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The Art of Reading ( L'Arte della lettura ) di Kit Fan , tratta da "The Ink Cloud Reader" (Carcanet Press, 2023) nella meravigliosa traduzione di Corrado Aiello

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  The Art of Reading by Kit Fan after André Kertész The last book I read before I died sits idle at my desk next to a clay dove by the window where the sun stops the wind entering but the sycamore walks through my chest and I can’t return to the page Once I stole a book from a library in Paris where the eyes of oak beams stared at me like bullet holes And once in Esztergom barefoot I pretended to be reading while examining my friend’s leather boots In Washington Square on April 18th 1969 I leaned against another oak next to a black man I fell in love with as he was reading Balzac and I forgot the lines in my hands And it was indeed an angel dressed as a girl sitting on a high wooden stool at the backstage touching Bach’s crotchets and smiling Sometimes after I lost someone I let the Seine read me And sometimes in autumn when the dead are yellowing the soil I placed my jacket among the leaves and tasted the print of newspapers Once in Luxembourg Gardens Proust ignored me On a train to K

(Redazione) - Una duplice nota di lettura su “Bugiardino” di Paolo Castronuovo e “La sposa nana” di Anna Bazzo (entrambi di Il Convivio editore, 2023) - di Sergio Daniele Donati

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“Se l’Uomo ha fondato i suoi destini Duplici e Triplici Alleanze sarà ben capace di scrivere una duplice nota di lettura”. Questa è una nota di lettura anomala, una specie di tentativo di tracciare legami e distanze tra due scritture molto diverse tra loro, sia da un punto di vista lessicale e linguistico in genere, che di contenuto. Mi riferisco a “Bugiardino” di Paolo Castronuovo e a “La sposa nana” di Anna Bazzo - entrambi usciti quest’anno per Il Convivio editore. Chi vi scrive ha voluto unire in un’unica nota di lettura le due opere perché sussistono elementi di similitudine e di differenza tra le due opere che rendono interessante una sorta di breve comparazione. L’opera di Paolo Castronovo , come lo stesso titolo ci suggerisce, si configura come un vero e proprio bugiardino, quel lungo foglio pieno di avvertenze che troviamo dentro ogni scatola di medicinali. E infatti, l’autore esordisce con una iniziale Avvertenza: avvicinarsi a sé stessi/è un’allucinazione. Questo è un rich

Quattro inediti di Francesca Innocenzi

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  la me bambina è trepida si sente vacillare senza appiglio il corpo è cosa che sobbalza lo sovrasta una cresta di vertigine. Quando il nastro della strada apre il fianco al litorale, lei si sposta sorpassa la linea del visibile. Pensa agli uomini che attraversano il mare uomini bambini facce allungate e scure con scosse senza gesto rovistano nei corpi, nervi cartilagini ossa in scampo di tramonto. Di qua e di là dei confini, dicono dilagano frontiere oscure e benedette dove asfissie e spasmi atrofie ecchimosi gelo sono vie per la salvezza. l’agorafobia percuote il ritmo del respiro come quando un flusso di luce si frantuma in singhiozzi di fotoni a intermittenza. La figlia corre al chiuso discioglie nei muri i segnali di nebbia. Il padre, racconta a diciotto anni si aggrappava ai pali per non seguire in quota gli aquiloni biancoruvido lascito di sangue. _____ NOTE BIOBIBLOGRAFICHE Francesca Innocenzi è nata a Jesi (Ancona). Laureata in lettere classiche, è dottoressa di ricerca in po

Tre poesie dai "cassetti di Fedro" (2021)

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Cola lungo la liana un'apnea di cristallo - tenue il silenzio L'occhio chiude speranze e un profumo di vacuo sottolinea il passo Sto. Davanti alla parete, e pongo questioni alle venature del marmo. Nessuna risposta, un soffio inanimato; poi il risveglio. Ali di falco sfiorano ventri molli di paura, in assenza d'alternativa vitale al volo. Dai tempo al tempo che ritrae  sguardi di bambina su volti segnati e  distingue il tono dalla pausa. Dai tempo  al tempo che colora  le ferite delle mani e cola oro liquido sulle crepe della coscienza. Dai tempo al tempo che pone pietre miliari sul tuo cammino di ritorno. Il tempo del ricordo è un vento antico cantato da un dio bambino per le tue orecchie rinate. ____ Testi e foto  di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Muto canto - 03 - Gooood morning Vietnam!!!

