Post

Visualizzazione dei post con l'etichetta Due poeti allo specchio

Due poeti allo specchio (Gabriella Grasso e Sergio Daniele Donati - sul vento)

Immagine
A buriedda (la brezza) A un dio che respirava quieto dietro le pareti delle case alito che smuoveva piano capelli e moscerini dalla fronte nelle ore calde, a un tratto, in strada o nel recinto bacato della piazza e che più volte ci ha cullato e ci ha gettato dalla cuna a un Dio che aveva tanti nomi e altrettanti clamori per le vie abbiamo dedicato un nembo di pensiero senza voce senza formule terse con una forma di gemma che sentivamo spuntare dentro il petto e in qualche modo profumava l’aria di Gabriella Grasso (dalla raccolta inedita Sciott ) Ruach   (1)                         A mio figlio Gabriel Esiste un vento, un vento divino; plana lento sugli abissi prima d'ogni parola. Non cedo alla tentazione di dargli nome. Esiste un vento, un soffio divino, prima e sopra e dentro ogni cosa. Non cedo alla tentazione di cercarlo nella notte. Esiste un vento, un aliseo divino, che rende brace l'ossidiana delle mie pupille, quando mi guardi (e io ti guardo) e il tempo s

Due poeti allo specchio (Mirea Borgia e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  Ti voglio parlare dell’estremo morso e di ciò che resta della forma ‒ se resta ‒ nel tempo necessario a una cognizione. Ci ostiniamo alla disobbedienza cieca fino a quando un’occhiata all’occhio che rotea pronuncia il nostro destino. Vediamo in te la belva che ci consuma (siamo tutti Uno) e ancora adesso beneficiamo della ferocia. ‒ Sei leggendaria ‒ soffiamo ad aria bassa. ‒ Eroica quasi erotica, la dolcezza                                          del lasciarti andare . Il dialogo si smorza. Mi dici che il trucco è bramare con ripugnanza ma tu perdi tempo e resti qui a contemplare. Irretire l’armonia della fine. Dilungarti nel noi che ti ingrassa. Mirea Borgia  - inedito 2023 S'io fossi chi ancora non sono saprei far uso della piccolezza di una litote - è un gioco materno    quello della parola coi nostri limiti   per dirti delle mie notti - lo sguardo fisso sul muro    bianco del sogno cosciente   cercava assonanze   con le crepe che sentivo sottopelle.   Ma ancora non son

Dialogo allo specchio (Doris Bellomusto e Sergio Daniele Donati) - Calabrese / Ebraico

Immagine
  'U cori scavuzu cu vientu ca s'ammuccia e ca ti svesta,  magàra e santa l'arma tua morta si risbiglia, su juri a rasa a rasa e rinnini e cicali e frusciu i mari. Doris Bellomusto  - inedito 2013    _____ Il cuore scalzo, nascosto al vento, che ti sveste, strega e santa, la tua anima morta si risveglia e sono fiori a margine di strada e rondini e cicale e rumore di mare Traduzione dal calabrese di Doris Bellomusto    לב וחול הם רוח ביום מותך עבר שועל ואז היו כוכבים ודממה Sergio Daniele Donati  - inedito 2013 _____ cuore e sabbia sono vento il giorno della tua morte passò una volpe poi furono stelle e silenzio Traduzione dall'ebraico di Sergio Daniele Donati  

Due poeti allo specchio (Annalisa Mercurio e Sergio Daniele Donati)

Immagine
Di Annalisa Mercurio - inedito Come se avessimo avuto un numero di parole un contratto a termine tra le nostre corde vocali. Abbiamo sprecato tutto imprecando, sporcando di pece boccioli di myosotis. Avessimo centellinato le spine avremmo ancora qualche 'ti amo' vivo tra lingua e denti un'altra mano da giocare. Schiena a schiena stiamo fissando le ultime otto parole in calce su quella parete sbiadire. Di Sergio Daniele Donati - inedito Non può che finire in assenza di parola l'eccesso di parola. Avessi taciuto allora non mi fermerei ora - lo sguardo umido - a raccogliere verità scritte a pennarello su un muro. Ma ogni parola  è eco lontana e seme di fiori azzurri in scorza nera. Tu questo lo sai e sai del legame tra una scrittura  mancina  e la bellezza  della sbavatura  d'inchiostro;  sul foglio bianco. Si dice , alle volte,  sperando  che un inciampo attenui la verità della parola; perché al vero non siamo pronti, ma l'assenza del

