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Sette poesie estratte da "Guardarlo ancora” (Youcanprint 2022) di Miriam Bruni

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Dedicato a Miriam Bruni (di Sergio Daniele Donati) Che dire di quel fragile legame che unisce la corolla allo stelo e protegge il petalo, perché non cada  su una terra distratta? Così sei tu,  e dimora tra i tuoi lemmi la lingua antica dell'attenzione. Dura un canto - sì, quel canto che mai tace. E io ti leggo mentre il ragno tesse la tela più preziosa d'un ricordo che si comunica nel silenzio d'argento della notte. POESIE ESTRATTE DA  " Guardarlo ancora " (Youcanprint, 2022) ____ Anche se è notte per questi baci, è lì che torniamo ad unire le bocche: nel sogno. Un calco perfetto di come facevi per bere la vita. Ero per te come linfa segreta. ____ Resta ferma la tenebra, è catrame. In lei non ci si muove. La luce invece è una corsa del cuore: vi è giubilo, accensione, apertura alare! Quante panchine, giardini, ci han visti vicini. Allo scadere del tempo – del nostro - non badavamo. Non confusi, sai? l’amicizia con l’amore. Era un pizzo macramè la nostra storia. L

(Redazione) - A proposito della raccolta "6090" di Diego Baldassarre (Convivio ed., 2019), una nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Alla redazione de  Le parole di Fedro     piace pensare alla poesia come un elemento dinamico capace di fermare - in chi la legge - la percezione di una certa frenesia del tempo.  Corollario evidente di questo pensiero è una certa lentezza e tendenza all'approfondimento nella lettura, prima di crearne delle note, ma, allo stesso tempo il rifiuto di soffermarsi solo sulle novità in uscita. Le parole di Fedro,  proprio per il nome che porta, ha come unico parametro di valutazione di una raccolta o di un inedito la sua Qualità,  e a quel parametro si attiene scrupolosamente, anche per non incedere nelle ire dello stesso Fedro (che ricordo a tutti essere quello di Robert Pirsig, che sulla ricerca di cosa sia la Qualità ha speso tutta la sua travagl iata vita). Non vi paia dunque in controtendenza la presente nota dedicata ad una meravigliosa raccolta di Diego Baldassarre dal titolo "6090", apparsa per il Convivio editore già nel 2019.  Anzi è proprio questa raccolta che mi

Estratto dalla raccolta poetica di Federica Bembo "Il mio gioco preferito" (Ensemble ed., 2023)

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  Siamo lietissimi di poter pubblicare - in estratto dalla raccolta poetica di Federica Bembo "Il mio gioco preferito" (Ensemble ed., 2023) - alcune composizioni che si caratterizzano per l'originalità, l'incisività e la padronanza lessicale e linguistica. La poeta è sicuramente, nonostante la giovane età, qui a presentarci una raccolta densa di maturità poetica e, pertanto, ne consigliamo a tutti la lettura attenta ed approfondita.  Per la Redazione de Le parole di Fedro il Caporedattore -  Sergio Daniele Donati ____ ESTRATTO DALL'OPERA Dipartita Dio è una metafora dell’uomo?  O l’uomo una metafora di dio?  Questa è la caduta di dio.  Ma se fossero vere entrambe?  Forse stiamo pensando troppo forte. Andato è l’uomo,  andato è dio.  La metafora rimane. 8/7/2019 Pensare Tra le nubi  mi aggiro persa.  Pesante  ma sottile è la mia casa fra le nebbie. 24/11/2021 Il viaggio del poeta Sai solo tu, poeta, dove la vita conduce.  Solo tu dipingi quel buio  che rischiara.

