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Visualizzazione dei post con l'etichetta poesia

Due poesie inedite di Rossella Pretto con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Siamo davvero lieti di poter pubblicare due poesie inedite della poeta Rossella Pretto , già apparsa sulla nostra pagina letteraria.  L'autrice in queste due composizioni ci mostra ogni sua abilità e perizia ritmica, sonora e timbrica adottando due approcci differenti che donano al lettore retrogusti profondi e tonalità espressive particolari. La prima poesia dà il senso di una cadenza unica, quasi che andasse letta senza eccessive pause, "tutta d'un fiato", per arrivare al verso finale che definisce lo stesso titolo e anche - e soprattutto - lo spazio che questa sorta di "apnea poetica" dona. Una poesia, in altre parole, incalzante in cui le parole non lasciano al lettore il tempo della distrazione, nell'attesa di una conclusione che si manifesta con un nuovo respiro. La seconda, al contrario, ha un ritmo battente e regolare, accentuato dalla divisione in tre quaritine e soprattutto dalla ripetizione, in  esordio di ognuna di esse, della medesima locu

Kintsugi ebraico

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Mi chiedi di versare oro nelle mie crepe e di mostrarmi degno  di una via che contempla  cadute e resurrezioni e non sai dell'economia del gesto e dell'alchimia della voce  straniera che mi attraversa e impone l'oblio di sé stessi. _____ Foto creata da I.A. Post-produzione e ritocco e testo — inedito 2024 — di Sergio Daniele Donati ______ N.d.R: per una prima idea su cosa sia il Kintsugi cliccare sul link.

(Redazione) - Specchi e labirinti - 28 - Girando intorno a Elsa Morante, poeta #1

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  A cura di Paola Deplano Siamo abituati a pensarla romanziera, una romanziera di prim’ordine: Menzogna e sortilegio, L’Isola di Arturo, Aracoeli, La storia sono tutti titoli che confermano questa sicura vocazione allo scrivere in prosa. Ce lo conferma lei stessa, quasi timidamente, nella premessa al suo primo libro di poesie, dal titolo Alibi : « L’Autrice prega i lettori di perdonarle l’esiguo valore e peso di queste pagine. Essendo infatti, lei, per sua consuetudine (oltre che per sua natura e per suo destino) scrittrice di storie in prosa, i suoi radi versi sono, in parte, nient’altro che un’eco, o, se si voglia, un coro, dei suoi romanzi; e, in parte, nient’altro che un divertimento, o gioco, al quale essa ama talvolta abbandonarsi senza troppo impegno, per semplice piacere della musica. Se, dunque, si è ridotta a pubblicare questi versi (dei quali poi alcuni, come si vede dalle date poste in fondo, risalgono agli antichi tempi della sua prima giovinezza) l’Autrice l’ha fatto solt

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Daniela Stasi con Sergio Daniele Donati

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  Nasciamo tutti col nostro Libro sotto il braccio e le sue regole per decifrarlo. Come in una infinita esegesi biblica, ciascuno è portatore di una propria esegesi della Verità. Perché la Vita non è statica e definitiva; e i suoi segni, i simboli e gli ornamenti Mosè li vide fare allo stesso D-o quando ricevette la Torah sul Sinai. Salmo 62 verso 12 "una parola disse D-o due ne ho udite". ____ Mi ha da sempre affascinata, il rapporto che il popolo ebraico ha stabilito con il testo biblico:  tanto da assumerlo a tratto centrale della sua identità. Ogni ebreo è rivolto all’indietro alla Rivelazione; guardando però al Futuro. Quanto più sembra fuori dalla Storia quanto più è nel suo farsi! L'interpretazione del testo sacro diviene così l'attualizzazione dell'assoluto. La lettura ebraica delle scritture può considerarsi come il nostro DNA : quello di tutte le possibili stringhe di significato e significanti; le infinite interpretazioni del testo sono le variabil

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Melania Valenti con David La Mantia

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  La vita dovrebbe finire con soffi di vento e rugiada. Solo soffi leggeri quando ancora c'è il sole. (Melania Valenti) Ecco, credo nei ticchettii, nelle impronte invisibili degli uccellini mai nati, nei cucchiaini di zucchero versati fuori dalla tazzina, nei pesticcii, nelle fatiche che non portano a niente. Credo a ciò che è inutile, alle allucinazioni, alla pace. (David La Mantia) _____ N.d.r:  I l dialogo è composto da testi totalmente inediti (2024) _____ MELANIA VALENTI - NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Melania Valenti è nata a Catania, dove risiede. Docente di Spagnolo, dopo essersi occupata di traduzioni per il Tribunale di Catania, consegue la Specializzazione per il Sostegno agli alunni con difficoltà, professione che svolge tuttora. Collabora con quotidiani e riviste on line e cartacee, blog di poesia e cultura. Già nella giuria di concorsi e premi di poesia, è nella redazione interna del blog Finestre, Lit-blog de L’Irregolare , da una idea di David La Mantia, e redattrice del

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Daniela Favretti con Anna Rita Merico

