Incipit
"All'inizio" di Sergio Daniele Donati "Un incipit che si rispetti," mi dicevi, "deve spaccare gli argini e trascinare il lettore lontano, perché non possa più tornare indietro e continui la lettura, come un nuotatore; in mezzo a un fiume in piena". Io ti guardavo e, pur capendo, tacevo; per non dissentire. Perché, lo sai, non ho mai scritto per esser letto e non amo trascinare nessuno, né sentirmi poi in dovere di salvare chi perde la bracciata. E poi - ormai l'avrai capito - ho un tam-tam nel cuore, un battito tribale, e non sono attratto da ciò che si cela; m'attira il velo, le sue trasparenze e la sua capacità di dar valore al non detto. Se un parola nasconde significati e segni non cerco rivelazioni; indago invece i materiali che hanno permesso il loro nascondimento. Forse è timidezza, o forse ritrosia, ma i miei ritmi sono lenti e i miei soli primaverili; sempre. La parola che spezza e frammenta - sia sempre benedetta dai Ci