Due poesie inedite di Silvana Pasanisi

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LE LENZUOLA Queste tue sono lenzuola ottuagenarie che usa la gente di ricamo dal poco orlo e dallo sfiancamento del tessuto Le ho stese all’aria come un dipinto aperto c’erano i vapori del sonno il clima alto del risveglio Che impegno ogni volta trovare la piega serratura per il buon tempo Stamattina ho ricavato la cenere e spostato il fiume ho visto il bianco mentre le aprivo al sole d’istinto ho attraversato le mura e ho riconosciuto i nomi delle piante senza saperlo prima la direzione dei venti dov’è il maestrale quante cose porta il libeccio come sopravvivi col vento di scirocco imbastito a mano lenta e calda tenuto insieme da un quadrato di sventure Per un attimo all’ora del ritiro le perdo quelle rughe bianche trovo l’alloro nel tè la forma del pane e di tutto mi prendo la mia parte ____ IL FERRO DI PORCO Non chiamatele donne con quella presunzione antica aggiustata solo da un quarto di smorfia precisamente sulla parte sinistra del labbro Distinguete usate il ferro di porco A vos

Lettere a una persona speciale - 59 - Ottobre 2023 - "Naufragi"

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  Sai, che il flusso si interrompa non spaura, se prende rivoli sotterranei e celati, dove raccogliere nuovo nutrimento.  Spaventa la diga, la parola che cozza contro il muro di un mutismo attonito, e ne gratta la superficie di pietra urlando la propria dignità a esser detta.  Io conosco - e così tu - la potenza dell'acqua, del senza forma, ma ho perso le facoltà di plasmare argille.  Resto testimone di un naufragio grave, i cui relitti (lemmi e suoni di consolazione) difficilmente potranno essere ricomposti.  E quel canto che prima dicevo mio, lo sento ancora ma sfugge al mio sguardo e alle mie orecchie, lasciando solo scampoli di melodie perse, chissà dove.  Certo, sono ancora miei gli strumenti che ricevetti anche da te, ma non ne faccio uso.  Tutto appare senza significato, senza direzione.  Allora torno ai miei alfabeti antichi, alle forme appuntite e morbide (allo stesso tempo) di lettere il cui pianto si diluisce nel sangue di vittime innocenti. Ancora una volta.  Che cosa v

Due poeti allo specchio (Danila Di Croce e Sergio Daniele Donati)

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  Lo vedi, sviano tutte le strade o s’aprono in filari come viti da potare messe in grembo all’inverno – piange poi il tronco con quell’accendersi del sole che ricama altri rivoli, sentieri e scie.                     S’intrecciano di soste o distrazioni, annaspano nel gesto elementare della resa. Tendono all’uscita, a quel paese isolato dove s’abita un’altra sospensione che tiene il filo perpendicolare se non c’è verso, nulla da rincorrere. ____ Danila Di Croce - Inedito 2023 Là, tra sali e cristalli rosa,  mi pareva si snodasse un pensiero lieve, un gesto d'antica saggezza - non mia, né a me dedicata - e continuavo il mio cammino a spirale - lento come lento era il respiro -  verso una meta  a me non ancora rivelata.  L'ascolto delle pietre, i bisbigli delle cortecce, il sangue verde delle foglie, tutto mi parlava di memorie ancestrali.  Fu allora che, finalmente, dimenticai  il mio nome e prese forma  sotto il mio sterno un segno di mutamento - non mio, né a me dedicato. Sì,

Due poeti allo specchio (Elisa Audino e Sergio Daniele Donati)

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  È parola di Dio Questo è il libro della genealogia di Adamo. Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza e gli fece un giardino e gli fece alberi buoni e frutti piacevoli e proibiti e poi disse: Non è bene che l’uomo sia solo . Allora gli fece ogni sorta di animali e volatili e pesci e insetti e l’uomo diede loro un nome gatto cane elefante maiale triceratopo, ma non trovò nessuno adatto a sé. Allora Dio gli fece una donna e l’uomo le venne incontro e ne risultò appagato e contento. Ma venne anche il serpente, che aveva creato Dio, e ingannò Eva e l’uomo mangiò la mela e diede a lei ogni colpa. Allora Dio condannò Eva a travagli e sofferenze e disse: Partorirai nel dolore e desidererai l’uomo e l’uomo dominerà su di te . Poi Adamo generò Caino e Abele, ma non funzionò. Allora generò Set e Set generò Enos ed Enos generò Chenan che generò Maalaleel e poi fu la volta di Iared e Matusalemme e Lamech e arrivò Noè che trasse tutti in salvo gatti cani elefanti maiali triceratopi e visse ce

