(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 19 - Una piccola riflessione a ruota libera (la vocina)
A cura di Sergio Daniele Donati Ogni volta che inizio a scrivere un articolo per questa rubrica, più che per altre, la vocina si fa sentire. È una specie di bisbiglio, un sussurro che mi chiederebbe di dargli corpo e sì, forse, persino nome. Il più delle volte volutamente fingo di ignorarla e allora lei monta in cattedra con le domande irose: chi ti credi di essere per commentare quell'autore? che certezza hai della validità di ciò che stai per dire? chi sei, in fondo, tu per dire ciò che menti ben più elevate della tua hanno già detto, per affrontare temi su cui si sono diffusi i migliori pensieri? Tu, Sergio, proprio tu, perché scrivi sulle altrui parole? Questo è il tenore del questionamento della vocina che, ad esempio, tace molto di più se scrivo poesia, quasi a concedermi, come lo si concede a chiunque, la facoltà di parlare del mio mondo. La vocina , al contrario, mi rimprovera e mette in allerta solo quando mi accingo a scrivere note di lettura, recensioni, impressioni,