Due poeti allo specchio (Gabriela Fantato e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  Battiti (inedito di Gabriela Fantato ) Il battito del corpo affogato nel bianco, sarebbe facile prendere un giornale   e cercare - là fuori ,   nei giorni di sale dentro la secca , la riduzione del movimento,  l'assenza del ritmo quotidiano, quel silenzio che dà                       la scossa, serotonina nelle vene, il punto zero. Sarebbe facile orchestrare la solitudine per le strade del cervello, nello scarto infinito del lenzuolo, sarebbe facile. Vagabondo invece tra gli oggetti mi dicono che non c'è -  nessuno là fuori.    Nessuno. Invento il passo nell'andirivieni opaco dove tutto è dato completamente - storto . Ci fosse un metodo avrei la nozione da seguire. Nessuno risponderà al segnale, nessuno sa decifrare battiti senza alfabeto. Bianco (inedito di Sergio Daniele Donati ) La tela è bianca  per l'occhio disattento     -  pulviscoli grigi dicono       di quell'assenza       l'origine magmatica. E chiamiamo interno ciò che mantiene mistero ai nostri

Due poeti allo specchio (Alfredo Panetta e Sergio Daniele Donati)

Immagine
Thrummenti di Alfredo Panetta   (inedito in lingua calabrese) Chiju chi mi tocca d’a picciulità esti a thrummenta ‘i ricuordi fagghjiati chi sulu mò si sbrogghjianu, ora c’a cardacia si votà ‘n paci e i palori fannu u nesci vita. Era o non era pethra di hjiumara c’aspettava carmezza? Era o non era guci a sentineja d’a juvari putati ‘i Zinnì? Era o non era sguardu ‘i ziafrò conzatu a modu ‘i paci nta ‘n timpuni? Esti materia chi si sparina u passatu nta nervusa, traspormazioni du brisciri ed eu mi dassu scifulari d’i sòò mulineji, comu na carpa du richjiamu d’a surgenti. Se sulu fussimu na nticchjia cchjiù sbadati ‘i chiju chi fumma si laprarria a novi carti u nosthru occhi amurusu e ogni simenza si laprarria a grappulu inta è nu, fora ‘i nu. (Nta nu, fora ‘i nu u regnu tenutu mpisu du domani, a cura ‘i malatu d’i cosi nichi i sonna mmucciati dint’è trunchi… u preju d’essari mò acqua e morti). Tempeste Quello che mi tocca dell’infanzia è la tempesta di vite mancate che solo ora mi si

Due poeti allo specchio (Daìta Martinez e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  perdere dall’altra parte la voce che a lei sfiora nascosta la nascita irrisolta nella testa andata storta sul bordo di una rosa e scendere dal sentire il rogo dell’ultimo mattino l’insolito rumore acceso nell’ora distratta dal sorriso di un geco immobile alla pioggia cadente sulla novella astratta d’astratta aria la sequela di andersen del vuoto e del pozzo capovolto sulla spalla l’amen più bello del creato tra i rossi rovi al cielo incantato dai rami che sognano di una volta la pazienza nella stanza aperta alla benedizione degli angeli in coro dove senza nulla fare la luna si innamora di un filo d’erba nascente sul bagliore del cuore Daìta Martinez - inedito 2023 Non dir pozzo se non conosci della caduta l'umidità sovrana e dello schianto le voci, - il riparo cellulare che s'attiva tra le sordità accecanti del bisogno di sopravvivere. Cadevano piogge di sabbia allora e la Moabita cantava mentre chinavo lo sguardo sull'eternità d'un errore di trascrizione in lingua a

