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Visualizzazione dei post con l'etichetta Anna Rita Merico

(Redazione) - "Barca del frangibile" una poesia di Rishi Dastidar ( con Traduzione di Emanuela Chiriacò e nota al testo di Anna Rita Merico)

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  Barca del frangibile di Rishi Dastidar Traduzione di Emanuela Chiriacò Barca del frangibile, piena di libertini redenti e cuori libreschi Bozzello della fedeltà, pieno di ginocchia che si levano e cappelli che si piegano Bisbiglione della fantasia, pieno di memorie di corpi e corpi di memorie Barocco della fellonìa, pieno di curve di fuoco e peccati vacillanti Bizantino della fertilità, pieno di risvegli a terra e sospiri turchini Boato della fragilità, piena di universi sottili e ritmi spezzati Belluria della futilità, piena di tasti pausa e sale d'attesa Brioche della flessibilità, ricca di croste sollevate e strati spugnosi Briglia della fashionabilità , piena di tempo girevole e scintilli d’entropia Bulbo del formidabile, carico di luce elettrica mai spenta dal 1901 Bagliore rossastro della funzione, pieno di facili clic e malìa ferroviaria Buca eterna della fallibilità, piena di promesse resuscitate e logica delle onde Bricco della fattibilità, pieno di bugie domestiche ed

(Redazione) - Muto canto - 02 - con Niccolò Machiavelli (Erotica)

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  A cura di Anna Rita Merico Muto Canto è spazio di finzione e dialogo con quanto prodotto in spazi-tempi non precisi né precisati. Pensieri di resistenza alle avversità. Pensieri del farsi di umanizzazione, nonostante tutto. Tracce di attraversamento di nebbie. Un titolo non arbitrario: Erotica. Non arbitrario perché amore e piacere dei sensi rappresentano il documento più umano della produzione di Machiavelli, grande politico dell’era moderna e fine pensatore della visione di un nuovo realismo capace di innervare finemente le due diverse sfere dell’esistenza: la pubblica e la privata. La ricerca del piacere per stemperare in esso il cruccio solitario di uno sguardo consapevole sulle debolezze e inconsistenze strategiche della politica agita in Principati e Signorie italiani in epoca rinascimentale. Machiavelli ci ha lasciato, attraverso epistole, opere teatrali, versi, scritture erotiche, il patrimonio di un modo per entrare nelle rappresentazioni dei costumi dell’epoca cantandone pi

(Redazione) - Postilla al testo Il predatore uccide senza odio di Daniele Zanghi, La carne l’amore la morte, Musicaos ed. 2023 - a cura di Anna Rita Merico

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Postilla al testo Il predatore uccide senza odio ( 1)  di Daniele Zanghi, La carne l’amore la morte, Musicaos ed. 2023 a cura di Anna Rita Merico Il predatore uccide senza odio ma atrocemente. Questo prova che Dio non esiste. L’uomo uccide inferocito ma in modo sobrio Neanche l’Umanità esiste.  (2 ) Ecco torna a dirsi quella banalità del male che secca, asfittica, giallognola si mostra privata d’ogni possibile aggancio alla carne. Atrocemente (ma): è la casa del pensiero dormiente, rarefatto, gelido, stirato nel dentro della sua impossibilità d’essere. Lungo tragitto e morte di sistema. Aculeo dentato che rostra ogni orizzonte rarefacendolo.  E’ pensiero che si ritrae: mollusco senz’osso lontano da vita. Tommaso, a pensarci, all’epoca sua, non ha valutato l’ipotesi dell’esistenza di prove della non esistenza di Dio. La contemporaneità, invece, postula una Summa all’inverso attraverso atti della Storia e dispiegamento di sobria inferocità spesso non punibile perché annidata in maschere

(Redazione) - Muto canto - 01 - I light your streets (Io illumino le tue strade)

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A cura di Anna Rita Merico ____ Meridel LeSueur (1900/1996) Narrazioni lungo la storica U.S. ROUTE 66 (1) Sono una donna folle col viso dipinto per le strade di Gallup. Invito gli uomini nella mia tomba per un po’ di vino. Sono una tomba dipinta Donna Gufo nella notte ai viandanti il suo richiamo. Pipistrelli neri sopra il sole cantano per me Il rospo cornuto mi dorme tra le cosce le mie nonne mi mandarono canti di rigenerazione ma l’uomo bianco mi compra per poco senza un canto o una parola. Appaiono i miei figli morti e gioco con loro. Crinali di tempo nella mia pena - ricordando Chi reclamerà le rovine? E le tombe? Fanciulle del granturco violate come la terra? Sono una bambina nella mia polvere erosa. Ricordo le piume dei colibrì e il granturco vergine che rideva sulla pannocchia. Mais difendimi Prateria ruotami intorno Corro sotto i fucili e gli occhi avidi e uragani di visi bianchi mi accoltellano. Ma come la volpe e il fumo risplendo tra i tordi e illumino le tue str

Deserti - Due poeti allo specchio (Anna Rita Merico e Sergio Daniele Donati)

