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Quattro poesie inedite di Silvana Pasanisi

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LE MIE SORELLE Le mie sorelle sono sottili fogli di pergamena sottili dalle gambe fragorose di tritolo che camminano storte e ti silenziano il sonno ti operano lo sguardo Hanno un rumore di fondo senza ombra la loro copertura è da ambiente dell’altro mondo povero poverissimo come un santuario chiuso srotolano i capelli di lunghezza impercorribile ma loro lo sanno che cadranno tutti e sulle loro teste si spaccherà la luce Sulla copertina della rivista sembrano spettatrici casuali iridescenti Non credere a niente di quello che vedi hanno rami lunghissimi e contorti intrecciati all’interno del libro ispido troverai cotone da cucire tra le cosce e le pieghe e si svuotano le mascelle di saliva irata Con un intero mare al tramonto   ELEGIA DEL CONTRARIO Sei più bella cosi morta Appariscente ma giusta esaltata dai buoni amici e non da te Qui c’era un si deve essere scappato sulle inconsistenti nebbie dell’accondiscendenza Ne faremo buona cenere di legna per il primo fuoco Lo vedevo quel filo

Estratto da "Le sorti dell'incanto" di Luca Crastolla (Gattogrigio Editore, 2021) con breve nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  l'esordio torna, ci attraversa non la comprensione che cade di lato. Perdonate le paure, i rovesci delle paure le forchette, a rebbi dolci di fame pedalano la fortuna sui volti. L'urlo delle mani, il silenzio ha occhi colmi d'acqua Piovana la piccola morte negli anfratti. Penetrazione, alito di schiusa grappolo a grappolo. Grappolo a grappolo, nella supplica dello sconcerto si spegne il frastuono, lo stadio, le auto indirizzate la geolocalizzazione del sangue _________________ dispiace la miseria delle parole; l'aver confuso la lista dei doni con l'indice dei rendimenti; l'aver raccolto di fretta i calzini; l'aver scelto di tacere di nuovo la pelle come quando le stagioni erano poche, ma promettevano alternate partenze. Dispiace l'avere scelto la quieta natività sulle porte a soffietto dell'anno; l'esser scesi alla fermata sbagliata; l'aver ceduto il posto all'altro nello specchio che non si degna di uno sguardo. Dispiace la miseria del

Tre poesie per gente con genitori anziani di Silvia Tebaldi

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I Ti mando le istruzioni per resistere: primo, puoi fare un buco nel simbolico e uscir fuori di là con una brugola dove sfila un corteo di tamburini, l’ente palio dei nomi e delle cariche, simboli, spin doctors, comitati d’affari. Ma il reale no che non puoi bucarlo, quella è roba di carne, roba di pietra, e dal linguaggio non ne usciamo proprio: però – secondo - puoi fare i colori e mescolarli, terzo, puoi cantare quando cammini e quarto, se diciamo “io” è perché qualcuno ha inventato la parola io, ma non il modo di farci sapere il suo nome. II Scrivo per far sapere a Guido vostro che qui tutto sommato non va male, ci sono sempre tre minestre e in video lento Angelica insegue Orlando fuori nel parco, c’è Armida con Rinaldo e guerre d’amore in sogno col deambulatore; e anche se tutto sembra quieto a controra, sappia che qui è un porto di mare, una rampa di lancio, una Cape Canaveral della bassa e non si sa chi partirà per primo. Ditegli che qui i tramonti sono lunghissimi, che sui bal

Due poeti allo specchio (Ilaria Sordi e Sergio Daniele Donati)

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VOCE DI RIVIERA Non so se anche tu legga i nomi sui campanelli delle case affacciate sul mare: cerco talvolta radici dove non possono attecchire per il gusto dello stupore La meraviglia giunge comunque nel mormorio della conchiglia che mi illude di mare E alla prua di un pensiero sciabordano le parole A galla qualche ricordo mi dice che fummo pesci nel tempo sospeso degli acquari: un vetro a dividere il dolore in parti uguali? Io ho solo un rumore bianco da donare: senza risposte, un obolo di mare. (Ilaria Sordi - inedito 2023) MUSCHI Tu porti nel nome la risacca d'oceani lontani, là dove il suono si definisce per la sua  assenza  e per un ritorno; troppo breve.  E non mi meraviglia,  anzi, mi smuove,  nel tuo sguardo  l'odore  di sabbie e scaglie D'altronde t'immagino certo bimba ascoltare  nella costrizione  del vuoto  d'una conchiglia la fiaba  dell'immensità del mare. Ma i miei piedi hanno percorso boschi  e trovato ristoro  nella magia

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 16 - Sul delicato poetare di Floriana Porta

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A cura di Sergio Daniele Donati Parliamo tutti spesso di delicatezza , e di tale sostantivo facciamo l'icona di una certa poesia; un valore irrinunciabile a cui ispirarsi anche e soprattutto per contrastare le asperità della nostra vita quotidiana.  E a questa esigenza e falso archetipo di un poetare delicato spesso facciamo coincidere i nostri sogni e desideri, quasi che la poesia non avesse più la funzione di svelare anche la crepa, lo strappo e la fessurazione, ma solo di coprire ogni nostra titubanza e inciampo con un linguaggio di sogno.  Ebbene quella è la falsa delicatezza della parola, la trappola che evita di parlare del meccanismo che si rompe, si incaglia e non porta con sé a chi la riceve alcun valore. Poi -  fortunatamente - esistono poeti capaci di far emergere ciò che io chiamo la vera delicatezza , la fragilità e il valore di una parola cosciente tanto del suo limite, quanto delle sue potenzialità.  Una parola delicata non è mai coperta atta a nascondere il vero, è,