Due poeti allo specchio (Antonella Carmen Caggiano e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  Ho pietà oggi del silenzio che affonda spade nella carne viva d’un letto senza sole. Raccolsi in urna sacra i passi nel vento. Dalle lesioni azzurre della tua mano riluce la mia anima. Antonella Caggiano - inedito 2023 Non temere il soffio d'un muto canto, solletica le palpebre la fata morgana dei nostri respiri. Odora di cortecce la scorza del seme. e l'aura azzurra del creato ride sui palmi delle tue mani. Sergio Daniele Donati - inedito 2023

Due poeti allo specchio (Rossana Nicotra e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  Chi ama il sonno non ha paura del vuoto. Alla lentezza del sogno si affianca la luce di un' alba per una rivoluzione. Silenzio, dormi stella stellina in un cielo di bombe perché se piegati riusciamo a vedere prendere forma il tuo sogno nel sonno di tutti, è bellezza che rimane mia bimba. Nel vuoto vince l'amore. Rossana Nicotra. Inedito Chi ama il sonno pronuncia senza conoscerli lemmi arcani che spezzano in coriandoli giocosi i balzi della parola.  S'apre al vuoto un dire nuovo - o forse antico - ed, è vero, non spaura nel sogno il volto che si trasfigura  e punge come stella i chiaroscuri dell'esistenza. Sergio Daniele Donati . Inedito Perché ti chiedi di oltrepassare. Quando nell'acqua percepisci ogni increspatura, anima vecchia ogni creatura, ogni onda. Mutevole è il fondo e il tempo che ti fa caotica e impulsiva come le maree di un oceano, ma forse sciogli nuotando in solitudine. Ai piani agli accordi più alti riuscirai a trovare le risposte per quella luce c

Due poeti allo specchio (Danila Di Croce e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  Sono gli occhi a cambiare colore, a scurirsi col tiro della luce. E perché mai non muta questa voce cerea, che non s’abbronza di vite vizze o di piazze ariose e intelligenti com’è il traffico dei fogli nei libri in fila sopra i banchi dell’estate? Non s’impregna quest’iride del pianto lento che le madri allungano agli anni del distacco, con la presa che regge a malapena il fiato e le spalle chine sulle culle bianche dei domani, dei ritorni, delle primavere perse a interrogare il sole, a farlo uscire. Neppure s’imbeve, la voce, d’estasi feline che assottigliano lo sguardo fino a non farlo più riapparire. Di Danila Di Croce - inedito 2023 Leggevo negli spazi vuoti  tra le tue lettere  un balzo felino una resa a ritroso,  la tav che fa  l'amore con l'alef - chissà sotto il tocco  di quali mani arcane. E mi sono perso nel suono delle tue domande  cui non so dar risposta che non sia il suono stesso. So però, e qui ti dico, che ogni voce muta  solo se si sa chiamare il mutamento, 

Due poeti allo specchio (Ugo Mauthe e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  voglia di ho voglia di scrivere come si può aver voglia di ballare una notte intera o addentare a mani nude uno stinco non di santo ma di unto sacrosanto o se astemio non fossi bere alcolici di quelli che scuotono le ossa come giochi di vento nella bufera ho voglia di scrivere come se non ci fosse un domani ora che un domani forse ancora c'è per un'ora o settimana o le dita di più mani ho voglia di scrivere e solo riesco a leggere e quando leggo ho voglia di scrivere e scrivo che ho voglia di scrivere qualcuno qualcosa a chi appartiene la voce che chiama l’anima e la scena che appare reale subito non reale assomiglia a un ricordo ma non c’è un passato che l’abbia incontrata gli occhi pesano nel viso come stivali nella neve poltiglia sotto pressione sgocciolio che non disseta la voce non sa tacere contrabbanda un sogno per farne una visione risvegliarsi non cancella il ricordo che non hai vissuto eppure possiedi Testi inediti (2023) di Ugo Mauthe Ho voglia di Ho voglia di no