La risposta di saggezza del bambino - התשובה החכמה של ילד

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  Foto di libero accesso  Levi Meir Clancy su Unsplash Ringrazio l'autore e la piattaforma dal profondo del cuore Testo  - inedito 9.10.23 - e traduzione dall'ebraico di Sergio Daniele Donati יש מרחק עצום - מרחק דק - בין כתיבה לחיים יש מרחק דק - מרחק אינסופי - בין מילת התמיכה  ומילת האשמה אל תדבר  על המילה הקדושה אם אתה לא יודע את זה נסעתי מרחק אינסופי מרחם אמא במילה הראשונה שלי ואולי היכולת שלך  לבכות לפני שאתה מנסה לדבר היא קדושה C'è una distanza immensa - una distanza sottile - tra scrittura e vita C'è una distanza sottile - una distanza infinita - tra la parola di sostegno  e quella d'accusa. Non parlare  della parola sacra se non la conosci. Ho percorso una distanza infinita dal ventre di mamma alla mia prima parola E, forse, la tua capacità di piangere prima di cercare di parlare, lei è sacra

Kaddish - Piccola poesia ebraica

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שיר עברי קטן (קדיש) ילדים בני ערובה ועוד מוות על עמי הכתיבה שלי נופלת ונשברת הגיע הזמן לאלף של שתיקה לא נשארו לי מילים ;אבל אני שומע  קול עתיק קדיש ____ Bambini ostaggio e ancora morte sul mio popolo la mia scrittura cade e si spezza È il tempo di un'Alef di Silenzio Non mi sono rimaste più parole ma ascolto una voce antica; Kaddish. Testo e traduzione dall'ebraico di Sergio Daniele Donati 

Potrei

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Potrei dirti del sospiro  che si lega a un passato immaginario e pieno, del sogno lasciato macerare sotto foglie autunnali di lacrime, della goccia salata sul mio volto che mi dà un'assenza sovrana  cui da sempre non so dar nome. Potrei parlarti del muro che perde intonaco mentre svapora ogni mia speranza di raccogliere ancora una volta una parola da te abusata - di cinque lettere - nel mio costato. Potrei dirti che non mi basto, né mi basta più il pennino,  che vorrei accartocciarmi  la pelle e gettarmi assieme ai troppi fogli bianchi nel cestino dell'oblio. Potrei dirti tutto questo e tanto altro ancora - intonare il canto del fallimento o separare le acque superiori da quelle inferiori,  nelle mie ciglia, potrei dirti della resa e di quella vocina che mi invita  a non desistere e allo stesso tempo  a non esistere - Ma taccio e così fai tu, presi entrambi dalla spirale che niente più insegna a due anime che hanno perso il filo che dicevano eterno di un legame d

(Redazione) - Figuracce retoriche - 10 - Allegoria

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A cura di Annalisa Mercurio Su questa figura potremmo scrivere interi volumi, ma tranquilli, non sono un tipo logorroico e cercherò di essere chiara e concisa. Il caro Mike Bongiorno a questo punto direbbe Allegoria  deriva dal greco antico αλληγορία , composto da ἀλλή allon più ἀγορεύω agoreuo , letteralmente un altro e parlare. Indica un d ire diversamente , o meglio, parlare d’altro, leggere tra le righe (non è il parlare d’altro quando, colti in flagrante, cercate di sviare l’attenzione). L’ allegoria è una figura retorica con una funzione piuttosto complessa: deve esprimere qualcosa di astratto attraverso un’immagine concreta. Per fare questo, l’ allegoria parla attraverso simboli e si utilizza quando si vuol dare alla parola un valore differente da quello che possiede letteralmente. Se vogliamo essere ‘precisini’, questa figura retorica si divide in tre grandi sottocategorie: allegoria morale, allegoria politica e allegoria religiosa; la sua intenzione è sempre quella di sol