Era l'ora (Oblivion)
Era l'ora dei riflessi strani dell'intuizione di destini lontani, d'una calma che allerta, d'una penombra che penetra i midolli e risveglia l'olfatto. Era l'ora del passo di gatto, della stasi delle cose, d'un battito cardiaco lento; d'un tango di lenimento. Era l'ora in cui dissi quel nome e lo squarcio del cielo fu boato; e per me, che non potevo dirmi ancor nato, fu il vagito di chi sente - per sempre presente - la tirannia d'una voce; assente. Foto e testo - inedito 2023 - di Sergio Daniele Donati