Due poeti allo specchio (Davide Cortese e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  Di Davide Cortese - inedito 2023 Questi versi non faranno tremare la mafia non sono scomodi, non attaccano il potere. Non concorrono in alcun modo alla fine della guerra. Sono bellamente inutili, è vero. Cosa farsene di queste pagine gentili? Fiori di carta da infilare nei fucili? Di Sergio Daniele Donati - inedito 2023 A cosa serve un firmamento che inutilmente poggia sul piano inclinato dei nostri desideri? E che dire dell'ostinato progetto di dar senso ai suoni  che chiamiamo parole? Niente è più mafioso d'un verso incapace d'esistere senza scopo, così,  come esiste da sempre  la conta degli istanti  che ci separano dalla morte. ____ NOTE BIOBLIOGRAFICHE Davide  Cortese  (Isola di Lipari, 1974) ha pubblicato la sua prima silloge poetica, ES , nel 1998. A questo libro sono seguite le sillogi: Babylon Guest House, Storie del bimbo ciliegia, ANUDA, OSSARIO, MADREPERLA, Lettere da Eldorado, DARKANA, VIENTU (una raccolta di poesie in dialetto eoliano) Zebù bambino e Teneb

Due poeti allo specchio (Alfredo Panetta e Sergio Daniele Donati)

Immagine
MUNTAGNI Mamma mia chi muntagna! E na nticchjia cchjiù jà, mi dissaru nc’esti una cchjiù grossa cchjiù beja e po’, fora du pajisi, na catina senza nterruzzioni, pè tutta a provincia… Pari na fila ‘i sordati boni adaveru mentuti a guardia du cielu. E dinta a ogni muntagna, quanti voschi e foresti! cu faghi a carizzari ‘i nivulati castagneti, carpini, ilici e tanti arbureji ‘i frutta chi spamarianu na città randi randi. E dinta a ogni arburu pujija ‘a vita! Pichi ‘i muntagna, galani chi armanu cu ligniceji cu frundi cu paciienza u sò letthu ‘i spusi…. Inzetti ‘i se’ speci armenu cu ll’ali e senza (nfaticabbuli, esausti, filici)… Nc’è na pricessioni ‘i formichi russi, ndirizzati mberzù a tana, mberzù l’infinitu. E sup’è pèzzula muschjii e licheni c’u suli linchji ‘i lucia. E dinta ‘a lucia forzi…forzi nc’è Ddiu chi joca c’a materria facendu du nenti ogni cosa. (ALFREDO PANETTA - INEDITO 2023)    MONTAGNE (TRADUZIONE DAL CALABRESE DELLO STESSO ALFREDO PANETTA) Mamma mia che montagna! E

Due poeti allo specchio (Laura D'angelo e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  D'amore Quando frettolosamente ti allontani, scivolano i giorni in un equilibrio di gesti spenti, ripetitivi, increduli al dubbio e al lento fluire degli addii. Li incrocio per strada, all'angolo fortuito delle occasioni perdute, lasciate per incuria nel bacio che ferma il lampione in un volo di falena, nel per sempre rapito e ingenuo di vecchie stelle accese e sillabe d'amore. (Laura D'Angelo  - inedito 2023) D'amore Eppure ogni diluizione dell'istante crea spazi che sono galassie di ricordi e odori acri - sanno di pompelmo quegli attimi in cui chino lo sguardo a cercar tracce del passaggio del sublime tra le metastasi del mio pensiero.  Ogni luogo in cui non sei è il luogo a cui tornerai e di questa illusione io mi nutro. (Sergio Daniele Donati  - inedito 2023)

Due poeti allo specchio (Ilaria Giovinazzo e Sergio Daniele Donati)

