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(Redazione) - Figuracce retoriche - 13 - Analessi, Prolessi, Histeron proteron

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  A cura di Annalisa Mercurio Allacciate le cinture! Ho affittato solo per oggi la macchina del tempo. Posti limitati, affrettatevi a salire a bordo! Le tre figure retoriche di oggi infatti, ci faranno viaggiare avanti e indietro nella dimensione temporale della narrazione. ANALESSI A(h!) (u)NA (volta) LESSI! Questo esordio se non fossimo in ‘ figuracce retoriche ’ potrebbe sembrare del tutto fuori luogo, ma, in questo caso, non solo si tratta solo del ‘ gioco ’ di associazione di idee per poter meglio memorizzare il nome della figura retorica del giorno. infatti, coniugando il verbo lèggere al passato remoto, ho fatto un flashback. Avrei potuto continuare descrivendo ciò che mi circondava mentre leggevo, sensazioni, odori… Avrei fatto così un salto indietro nel tempo: un’ analessi . Nell’etimologia della parola, analèssi  deriva dal greco  ἀνάληψις   ( an álēpsis):   ἀνά   ( an á) di nuovo e  λῆψις   ( lēpsis ) prendere. Si tratta di un periodo, o di alcuni versi, in cui si inseri

(Redazione) - Figuracce retoriche - 12 - Anacoluto

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A cura di Annalisa Mercurio L’ anacoluto potrebbe essere definito scherzosamente il brutto Anatroccolo (notare l’allitterazione) delle figure retoriche. In questa puntata di Figuracce retoriche scopriremo perché, ma prima, come sempre, diamo uno sguardo all’etimologia della parola: il termine  anacoluto  deriva dal greco ανακολουθόσ   ( anakoluthos ) , composto da  αν ( an )   privativo e ακολουθία   ( ak ólouthia)   seguace. Quindi, nella sua traduzione completa significa ‘ che non segue’ . Già nell’antica grecia questo termine era usato con l’accezione di anomalo, irregolare. A questo proposito, Bice Mortara Garavelli scrive: “ Questo elemento, lasciato senza l’appoggio di una funzione sintattica congruente, rimane «sospeso» e nello stesso tempo viene messo in evidenza. La moderna linguistica testuale spiega tale irregolarità come un «cambiamento di progetto», intervenuto quando si mette in opera il discorso”. In parole semplici possiamo parlare di anacoluto quando siamo di fro

(Redazione) - Speciale "I Mostri" - "Bomarzo: il parco dei mostri, il bosco sacro" di Annalisa Mercurio

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  di Annalisa Mercurio Vi è un luogo in provincia di Viterbo, in cui nel 1552 il Duca Vinicio Orsini, commissionò un’opera architettonica e statuaria in memoria della defunta moglie Giulia Farnese. La costruzione di questo sito ‘en plein air’ durò circa 30 anni. Vista la complessa personalità del Duca ci sono varie teorie riguardo le motivazioni della sua edificazione. Vinicio Orsini era un uomo eclettico, portato alla contemplazione dei misteri e della natura. Frequentando l'Accademia Vitruviana, viveva a stretto contatto con architetti e letterati del tempo. Il sacro Bosco di Bomarzo inoltre, è nato nel periodo dei poemi cavallereschi (Ariosto, Tasso), che dipingevano un mondo di cavalieri impegnati in lotte contro giganti e mostri, personaggi di grande carattere allegorico che potrebbero aver influenzato l’opera voluta da Orsini. Il Duca, era un uomo tormentato da ‘mostri’ (e chi di noi non va a braccetto con i suoi mostri), tormento che potrebbe essere scaturito da un’esistenza