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Dialoghi poetici coi Maestri - 45 Maurizio Cucchi

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I Poesia non è che momento di suspense collegamento temerario  tra la vita e la morte E la vita - chi non lo sa? - è congiunzione amorosa. II Se le campane dànno rintocchi solamente metallici e i nostri volti sono volti scombiccherati e assurdi le nostre frasi talvolta sconnesse, non ti meravigliare; siamo orfani di padre. (Entrambe le poesie sono tratte da Maurizio Cucchi  -  da Paradossalmente e con affanno - Einaudi editore) I Mi chiami con passo d'airone nella palude a dir della poesia ciò che lei di sé stessa non dice . E la vita - io ne son certo - è parola di quattro lettere. II Le campane gioiose dell'inquisizione di lontano; ci coprivamo i volti per salvarne il ricordo prima dello scempio. Non ti meravigliare se fu il figlio a uccidere il padre. (Entrambe le poesie - inedite 2022  di  Sergio Daniele Donati  © )

Il quarto Alef-Bet - 06 (He/Vav)

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Ha il suono delle Gymnopèdies quel nostro guardar lento fuori dalla finestra. E la vita che si srotola sotto il nostro sguardo in risate sguaiate ci mostra la via  circense dell'interpretazione. Il simbolo si fa gioco le sere d'estate; mentre allenta il giogo sui nostri colli il profumo persistente del gelsomino, la seduzione evanescente e femminea delle belledinotte.

Due inediti di Laura D'Angelo

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Di te Per scrivere di te che non sai e tuttavia esisti Per inventarti oltre la brina dei giorni, sul crine in neve di passi stanchi e sbiaditi contorni Per raccontarti oltre le tende alle finestre, l'amore assonnato delle mattine sopite in trepido incanto e tu solo mio Perché l'amore sia il mio tutto e il mio nulla ancora oltre l'ultimo verso di una poesia di te mi inebrio. Novembre Un intrigo di strade, viuzze di case chiuse e raccolte in pietra grigia e rossastra alla luce di un lampione, lungo il fumo dell'odore notturno di nebbia di novembre. La solitudine di oggi scava un suo ricovero nei ricordi arsi di vita. Cammino. Tra le perdute cose, il logorio dei riemersi. Note biobibliografiche Laura D’Angelo (1986) si laurea con lode in Lettere classiche e Filologia classica, e consegue un Dottorato di ricerca in Studi Umanistici. Pubblica articoli accademici e saggi critici in riviste scientifiche e volumi collettanei e collabora con riviste culturali online

L'attesa

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Considera delle stelle l'urlo ancestrale. Non deve esser facile, esplodere nel nulla e nel nulla tornare. Tacevo, allora, come tace la linfa sotto un'antica corteccia, il rivolo sotterraneo, il seme interrato o il raggio di luce prima che sia tolto al lume  il nero velo. Finì in quell'istante  la mia falsa modestia e compresi che altro  non stavo facendo da prima della mia stessa nascita che sognare me stesso sognante. Foto e testo-  inedito 2022 - di  Sergio Daniele Donati   ©

Sei inediti di Saverio Bafaro

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Il fiore più bello ha instillato il più grande timore: la sua fierezza è un involucro tragico la sua erezione una violenta presenza. Quali misteriose trame cela il suo giovane sognare, quali la sua magnificenza? E nelle sue pupille viste da vicino quale figura si nasconde vivendo in parallelo un destino capovolto? Con quale prodigio e sotto quale condizione si uniranno il fuori col dentro in un essere più completo che non muoia nel nascere e che non nasca nel morire ___ Premendo mi dici di esserci specchio conficcato nel fianco così da dentro riesco a sentirti corpo pieno di contenuti e dispositivi di immagini desiderose di esser viste nelle ossa, nei muscoli, nelle cavità in un sentire che tutto unisce con la testa a completare il viaggio e oltre non posso transitare e niente più, oltre questo bastare ___ Separare e poi sovrapporre in parte l’uomo e la donna che porto in me rendendo grazie al loro esserci, armonizzarne con voluta intensità le fisionomie ai due lati dello specchio con