(Redazione) - Dissolvenze - 15 - Api

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A cura di Arianna Bonino Digitando Norkutei di Šilalės su Google, non si trova praticamente niente. Fa parte dell’ufficio dei ricordi (quasi) smarriti, Norkutei. Se non fosse stato per Antanas Kmieliauskas, non saprei nemmeno dell'esistenza di Norkutei. Antanas fa il nome di lei in una breve intervista e lo fa per ricordare che nacquero nello stesso anno (il 1932) e che le loro storie, pur non incontrandosi mai, si incrociano e, in qualche modo, si somigliano. Ci sono cose che ­– non si sa bene come e per quale misteriosa via e destino –, ma è chiaro che si parlano, che sono astri di una stessa imperscrutabile costellazione, visibile solo da molto lontano, da molto dopo, e solo da chi guarda il cielo degli eventi con la coda dell’occhio, di sbieco. Antanas viene a sapere che, come lui, anche Norkutei era nata nel 1932 quando inizia a lavorare ad un’opera commissionatagli per commemorarla. Norkutei e Antanas, due lituani nati nel 1932. Non si incontrano, ma sono insieme. Non si tocc

(Redazione) - Cinque poesie contemporanee sulla Shoah ( a cura di Paola Deplano )

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A cura di Paola Deplano SEI MILIONI  Si crepano maschere d'argilla sui miei volti e lo sguardo si perde su un orizzonte assente; avanzano lenti i passi del silenzio e ardono i fuochi sacri della memoria. In alto sei milioni di voci evanescenti, celate dai fumi della storia, osservano e sostengono una tenacia bambina. Per loro solo canto nenie antiche, canti d'elevazione nella notte senza stelle. Sergio Daniele Donati, Il canto della Moabita, Ensemble Ed. 2021 CORRISPONDENZE #2 Nel corridoio, scarpe fuori stagione in fila prima di collocarle nel ripostiglio. D’improvviso mi riporta l’immagine alla Shoah, magazzini di vestiti e oggetti ammassati, foto, capelli, documenti, tutto consegnato nei lager negli incubi nella cenere. Dopo quel buio senza stelle vennero altre oscurità a inghiottire occhi: triste consapevolezza della terra che seppellì nel silenzio un grido di mani sui fili spinati. Inedito di Davide Zizza CAMMINO PIANO Cammino piano mentre il cielo scuro fuma occhi di p

(Redazione) - Il cinema della Memoria a cura di Stefania Lombardi

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Ariel Viterbo , la cui testimonianza è contenuta all’interno del libro “Memorie di Lucy Kalika” , scrive, a proposito del citato libro: “ La vera memoria si costruisce con i libri, con libri come questo”. Nel libro, infatti, tutto è raccontato con dovizia di particolari e sembra di vivere le vicende in prima persona con la protagonista. Molti film hanno trattato di Olocausto e di Shoah. Nei film abbiamo diverse licenze narrative e la costruzione è più sul piano emozionale. Si poteva evitare? E se fosse andata diversamente? Alcuni film, modello “ what if” rispondono catarticamente, riscrivendo la storia. Accade così in “ Bastardi senza gloria ” di Tarantino. Con Tarantino dobbiamo immaginare. Come scrissi nel 2009 in un mio blog, immaginiamo una classica trama a intreccio con tre storie parallele che si intersecano e con dei piani meditati dai protagonisti che si sovrappongono tra loro. Si sovrappongono ma i rispettivi piani di tutti quanti conducono a un unico cinema. Immagi

Interpunzioni

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Il punto è sempre detto  prima che si manifesti, perché la sua essenza è nel silenzio. La virgola sorge  durante la crescita dell'ansia che causano i nostri eppure. Il punto e virgola,  lo capirete anche voi,  è follia, terrore puro: ci parla dell'angoscia della fine  mentre ancora stiamo  creando un'ipotesi  di sopravvivenza. Testo - inedito 2023 - e immagine di Sergio Daniele Donati

(Redazione) - Presentazione di "Wilde World - Una tavola rotonda su Oscar Wilde", a cura di Laura Giovannelli e Pierpaolo Martino (Pisa - ETS, 2022)

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Questo volume miscellaneo di saggi a firma di studiosi italiani e stranieri costituisce un battesimo emblematico per la collana InCarnations. Studi e prospettive sull’Ottocento britannico , edita da ETS e diretta da Elisa Bizzotto, Laura Giovannelli, Pierpaolo Martino e Gino Scatasta.  La collana esordisce con un’opera dedicata a Oscar Wilde, icona ‘incarnata’ e globalizzata della fin de siècle . Il nucleo germinale del progetto inerente a Wilde World. Una tavola rotonda su Oscar Wilde risale all’ottobre 2019, in occasione di una giornata di studi organizzata dalla Italian Oscar Wilde Society presso l’Università di Bologna. L’idea iniziale si è poi sviluppata grazie a ulteriori collaborazioni a livello nazionale e internazionale. I nove interventi raccolti nell’impianto definitivo del volume (a firma di Gino Scatasta, Michael F. Davis, David Weir, Alice Condé, Michele Stanco, Pierpaolo Martino, Graham Price, Riccardo Cassarino e Maggie Rose, Sara Pini) testimoniano la varietà degli ap