Foto di Sergio Daniele Donati Se il libro è casa, liberi, anche da chiuso, a pagine intonse, la stanza del ritiro dalle scorie del pensiero. E apra le finestre, alle parole non dette perché si affaccino sul mondo, e non planino nel silenzio sulla superficie del sogno. Se la casa è libro, riveli le storie, incagliate tra denti e lingua, e srotoli papiri e pergamene. Perché il racconto abbia inizio, e il Canto canti il canto. Tacciano i sorrisi, si stemperino i ricordi, e inizi la danza della narrazione antica. Dalla macchia bianca, su bianco, la prima lettera osserva, la bacchetta in mano. Sola - ancora per poco - rumina sul foglio il suo progetto di creazione. E borbotta per sé i nomi delle moltitudini, dei figli della mitosi. Ascolta i passi ancora lontani dell'universo della separazione. È l'attimo in cui tutto si ferma, per non morire, prima d'esser nato. Immersi in liquidi confusi ci si nutre del pensiero d'una madre che immagina ogni nostro volto e sceglie ogni n