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(Redazione) - Una duplice nota di lettura su “Bugiardino” di Paolo Castronuovo e “La sposa nana” di Anna Bazzo (entrambi di Il Convivio editore, 2023) - di Sergio Daniele Donati

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“Se l’Uomo ha fondato i suoi destini Duplici e Triplici Alleanze sarà ben capace di scrivere una duplice nota di lettura”. Questa è una nota di lettura anomala, una specie di tentativo di tracciare legami e distanze tra due scritture molto diverse tra loro, sia da un punto di vista lessicale e linguistico in genere, che di contenuto. Mi riferisco a “Bugiardino” di Paolo Castronuovo e a “La sposa nana” di Anna Bazzo - entrambi usciti quest’anno per Il Convivio editore. Chi vi scrive ha voluto unire in un’unica nota di lettura le due opere perché sussistono elementi di similitudine e di differenza tra le due opere che rendono interessante una sorta di breve comparazione. L’opera di Paolo Castronovo , come lo stesso titolo ci suggerisce, si configura come un vero e proprio bugiardino, quel lungo foglio pieno di avvertenze che troviamo dentro ogni scatola di medicinali. E infatti, l’autore esordisce con una iniziale Avvertenza: avvicinarsi a sé stessi/è un’allucinazione. Questo è un rich

Quattro inediti di Francesca Innocenzi

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  la me bambina è trepida si sente vacillare senza appiglio il corpo è cosa che sobbalza lo sovrasta una cresta di vertigine. Quando il nastro della strada apre il fianco al litorale, lei si sposta sorpassa la linea del visibile. Pensa agli uomini che attraversano il mare uomini bambini facce allungate e scure con scosse senza gesto rovistano nei corpi, nervi cartilagini ossa in scampo di tramonto. Di qua e di là dei confini, dicono dilagano frontiere oscure e benedette dove asfissie e spasmi atrofie ecchimosi gelo sono vie per la salvezza. l’agorafobia percuote il ritmo del respiro come quando un flusso di luce si frantuma in singhiozzi di fotoni a intermittenza. La figlia corre al chiuso discioglie nei muri i segnali di nebbia. Il padre, racconta a diciotto anni si aggrappava ai pali per non seguire in quota gli aquiloni biancoruvido lascito di sangue. _____ NOTE BIOBIBLOGRAFICHE Francesca Innocenzi è nata a Jesi (Ancona). Laureata in lettere classiche, è dottoressa di ricerca in po

Tre poesie dai "cassetti di Fedro" (2021)

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Cola lungo la liana un'apnea di cristallo - tenue il silenzio L'occhio chiude speranze e un profumo di vacuo sottolinea il passo Sto. Davanti alla parete, e pongo questioni alle venature del marmo. Nessuna risposta, un soffio inanimato; poi il risveglio. Ali di falco sfiorano ventri molli di paura, in assenza d'alternativa vitale al volo. Dai tempo al tempo che ritrae  sguardi di bambina su volti segnati e  distingue il tono dalla pausa. Dai tempo  al tempo che colora  le ferite delle mani e cola oro liquido sulle crepe della coscienza. Dai tempo al tempo che pone pietre miliari sul tuo cammino di ritorno. Il tempo del ricordo è un vento antico cantato da un dio bambino per le tue orecchie rinate. ____ Testi e foto  di Sergio Daniele Donati

Cinque inediti di Davide Colacrai

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Lessicografia della carne  (a tutte le donne che hanno conosciuto il malamore) Fiore di melograno/ fiore di casa mia/ gli ho dato la mia mano/ lui mi ha portato via/ fiore di margherita/ fiore di una bugia/ gli ho dato la mia vita/ è stata una pazzia   (1) La ricordo ancora, la notte che mi rubava gli occhi, grande come la mano che l’ha generata, tangibile come il dolore figlio, e senza stelle una notte che nessuna sillaba avrebbe potuto pesare nel suo trascendere ogni provenienza, già oltre a quello che stringiamo in fondo, o di lato, al cuore, e troppo vicina alla morte definita come un asintoto d’amore, un cirri di sangue, quasi una vena di traverso sul volto a mimosa di Dio, misurava i sogni solo se facevano male e quando. Pulsava il silenzio dove il mio nome era divenuto brina, tra le mani il legno del mio ventre ancora umido di liquido amniotico e contorni, si lasciava stringere come fosse la mia croce, con pudore e disperazione la lessicografia della carne in una lacrima. La ri

Due inediti di Michela Zanarella

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  Luglio è iniziato Luglio è iniziato con un sole appena accennato preceduto da una luna capace di attraversare l'anima della notte in punta di cielo io nascevo per l'ennesima volta spingendo gli occhi nel tuo silenzio come se urgesse vivere e ritrovare la genesi tra tutte le cose prescelte dal destino l'amore come una corrispondenza di stelle riaffiora e confessa l'eternità Il sole fissa all'orizzonte Il sole fissa l’estate all’orizzonte come luce reciproca sottolineando sulle fronti il fuoco. Tutto è riarso l’aria non basta al respiro degli alberi diremo che ogni stagione ha il suo tempo ora che è quasi luglio mentre l’ombra brucia per le strade il cielo si perde tra le conchiglie cerca una nuvola, la offre alla luna nell’attesa del sogno tra le stelle. ____ NOTE BIOBIBLIOGRAFICHE Michela Zanarella è nata il 1° luglio 1980 a Cittadella (PD). Dal 2007 vive e lavora a Roma. Ha pubblicato diciotto libri. Negli Stati Uniti è uscita in edizione inglese la raccolta tra