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  Son segni gli sfarfallii dei fari dietro e sopra scarabocchi precise le scie d’ aerei trofei di sguardi bocca incisa Sedare il metro imparare il sasso le cicatrici forano in alto il mio basso e ancora parole, ai bordi Matrici e forme fiori di dita che sia maledetta la via retta detta norme in vedetta il sovrano la Maschera dietro l’impegno Mentono in aria miracoli da trentadue giorni in una riga costretta fatica raccolta nel volo di ore ricordo, i disegni. (Daniela Favretti) da qui, angolo di onda, entriamo in un’energia e ne diciamo affinché  tutto s’impili nel ventre di una creazione fatta di visioni e di inciampi e un universo marcia intorno ai nostri pensieri e carte carte carte ne dicono profondità e ti sento scendere nel nudo del dentro e ti vedo catapultata nel vortice dell’esistenza mentre stani menzogne mentre sbucci un quotidiano impastato in baccelli spinosi Colore su colore, sformi forma e infili il deforme e annusi trasparenza e cobalto di sguardo. E vorrei che quello Hy

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Marco Brogi con Paola Deplano

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  È questa l’ora di aprire le gabbie e liberare le parole rondine lasciando che si posino sulle costole del mondo, sulle attese annegate. La mano sulla fronte di un calvario sempre vivrà in simbiosi con l’eterno. (Marco Brogi) Tesso parole su un telaio stanco rondini alte sotto un cielo stretto passa la sera a fili rossi e bianchi quel sole morto m’incatena i fianchi. Sillabe sorde s’accostano tremende passa la sera e ‘l modo ancor m’offende. (Paola Deplano) _____ N.d.r: I l dialogo è composto da testi totalmente inediti (2024) _____ MARCO BROGI - NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Marco Brogi , senese, laureato in Lettere Moderne, è giornalista a La Nazione. Ha pubblicato il romanzo Le tre Lune (Urbone editore) e le raccolte di versi: Poesie scritte in treno (Prospettiva Editrice), Il Paese Incantato (zona editore), finalista al premio Narrazioni, Sorella Toscana (Alsaba), L’aria intorno alle altalene (Bertoni editore), uscita pochi giorni fa con prefazione di Bruno Mohorovich e postfazione

Gabriella Cinti e Sergio Daniele Donati - dialogo poetico tra raccolte

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  Gabriella Cinti   ______________________ VEDERTI PER INTERO Ti guardo dentro l’occhio viola della notte, il silenzio in grappoli di quasi parole, mentre il tamburo dell’assenza, sorpassa il precipizio del limite. Senza orizzonte non tento neppure il naufragio e solo il vuoto asseconda il mio respiro. Il muro di indifferenza che mi stringe, non può sottrarmi il privilegio della fuga consapevole fuori da un senso estraniato. Solo così, connettendo le lamine di doppio che ti hanno attraversato, riuscirò a vederti per intero. (Gabriella Cinti, tratto da Euridice è Orfeo,  Achille e la Tartaruga, 2016) Sergio Daniele Donati  __________ _____________ RIDEVA FORTE. RIDEVA Rideva forte. Rideva.  Alta altalena, terra e nuvole.  Fragile osso. Guardavo la memoria  svanire. Risata di bimba.  Cristallina. (Sergio Daniele Donati, tratto da "Il canto della Moabita",  Ensemble ed., 2021) Foto di Noelle Oswald __________________ DETTAMI LA VITA Dettami il canto del silenzio, tacito velluto

(Redazione) - Echi di Fedro (dialoghi poetici) - Giusi Busceti con Gabriela Fantato

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In questo testo con Giusi Busceti ciò che mi ha colpito di più è stata la dimensione di malinconia e  nostalgia che lo attraversa, sottolineata anche dai colori (bianco, nero e grigio), tutte sfumature della malinconia . Anche la presenza dell'infanzia, con i giardini dei giochi e l’uso dei diminutivi (i sassolini , i cavallini ) evocati dal testo. Per questo, la sua poesia mi ha suscitato un testo che racconta di un sogno, dove mia madre, che non poteva di fatto accompagnarmi nei giardini a giocare (lei non poteva camminare), era invece era vicino a me. Solo nel sogno, quell’unione di me, bambina che gioco e di mia madre che mi vede correre, si era realizzata. (Gabriela Fantato) Bianco e nero Quando si insinua in inverno primavera tra i capelli tirati dal cerchietto ai giardinetti è bionda la malinconia stretta al gelato da passeggio, sguardi cerchiati dalla montatura scura l’insenatura colma della madre Mi guarda    lo stupore ha le pupille sgranate, i sassolini troppo aguzzi pre

"Nella patria di nessuno" - sei poesie inedite di Ilaria Palomba con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  È davvero un piacere poter pubblicare su  Le parole di Fedro  sei poesie di Ilaria Palomba   tratte dalla raccolta poetica ancora inedita " Nella patria  di nessuno ".  Sono poesie, come potrete  vedere, dal ritmo incalzante e battente in cui emerge quasi sempre, come per incanto, una domanda centrale attorno alla quale la poeta costruisce come una rete protettiva costituita da lemmi fermi e definitivi.  L'effetto di un dire che si fa pietra di marca, miliare, è amplificato dalla ripetizione dei verbi, dalla preziosità degli scarsi, e proprio per questo centrali, aggettivi eletti nei testi e soprattutto nell'uso sapiente del modo verbale infinito, al posto del corrispondente  sostantivo, che pone il testo in un quasi-tempo, in una dimensione, in altre parole in cui il tempo stesso ha un peso relativo, rispetto al significante veicolato dalle parole.  Siamo dunque molto felici di potervi proporre questi testi come stimolo ad approfondire la lettura di una interessant