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Visualizzazione dei post con l'etichetta Stefania Lombardi

(Redazione) Riflessioni, non recensioni - 05 - Su Train de vie (un treno per vivere; una riflessione per comprendere)

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  A cura di Stefania Lombardi Vidi questo film del 1998 al cinema, con i colleghi di filosofia e ci trovammo tutti gli ingredienti di un corso di filosofia che stavamo seguendo. Nel 2009 pubblicai le mie prime riflessioni al riguardo su un mio blog di cinema e, moltissimi anni dopo, le ho condivise sui social. Sempre, son partita da Caillois. Lo scrittore, sociologo e critico letterario francese Roger Caillois distingueva quattro categorie quando si fa riferimento al GIOCO: Mimicry/Mimesis, ovvero la rappresentazione e il gioco di teatro; Agon, ovvero la competizione; Alea, ovvero i giochi aleatori; Ilinx , ovvero di giochi di vertigine. Questa distinzione, a ben vedere, è davvero geniale poiché in sostanza esplica che in tutte le opere creative, siano esse oggetti, pitture, fotografie o avvenimenti, è pur necessario che vi sia una parte di rappresentazione (mimesis/mimicry), ovvero di competizione (agon), l'azzardo dell'alea, e anche un senso di vertigine (ilinx). Fatte queste

(Redazione) Riflessioni, non recensioni - 04 - Su "Rebecca, la prima moglie", Alfred Hitchcock 1940

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A cura di Stefania Lombardi “Rebecca, la prima moglie” Del senso di estraneità quando si è al proprio posto Se penso a Rebecca - La prima moglie (originale: Rebecca) la mia mente vola al film del 1940 diretto da Alfred Hitchcock ; sappiamo che è tratto dal romanzo Rebecca, la prima moglie di Daphne du Maurier. Il film del 1940 vinse due Premi Oscar, tra cui quello per il miglior film. Incipit L’incipit sembra una storia di fantasmi perché comincia con un sogno ricorrente avvolto nella nebbia che, dal basso, ascende. I sogni son già per loro natura accessi a dimensioni che trascendono l’esistenza materiale, fatti di immaginazione e di ricordi; i sogni ci possono così riavvicinare a chi non è più in questo mondo, come accade con i fantasmi. La voce narrante (che scopriremo essere la protagonista senza nome) sogna Manderley , un castello dove ha abitato e che ora è il fantasma di se stesso. Ella stessa, nel sogno, giunge al cancello di Manderley e lo trova sbarrato; ma lo attraversa come

(Redazione) Riflessioni, non recensioni - 03 - Su "Excalibur", 1981

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A cura di Stefania Lombardi Anno: 1981. Regia di John Boorman. Con Nicholas Clay, Helen Mirren, Nigel Terry, Nicol Williamson, Liam Neeson, Corin Redgrave. Piccola nota di colore: ci sono Patrick Stewart e Gabriel Byrne prima che diventassero noti Parte personale/emotiva Sono particolarmente legata a questo film che vidi a scuola, da bambina, in una delle meravigliose ore di laboratorio congiunto in cui si univano due o più classi nelle attività: segnale dell’intensa e proficua collaborazione tra le docenti. Ne rimasi folgorata. Innanzitutto, per la fotografia e le atmosfere. Poi anche per le musiche; e mi resi conto di amare i Carmina Burana. Ricordo che cercai i libri da cui la storia fu tratta, non pensavo ad altro. Anche da adulta, nonostante i molti film visti, resto dell’idea che sia uno dei migliori film mai prodotti sul tema. In questo film storia e leggenda si fondono assieme in un tutt’uno vivendo di simboli, di archetipi, di universale. Tutta un’altra dimensione, ovvero: la

(Redazione) Riflessioni, non recensioni - 02 - "Il mio nome è Nessuno" - tra favola e filosofia

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A cura di Stefania Lombardi Non è un mistero che i film mi piacciano e adoro concentrarmi sui film cult su cui, data l'ampia diffusione, non si parla più di recensioni ma di riflessioni. Da cui il titolo della rubrica. Che dire di "Il mio nome è Nessuno"? Questo film entusiasma non solo per il romantico ed evocativo richiamo a tutti i “nessuno” fautori del cambiamento e non solo per i rimandi a Ulisse: il cambiamento fatto persona espletato nella metafora del viaggio continuo che non basta mai a soddisfare la sete di conoscenza. Riguardo il cambiamento portato avanti dai molti e differenti “Nessuno” capaci di creare, addirittura nuovi universi, rimando a uno dei fumetti di Dylan Dog, dal titolo: "Storia di Nessuno". E, soprattutto, Nessuno, non cerca il cosiddetto “successo”, cerca tempi migliori. Non cerca riconoscimenti personali ma fatti che influiscono sulla collettività. È l’idealismo incarnato. Ho già fatto considerazioni simili in passato sul mio account

(Redazione) Riflessioni, non recensioni - 01 - Un Padrino per riflettere

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A cura di Stefania Lombardi Riflessioni sul film “Il Padrino” di F. F. Coppola Per anni ho considerato "Il Padrino" il mio film preferito perché ha tutto: storia familiare, passioni, intrighi, vendetta, decadenza, romanticismo, tragedia, commedia, massime di vita. Ci sono film migliori, ovviamente, e ne conosco moltissimi; tuttavia, qui ho trovato gran parte dello scibile per considerazioni filosofiche; e non solo. Sto dando per scontato che lo conosciamo tutti e per questo allego qui di seguito alcune mie vecchie riflessioni al riguardo. Contengono spoiler perché sono, appunto, riflessioni e non recensione. “Io credo nell’America” . Così inizia un autentico capolavoro della storia del cinema, meglio conosciuto come “Il Padrino”. Ci troviamo davanti a un film che è poesia pura, oltre che film cult d’eccezione. “Il Padrino” non è solo una storia di mafia; identificarlo in una delle tante storie mafiose sarebbe recargli un imperdonabile torto, non rendergli la dovuta giustizia,

"Spesso il male di vivere ho incontrato" - convegno PuntoZip sul tema della angoscia (06.11.2021)

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Autunno - foto di Sergio Daniele Donati Il 06.11.2021 si è tenuto un interessantissimo convegno online sul tema della angoscia a titolo  "Spesso il male di vivere ho incontrato", coordinato dalla bravissima d.ssa Stefania Lombardi   Ecco l'intero video del convegno (diviso in sei parti) e il testo poetico Cambiamento e Angoscia di Sergio Daniele Donati . Parte prima Parte seconda Parte terza Parte quarta Parte quinta Parte sesta ( e intervento Sergio Daniele Donati) Cambiamento e angoscia - testo poetico di Sergio Daniele Donati