Immagine
  Lo senti questo logorio continuo delle corde intorno all'argano? L'incontro perfetto del corpo che aderisce all'ombra? Sei nelle armonie improvvise a cui accedo negli attimi illuminati delle mie giornate. Sotto il peso delle cose questo muscolo idiota schianta. Dimmi solo che la vita non tradisce Dimmelo ancora. Menti. Ilaria Giovinazzo Inedito 2023 Confiderò a te, che sei cosmo, il docile segreto della domanda che tengo stretta nei palmi, perché non trovi risposta. La luce non m'appartiene, né l'armonia. Io sono penombra, un intervallo di settima, stonato e dissonante; sotto coltri di parole dorate celo singulti da bimbo inascoltato. Mi chiesi a lungo perché ma la natura non mente, e la vita tradisce solo nell'istante della morte. Mento io, a ogni mio respiro, non a te, che sei cosmo. Sergio Daniele Donati Inedito 2023

Due poeti allo specchio (Ilaria Giovinazzo e Sergio Daniele Donati)

Immagine
Lo senti questo logorio continuo delle corde intorno all'argano? L'incontro perfetto del corpo che aderisce all'ombra? Sei nelle armonie improvvise a cui accedo negli attimi illuminati delle mie giornate. Sotto il peso delle cose questo muscolo idiota schianta. Dimmi solo che la vita non tradisce Dimmelo ancora. Menti. Ilaria Giovinazzo - inedito 2023  Confiderò a te che sei cosmo il docile segreto della domanda che tengo stretta nei palmi, perché non trovi risposta. La luce non m'appartiene, né l'armonia. Io sono penombra, un intervallo di settima, stonato e dissonante; sotto coltri di parole dorate celo i singulti di un bimbo inascoltato. Mi chiesi a lungo perché ma la natura non mente, e la vita tradisce solo nell'istante della morte. Mento io, a ogni mio respiro, non a te che sei cosmo. Sergio Daniele Donati - inedito 2023

Due poeti allo specchio - dall'ospedale (Salvatore Annunziata e Sergio Daniele Donati)

Immagine
Lettera da un letto d’ospedale Son qui, da solo con la mia fede nella disposizione non casuale delle stelle. Da poco, il dottore di turno, ha detto di avvisare i familiari della donna del letto numero 5: non ce la farà. Io mi sono affacciato in quegli occhi pieni di nostalgia di mano tesa, nostalgia di chi vorrebbe non partire, restare. Dalla finestra le luminarie mi ricordano che è Natale e di nuovo, anche qui, mi sorprendo a pensare che Natale, per me, è il giorno in cui il silenzio divino si fa allegria nei vivi, e tra questi letti, poi le preghiere sono così piene della speranza antica così cara a Dio! La notizia di essere fuori pericolo mi rimette al mondo: stringo le lenzuola, mi mordo le labbra: sono vivo! E da dentro, non so come risalgono dolcezze di prime volte. Salvatore Annunziata - inedito 2023 Ricordo Ricordo allora la conta dei respiri e le notti a cercar requie  per quel vecchio in stanza - chiamava mamma , senza sosta; poi taceva, quasi preso dalla memoria di un'as

Due poeti allo specchio (Daniela Stasi e Sergio Daniele Donati)

Immagine
I. Ormai mi son fatta d'una pietra refrattaria agli incanti mentali: da cui non traggo più alcuno  spunto, veritiero, sulla natura del mio corpo Che da me, spesso, arretra a dire Che non è più il mite involucro delle mie domande; ma che  tutto in me trasponde il sangue; scevro da ogni mio avulso  pensar me stessa. Farsi di me la consistenza e in, controluce assumere le mie sembianze. II. E se d'estate, da ragazza, facevo cadere le palpebre anche alle finestre della mia stanza; in ossequio alla potenza dei Prìncipi del Sole - a illuminarmi, condiscendenti, le intuizioni - Adesso, oso pure sfidarli! Con i miei occhi più feroci dei loro; ad accecarmi del  corpo la vanagloria della mente Solo così poter andare al cospetto della vera Luce: testimone  oculare di chi si liberò, dalle incerte idee di sé. Anche se, di questo mio affiancarmi, ne temo la fatale  sostanza: tramutarsi, senza di me, nell'esito Finale. (Daniela Stasi - inedito 2023) _____ Dice di sé l'autr