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Selezione di poesie di Elisa Ruotolo tratte da "Alveare" (Crocetti ed., 2023) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  ELISA RUOTOLO FOTO DI RICCARDO PICCIRILLO Esiste un modo di attraversare il grande mare delle voci poetiche contemporanee che è molto simile alla navigazione a vela, e in quei casi la prima qualità richiesta è sempre quella dell'ascolto.  Il mare stesso, ma soprattutto i venti, ci parlano e sta a noi decidere se lasciarci da loro trascinare, rinunciando alla meta per perderci dove ci condurranno oppure affrontarle de visu, controvento, magari con l'astuzia di chi conosce gli angoli esatti di un procedere di  bolina.  Quando poi si incontrano voci poetiche il cui richiamo ha il suono delle stesse profondità marine, la scelta è altra. Ci tufferemo per unire ai suoni visione   di ciò che quel richiamo ci propone o, al contrario, resteremo sulla rena a farci commuovere da un altrove limitrofo ma distante  mentre ci dona le sue narrazioni? Io non so nemmeno dire perchè,  ma nella lettura della raccolta "Alveare" (Crocetti ed. 2023) di Elisa Ruotolo , di cui oggi presenti

Poesie inedite di Matteo Rusconi - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  «La poesia è funzione del pensiero», si dice. Ed è sicuramente una verità assoluta.  «La poesia è frutto del corpo», si dice. Ed anche questa è statuizione dai forti odori di verità.  E in fondo, in questo apparente paradosso tra due frasi dai significati tra loro distanti si cela la chiave di lettura di tanta poesia, specie se contemporanea.  Viviamo come binomi, come poli opposti ciò che invece manifesta la sua funzione di piolo a cui attaccare la fune che ci dona la sicurezza nel procedere.  Pensiero e corpo sono necessità della scrittura (di ogni scrittura) e il falso mito dell'origine unica ci devia. Ma la corda, il fil di lino sottile che il lettore percorre, è composto spesso esso stesso di dicotomie armonizzate dalla penna dell'autore.  Nel caso delle poesie inedite di Matteo Rusconi che oggi presentiamo ci pare di poter dire con certezza che esiste un binomio centrale i cui poli hanno nome ironia e serietà delle immagini evocate. Quello di Matteo Rusconi è un dire m

Cinque poesie inedite di Alba Gnazi con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Alba Gnazi è poeta matura e piena, dalla scrittura sottile che richiama nei versi suggestioni naturali e corporee portatrici di simboli profondi. Le poesie inedite che qui proponiamo giocano sul crinale, per l'appunto, d'un sottile e sapiente equilibrio che manifesta tutta la tenuta di una parola in tensione creativa.  Il campo semantico connesso a natura e corpo poi diviene allo stesso tempo attore principale e sfondo di altro connesso alla parola.  Siamo di fronte, quindi ad un accesso "per gradini" alla conoscenza che si trasmette, quasi epidermicamente, quando i simboli narrano la possibilità di altri simboli, in un gioco metaforico senza fine che richiama alla natura più intima del linguaggio.  Tutto questo nella scrittura della poeta appare manifestarsi con un ritmo lento e in un certo senso inesorabile , che riteniamo un vero e proprio arricchimento per il lettore che si trova così a percorrere idealmente i testi con un pensiero laterale ben presente: l'e

La tua scelta (notturna)

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Foto di Noelle Oswald Hai scelto come protesta l'ala bianca dei gabbiani, l'urlo sgraziato che cela l'argentina tua bellezza e bisbigli solitari ____ Testo — inedito 2024 — di Sergio Daniele Donati Video lettura di Lorenzo Pieri

Poesie inedite di Viola Bruno con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Siamo molto lieti di poter pubblicare delle poesie inedite della poeta Viola Bruno in cui è di tutta evidenza una profonda ricerca  - e con quali esiti! -  di contenuti armonici, anche nel descrivere elementi dissonanti dell'esistenza. D'altronde è tema molto caro all'autrice quello di una bellezza sottostante e, forse inglobante, le cose, una sorta di velo che ne permette non solo la lettura ed interpretazione ma, addirittura, la descrizione delicata dei loro elementi strutturali.  Di tutta evidenza, pertanto, la spinta etica della scrittura di Viola Bruno che, tuttavia, si colora delle sfumature pastello di una delicatezza sovrana, contrariamente a quanto avviene per gran parte della poesia contemporanea ove temi come  etica, sacro, rapporto con la trascendenza, sembrano poter essere solo descritti con la formula ad effetto di parole urticanti.  Non è  - fortunatamente - il caso della poeta che si fa portatrice di un bello ritroso e celato, composto più di lievi domande

Due poesie inedite di Rossella Pretto con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Siamo davvero lieti di poter pubblicare due poesie inedite della poeta Rossella Pretto , già apparsa sulla nostra pagina letteraria.  L'autrice in queste due composizioni ci mostra ogni sua abilità e perizia ritmica, sonora e timbrica adottando due approcci differenti che donano al lettore retrogusti profondi e tonalità espressive particolari. La prima poesia dà il senso di una cadenza unica, quasi che andasse letta senza eccessive pause, "tutta d'un fiato", per arrivare al verso finale che definisce lo stesso titolo e anche - e soprattutto - lo spazio che questa sorta di "apnea poetica" dona. Una poesia, in altre parole, incalzante in cui le parole non lasciano al lettore il tempo della distrazione, nell'attesa di una conclusione che si manifesta con un nuovo respiro. La seconda, al contrario, ha un ritmo battente e regolare, accentuato dalla divisione in tre quaritine e soprattutto dalla ripetizione, in  esordio di ognuna di esse, della medesima locu

Kintsugi ebraico

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Mi chiedi di versare oro nelle mie crepe e di mostrarmi degno  di una via che contempla  cadute e resurrezioni e non sai dell'economia del gesto e dell'alchimia della voce  straniera che mi attraversa e impone l'oblio di sé stessi. _____ Foto creata da I.A. Post-produzione e ritocco e testo — inedito 2024 — di Sergio Daniele Donati ______ N.d.R: per una prima idea su cosa sia il Kintsugi cliccare sul link.

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Daniela Stasi con Sergio Daniele Donati

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  Nasciamo tutti col nostro Libro sotto il braccio e le sue regole per decifrarlo. Come in una infinita esegesi biblica, ciascuno è portatore di una propria esegesi della Verità. Perché la Vita non è statica e definitiva; e i suoi segni, i simboli e gli ornamenti Mosè li vide fare allo stesso D-o quando ricevette la Torah sul Sinai. Salmo 62 verso 12 "una parola disse D-o due ne ho udite". ____ Mi ha da sempre affascinata, il rapporto che il popolo ebraico ha stabilito con il testo biblico:  tanto da assumerlo a tratto centrale della sua identità. Ogni ebreo è rivolto all’indietro alla Rivelazione; guardando però al Futuro. Quanto più sembra fuori dalla Storia quanto più è nel suo farsi! L'interpretazione del testo sacro diviene così l'attualizzazione dell'assoluto. La lettura ebraica delle scritture può considerarsi come il nostro DNA : quello di tutte le possibili stringhe di significato e significanti; le infinite interpretazioni del testo sono le variabil