Surreale
"Bisogna conoscerle, le parole, per poterle usare", dicevi e ti gongolavi dei tuoi "corruschi lemmi" e della mia ignoranza. Io tacevo, come tace il tacchino tra un glu-glu e l'altro. "Bisogna conoscerle le parole per poterle usare", ripetevi, mostrando al mio sguardo di contadino ruote di pavone bianco. Tacqui ancora e mi strappai il vestito. Aprii il ventre, mostrandoti il meccanismo che nessuno osava vedere. "Quale parola definisce le sue molle?", chiesi Ma tu non c'eri più, ti eri già girata a osservare il tuo orizzonte opaco. "Bisogna conoscere il meccanismo prima di cercare le parole" pensai. E me ne andai, "volando come vola un tacchino".