Due poeti allo specchio (Maria Concetta Giorgi e Sergio Daniele Donati)

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  Maria Concetta Giorgi Intimo Due possibili lettere, in una tu tutto intero sprezzante erotico momento sacra voglia di un corpo. Nell'altra, un disciplinato desiderio una maturità ingenua la tensione e la calma. Appoggio gli occhiali e non trovo più il modo di guardarti la penna si ferma sulle letture che possiedo. La mia memoria il filo che non ci lega, sono il vuoto corallino di parole e tagli. Maria Concetta Giorgi - inedito 2022 Sergio Daniele Donati Alfabeti Se non fosse pelle vivente il nostro epitelio ben potrebbe farsi traccia di parola. Invece scalpita - puledro impazzito - alla sella dell'inchiostro. Tra vita e parola c'è un solco che pulsa e trasuda liquidi sacri e paste  colorate da mani d'alchimista. Ancora non tace la nenia d'un popolo che recita i suoi alfabeti senza sosta, e noi, creature di sogno, ci chiediamo in cosa esser contenuti? Forse è giunto l'istante d'una resa felice, di perdere l'imene del non detto ed augurarci d'esser d

(Redazione) - Specchi e Labirinti - 13 - Il giovane Pasolini e l'antico Pascoli

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A cura di Paola Deplano L’annuario dell’Università di Bologna, a proposito del piano di studi di Pasolini Pier Paolo di Carlo numero di matricola 3416, iscritto alla Facoltà di Lettere dall’anno accademico 1939-40, recita così: A.A. 1939-40 Letteratura Italiana (Calcaterra): la poesia di Vittorio Alfieri (esercitazioni sul Goldoni); Letteratura Latina (Funaioli): le origini della letteratura romana e Tito Livio; Storia della filosofia (Saitta): la filosofia dell’Umanesimo nella seconda metà del Quattrocento e illustrazione del Discorso sul metodo di Renato Cartesio; Letteratura greca (Coppola): la tragedia greca ed in particolare l’Ippolito di Euripide; Storia greca (Solari); la seconda guerra per l’indipendenza greca; Storia moderna (Simeoni): l’Italia dagli accordi di Bologna alla pace di Cateau-Cambrésis; Filologia romanza (Parducci): i più antichi trovatori provenzali e il romanzo picaresco; Lingua e letteratura tedesca (Bianchi): il Romanticismo in Germania e in particolare Novali

Polittico della diserzione

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Lo sai, diserto la luce e mescolo dall'ombra - in lingua antica - deserto e parola e scorgo lontani i fuochi di tribù non coltivate all'ascolto. Là soltanto si tinge  il mio sangue  d'un richiamo straniero. Canti davanti al pozzo il tuo desiderio, Moabita; la parola è deserto. Ti ascolto di lontano come si ascolta il grido del falco mentre scompone  l'unità del cielo in tangram improbabili. Coltivo il grano  e mi nutro di carruba; il dattero resta un ossimoro, un miraggio silenzioso nel deserto della parola.  Il tuo canto è miele,  la mia mano forata; una caverna da cui soffiano libecci color ocra d'un desiderio antico  d'unione.  Il resto tace, scolora ogni luce tutto torna al suono  poi lento al silenzio; anche il nostro eterno gioco di creature silvane davanti alle rocce  della bellezza senza nome d'uno sguardo furtivo. Testo (inedito 2022) e foto di Sergio Daniele Donati   ©

Deserto

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  "Deserto" -  autoritratto di Sergio Daniele Donati  © Mi dici " taci " e disconosci l'urlo del mio sterno, il fischio di poiana dei miei occhi e quella titubanza, forse ancora bambina, che rende la mia parola balbuzie sdentata. Eppure taccio; ci pensi il vento a seminare tra le rocce semi secchi di comprensione. Io mi faccio pioggia, anzi speranza di goccia, e rido a crepapelle dall'oasi senza nome  del tuo insegnamento. Foto e testo inedito (2022) di Sergio Daniele Donati  ©

(Redazione) - Nota di lettura su "Voce del verbo mare", di Simone Consorti (Arcipelago Itaca ed)