Tre poesie di Alfredo Rienzi tratte da "Sull'improvviso" (Arcipelago Itaca, 2021)

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Lieti e onorati di poter pubblicare tre poesie del grande poeta contemporaneo  Alfredo Rienzi tratte da "Sull'improvviso" (Arcipelago itaca, 2021) _____ Ci fu un problema di carne, e sangue che s’ostinava a volgere in acqua e da questa in aria (sostanza sorellastra del nulla) qualcuno, qualcosa, (vago, poco definito, appena più di un’ombra, premeva con blanda inerzia) voleva essere, ma si fermò. Non fu e nessuno ne seppe (a pagina 20 dell'opera sopra citata ) _____ ESTINZIONE   È oggi e qui tra noi l’Ordoviciano col suo corteo muto d’ammoniti le acque inferiori a ricoprire il mondo e tribù di dei incendiari a baloccarsi già con i lampi di tempeste gamma ed ogni altra specie d’ingiurie e cataclismi (a pagina 50 dell'opera sopra citata) _____ IL FUOCO E IL SUO CONTRARIO   V.  Ce lo siamo confessato le notti alterne delle estati Thomas – quando ci davamo convegno tra i detriti e la gloria – che anche noi, se avessimo saputo aspettare se solo avessimo av

(Redazione) - Estratto dalla raccolta di Luana Minato "Memoria del Silenzio" (Giuliano Ladolfi editore, 2023) - con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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  Per chi naviga le acque della parola poetica è quasi impossibile evitare nel percorso l'incontro/scontro con l'apparente antagonista di ogni dire: il silenzio.Del silenzio in poesia è sempre stata descritta ogni declinazione, apparentemente sorvolando l'evidente paradosso di un dire sull'assenza di parola . Chi poi si addentra nello studio dei testi rivelati sa bene che forse di silenzio non si dovrebbe parlare, perché le connotazioni, i significati e i portati che alla parola Silenzio si possono dare sono molteplici e spesso tra loro contradditori.  Nei cinque libri della Torah ad esempio incontriamo decine di tipi di silenzio differenti che vanno dal totale annichilimento di ogni dire (un silenzio terrificante ad esempio è quello che colpisce Aronne alla vista dei figli inceneriti dalla collera divina), al silenzio creativo e nutriente di ogni parola ( silenzio come sorgente della parola stessa, rappresentato dalla prima lettera, la Alef, che è muta ed afona) , a

Redazione - Estratto dalla raccolta di Giuseppe Ligresti "Perifrasi della caduta" (Il Convivio ed., 2023) - con Nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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Se c'è un tema a me caro nelle sue declinazioni, sia poetiche che filosofiche, è quello della caduta . È un tema dai richiami letterari evidenti e, forse, ancor più profondi in campo etico/religioso antico.  Ciò che preme sottolineare nella constatazione " l'Uomo cade"  è infatti, da un lato, che quella affermazione presuppone una descrizione del posizionamento geografico dell'essere umano. Si cade sempre dall'alto verso il basso, non foss'altro perché anche la nostra corporeità è soggetta alle leggi fisiche della gravità. Parlar di caduta, quindi, significa necessariamente parlare di corpo. Ma l'alto ha anche in sé un simbolo inerente al portato spirituale ed etico, quindi, ogni caduta manifesta una perdita (di valori? del sé?). E ogni perdita, così almeno dice il testo veterotestamentario, crea uno spazio vuoto in noi che rende possibile la salita, sia essa declinata nel senso del nostro approcciarsi al nuovo, sia essa da intendere come r

Due poeti allo specchio (Laura Valentina Da Re e Sergio Daniele Donati)

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  Fare la muta del cuore dal primo capillare stremarsi nel mezzo beato che a poco sarà sera di meno la sera che tende ai coralli uniti sui piedi ti cullano i rami fasulli, qui sopra un sole diverso notturno olocausto. (Laura Valentina Da Re - 08 settembre 2023) La notte poso sempre un seme su una terra umida di speranza e densa di richiami uterini. Lo poso - dicevo -  senza interrarlo: ci pensi  il Maestro indaco a parlarmi di rinascita  o a sommergermi nei sei milioni di voci afone dei fumi della Storia. La notte poso un seme su una terra bruna di ricordo e attendo che il  Maestro indaco mi assolva e liberi la mia anima dalla catena della finzione,  oppure mi condanni alla sorte di un lombrico senziente e cieco incapace di accettare il così è stato d'una vita senza infanzia.  La notte poso sempre un seme e dichiaro la mia resa e soffoco la parola e l'urlo. Perché è mandorla la voce del Maestro indaco e la sua condanna mi riga il volto di lacrime di petrolio e la sua assoluzion