" Vita " di Silvia Tebaldi Scrivere a Silvia, di Silvia, osservando un disegno di Silvia è per me scrivere sulla Scrittura Dietro la porta suoni metallici. Cozzano lame, picchiano pesanti martelli su incudini plumbee. Sono lì, vestito a festa, davanti alla porta. Arrivi tu con dita sporche d'inchiostri pregiati e fogli accartocciati. Apri la porta, e io ricordo che i metalli sono lettere e l'incudine una penna. Macchi di nero la mia parete troppo bianca, e io ricordo che c'è del pastello in ogni nero e che il bianco acceca e abbaglia. Tagli col tuo dire colto e le tue cadenze familiari i miei broccati bizantini, e io ricordo che è ora di strappare il velo, di offrire pelle e sudori e unghie, sporche di cere da sigillo, in dono sacrificale a lettere benevole. Poi taci e mi osservi, e io ricordo che del silenzio sono il figlio e al silenzio ritorno. Ora scrivi "Vita" nella lingua dei Padri, con le tue dita d'ambra e l