavolta nel 2023. E, dobbiamo aggiungere, anche questo è un esordio più che riuscito.
Anche qui, un meraviglioso ritratto di donna che lotta per emanciparsi conquistando il posto di portalettere a Lizzanello, sperduto paesino del Sud, patria di Carlo, suo marito, ma non sua. Anna, infatti, è del Nord e questa sua origine diversa e straniera porterà, oltre alle lettere, dei brandelli di futuro in questo piccolo paese raccontato fra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta del Novecento.
Una curiosità: l’autrice si è ispirata alla storia della sua bisnonna Anna Allavena, una delle prime portalettere d’Italia.

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