Alla prima spremitura l'olio sacro sembrava pece, ricordi? Aderiva alle nostre mani senza altro appiglio alla vita che i nostri corpi, sudati.
Furono i tuoi passi e i miei respiri a render puro un amore colloso; e, mentre colava a terra, s'aprivano varchi di risate senza scopo tra i nostri sterni.
Ora io vado e tu cammini su fili d'argento puro, e in quei varchi, benedetti dalla follia dei nostri passi allacciati, affonda le radici un giovane albero, forse un salice, capace di ricordo.
Un gioco di rimandi e di assonanze mentali e contestuali sorprendente. Evocativo il ritmo e la sonorita'. Vedo in questo testo un'anamnesi molto piu' che un oblivion! E' sempre un incontro profondo, importante, sfidante e nello stesso tempo giovibile della sua bellezza
Strepitoso !
RispondiEliminaOblivion non so cosa sia, ma la poesia è super!
RispondiEliminaMeravigliosa! Nella pura tradizione lirica greca! Nelle tue strofe, sento il profumo del Mediterraneo!
RispondiEliminaUn gioco di rimandi e di assonanze mentali e contestuali sorprendente. Evocativo il ritmo e la sonorita'. Vedo in questo testo un'anamnesi molto piu' che un oblivion! E' sempre un incontro profondo, importante, sfidante e nello stesso tempo giovibile della sua bellezza
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