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  A cura di Anna Rita Merico Canto Muto n.3, settembre 2023: spazio di finzione e dialogo con quanto prodotto e/o accaduto in spazi-tempi non sempre debitamente precisati. “ And that’s the way it! ” così concludeva Walter Cronkite Jr. al termine di ogni notiziario della CBS Evening News che condusse ininterrottamente dal 1962 al 1981. Adrian Joseph Cronauer (1938-2018) avvocato, attivista, speaker radiofonico. Nel film Good Morning Vietnam , del 1987, per la regia di Barry Levinson, Adrian Joseph Cronauer è impersonato da Robin Williams . Robin Williams -  Immagine da rete Adrian Joseph Cronauer -  Immagine da rete La trasmissione di stamattina è sulla poesia! Svegli, svegli tutti? Racconto di oggi: Saigon! La Bella . Villaggio di pescatori, occupato nel 1859 dai francesi che impiegano quasi settant’anni per trasformarlo in un importante centro commerciale con eleganti quartieri ministeriali, un teatro lirico, palazzi carichi di stucchi. Durante la II Guerra Mondiale Saigon è occup

Cinque inediti di Davide Colacrai

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Lessicografia della carne  (a tutte le donne che hanno conosciuto il malamore) Fiore di melograno/ fiore di casa mia/ gli ho dato la mia mano/ lui mi ha portato via/ fiore di margherita/ fiore di una bugia/ gli ho dato la mia vita/ è stata una pazzia   (1) La ricordo ancora, la notte che mi rubava gli occhi, grande come la mano che l’ha generata, tangibile come il dolore figlio, e senza stelle una notte che nessuna sillaba avrebbe potuto pesare nel suo trascendere ogni provenienza, già oltre a quello che stringiamo in fondo, o di lato, al cuore, e troppo vicina alla morte definita come un asintoto d’amore, un cirri di sangue, quasi una vena di traverso sul volto a mimosa di Dio, misurava i sogni solo se facevano male e quando. Pulsava il silenzio dove il mio nome era divenuto brina, tra le mani il legno del mio ventre ancora umido di liquido amniotico e contorni, si lasciava stringere come fosse la mia croce, con pudore e disperazione la lessicografia della carne in una lacrima. La ri

Due inediti di Michela Zanarella

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  Luglio è iniziato Luglio è iniziato con un sole appena accennato preceduto da una luna capace di attraversare l'anima della notte in punta di cielo io nascevo per l'ennesima volta spingendo gli occhi nel tuo silenzio come se urgesse vivere e ritrovare la genesi tra tutte le cose prescelte dal destino l'amore come una corrispondenza di stelle riaffiora e confessa l'eternità Il sole fissa all'orizzonte Il sole fissa l’estate all’orizzonte come luce reciproca sottolineando sulle fronti il fuoco. Tutto è riarso l’aria non basta al respiro degli alberi diremo che ogni stagione ha il suo tempo ora che è quasi luglio mentre l’ombra brucia per le strade il cielo si perde tra le conchiglie cerca una nuvola, la offre alla luna nell’attesa del sogno tra le stelle. ____ NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Michela Zanarella è nata il 1° luglio 1980 a Cittadella (PD). Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato diciotto libri. Negli Stati Uniti è uscita in edizione inglese la raccolta tra

Tre poesie di Alfredo Rienzi tratte da "Sull'improvviso" (Arcipelago Itaca, 2021)

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Lieti e onorati di poter pubblicare tre poesie del grande poeta contemporaneo  Alfredo Rienzi tratte da "Sull'improvviso" (Arcipelago itaca, 2021) _____ Ci fu un problema di carne, e sangue che s’ostinava a volgere in acqua e da questa in aria (sostanza sorellastra del nulla) qualcuno, qualcosa, (vago, poco definito, appena più di un’ombra, premeva con blanda inerzia) voleva essere, ma si fermò. Non fu e nessuno ne seppe (a pagina 20 dell'opera sopra citata ) _____ ESTINZIONE   È oggi e qui tra noi l’Ordoviciano col suo corteo muto d’ammoniti le acque inferiori a ricoprire il mondo e tribù di dei incendiari a baloccarsi già con i lampi di tempeste gamma ed ogni altra specie d’ingiurie e cataclismi (a pagina 50 dell'opera sopra citata) _____ IL FUOCO E IL SUO CONTRARIO   V.  Ce lo siamo confessato le notti alterne delle estati Thomas – quando ci davamo convegno tra i detriti e la gloria – che anche noi, se avessimo saputo aspettare se solo avessimo av