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  A cura di Sergio Daniele Donati Simone Consorti è autore nato nel 1973 a Roma, dove insegna in un liceo. Ha esordito con “L’uomo che scrive sull’acqua ‘aiuto’  ”(Baldini e Castoldi 1999, Premio Euroclub 2000, Premio Linus) e pubblicato i romanzi “ Sterile come il tuo amore ”(Besa, 2008), “ In fuga dalla scuola e verso il mondo ”(Hacca, 2009), “ A tempo di sesso ”(Besa, 2012),“ Da questa parte della morte ”(Besa, 2015), “ Otello ti presento Ofelia ” (L’erudita, 2018), “ La pioggia a Cracovia ”(Ensemble, 2019), “ Vi dichiaro marito e morte ”(Ensemble, 2021).  Diverse sono le sue raccolte di poesia tra cui “ Nell’antro del misantropo ” (L’arcolaio 2014) e “ Le ore del terrore ”, (L’arcolaio, 2018).  Nel corrente anno è uscita per i tipi di Arcipelago Itaca ed . la sua raccolta Voce del verbo mare. La silloge si presenta subito al lettore come opera di incisiva maturità in cui emergono con chiarezza alcune tematiche di fondo con ogni probabilità care al poeta.  La poesia d'esordio d

Il quarto Alef-Bet - 05 (Dalet/He)

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Sono cinque - e forse più - gli accessi del Sacro  al nostro Corpo e cinque i messaggeri alati della parola. Il primo dice dicendo , il secondo parla dal silenzio, il terzo giace  immobile nelle paludi fertili  del vuoto tra le lettere, il quarto veste l'abito d'un sovrano sdentato  e ride dell'inciampo e della balbuzie  d'ogni nostro dire. Del quinto non cercare il volto; abituati alla curva della sua schiena povera mentre mescola polveri e ingredienti e borbotta in lingua antica formule di ritorno alla terra rossa delle origini.  

Roma: due poesie di Maria Gabriella Cianciulli

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Autoritratto della poeta Foto di Sergio Daniele Donati © ROMA Il tempo sfocare nel rosa scivolare di scialle sui palazzi i colonnati con pudore avvolgere il cupolone le sue ancelle Fingermi fu leggero come guardare a Oriente Vidi la voce delle maree risalire il Tevere ansando tra i pini un bisbiglio fuso al miagolio dei gatti in amore la mia casa senza pareti mi parve immensa (Inedito) Foto di Sergio Daniele Donati © VIA DEI SABELLI Via dei Sabelli annusa le rosette nello sbadiglio del mattino tra i palazzi appena tinti lo stridore del tram si apre il varco con la giostra sonnolenta profumata di latte e di baci di madri Come possono due rondini disertare la primavera per scrivere il diario di un giorno in avaria? Una scommessa finita male la ragione di un lamento vergine quanto i passi che tessevano la ragnatela E pensare che il bandolo della matassa lo avevamo strappato all’arcobaleno appena sfogliato E c’era già l’ombra silente sulla sopraelevata che ingoiava Roma gattara (Dalla  rac

Un anno in Redazione

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Foto di Arianna Bonino Con il mese di ottobre si è concluso il primo anno di lavoro della Redazione de Le parole di Fedro .  È stato un anno intenso e di grande lavoro collettivo che ha dato a ognuno di noi splendide soddisfazioni. Con questa uscita speciale la Redazione tutta ha voluto far dono di un suo atto di presenza e di ringraziamento per voi, fedeli lettori, che ci avete in questo anno seguito con tanto affetto.  Ognuno ha pertanto lasciato il suo contributo per voi lettori nella speranza che venga recepito come tributo collettivo della Redazione a ciò che per un litblog è più importante: i suoi lettori. Per la redazione Sergio Daniele Donati  (caporedattore) Foto di Stefania Lombardi _____ Compleanni nei film/serie di Stefania Lombardi Ebbene, sì, siamo al primo compleanno della redazione di Le parole di Fedro. Nella mia rubrica, “ Riflessioni, non recensioni ”, ho parlato di alcuni film e di alcune serie TV. Vogliamo vedere assieme i vari compleanni al loro interno? Foto t