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A Sergio perché ci disse di Anna Rita Merico Rabbi dipanaci l’osso della parola abisso Rabbi moltiplicaci parola e testo così che ne possiamo intravedere domanda non farci restare ne l’interrogazione L’interrogazione è la sponda del Libro tra Libro e Libro l’interrogazione interrogazione e assillo emergono dall’oblio di scrittura e morte e gioco drammatico diciamo ne diciamo scoprendo forma e limite nel foglio bianco su cui incideremo ne incideremo a partire da dialogo silenzioso Rabbi ma qui l’abisso è fondo con occhi lacertati perdiamo nome nel senza pelle di un pensiero sentiamo vuoto e interruzione e vento e soffio Di linguaggi diciamo parola per domandare parola per rispondere linguaggio che interroga e linguaggio che risponde Narraci la grammatica Rabbi siamo tormentati da frammenti poltiglie ebbrezze senza limite ignoto fughe l’abisso ci ha tolto nome Deserto è volto d’abisso come segnare tracce e orditi nel rischio? come possiamo annotare il dentro delle bussole su questi grani

(Redazione) - Un intervento di Anna Rita Merico su "Formulario per la presenza" Edizioni Progetto Cultura 2022 di Francesca Innocenzi

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Seguivamo Basaglia leggevamo Ronald Laing riflettevamo su Michel Foucault mentre giungevano ruggiti di bestie ferite a morte dalla vicina Real Casa di Aversa di Anna Rita Merico ______ Delucidazione (1) ma io ti dissi solo di voler dormire quando il tuo silenzio pesava come piombo. nell’aria si infittiva un tanfo di sciagura un nuvolo di mosche in me tornava. ho preso il diazepam, ti scrissi allora. da sinistra ogni uccello infido sfrecciava. un tuono di menzogna mi sfece come pazza nei gorghi da complotto della sera. Nell’andare della giornata, lenta e uguale alle altre, da secoli simile, ti dico d’un sonno che potente mi chiama. Ah! Il Sonno antico! Non dormiva, forse, Odisseo mentre la nave lo portava da Scheria a Itaca? Viaggio d’una notte su una nave carica d’ori preziosi. Era nave sollevata dalle acque e circondata da nebbie fitte. Odisseo dormiva. Su di lui Atena elmata vegliava traghettando il ritorno per il quale occorreva un’uscita da sé. Atena conteneva l’andare e l’uscita

(Redazione) - Di poesia, di poeti, di Custodi Acque fossili abbracciano la pioggia (di Alfredo Rienzi) - una nota di lettura di Anna Rita Merico

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Acque fossili abbracciano la pioggia (1) Acque fossili abbracciano la pioggia benedicente e calma: falsa laguna collegata al mare da un sommerso canale dal tempo in cui vacillarono i regni di Edom, senza cadere. Pare una donna, dal volto coperto, che oscuramente fissa nel calmo specchio d’acqua uno spazio screpolato incolore del cielo occidentale in equilibrio in mezzo alle colonne della misericordia e del rigore la sta osservando il poeta, l’iniziato al mistero minimale immobile, scolpito come l’alfa e l’omega sul marmo funerario ne riconosce il profilo dei seni e il fiato fecondante i nudi piedi e bianchi, sotto la palude di fango e siero, il profumo d’issopo. Solleva l’orlo della lunga veste: la pelle è cifrata da fuoco e morsi di bestie d’ogni specie: non una traccia venga cancellata non una parola vada perduta. ______ NOTA DI LETTURA (di Anna Rita Merico) Contenere l’acqua appena dopo un diluvio arcano, un diluvio colmo di esiti di Creazione. Lattea acqua di umidi tremori. L’acqua

(Redazione) - Lo spazio vuoto tra le lettere - 18 - Su "Fenomenologia del Silenzio" di Anna Rita Merico (Musicaos editore, 2022)

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A cura di Sergio Daniele Donati  Fenomenologia del Silenzio (Musicaos editore - Poesia 36 , 2022)  è la raccolta poetica di Anna Rita Merico che raccoglie sue composizioni dal 2004 al 2021. Non sfugge a chi vi scrive che la coraggiosa e ossimorica scelta di voler de-scrivere il Silenzio attraverso la Parola abbia una sua storia, molto antica, ma non sfugge nemmeno quanto della parola Silenzio si abusi nella poesia contemporanea, depotenziandone così il più profondo significato.  Non è questo il caso, giacché la poeta fa pochissimo uso del termine Silenzio nelle sue composizioni, dandogli tuttavia vita, quasi fosse un personaggio ectoplasmatico e sempre presente di un'opera teatrale d'antan. Cercherò quindi, in questa breve nota, di farvi percepire la presenza del Silenzio nelle linee poetiche di Anna Rita Merico, ma non senza aver prima fatto cenno ad una lettura del silenzio che mi é molto cara.  Quello della parola é  sempre, che se ne sia coscienti o meno, un movimento che d

Due poeti allo specchio (Anna Rita Merico e Sergio Daniele Donati)

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Mi striscio dietro ciò che sta dietro al pensiero m’impinguo in quella materia che mi consente di sottrarmi al dato calandomi nel profondo dell’annullamento del tempo cerco origine di parola e trasformazione di mondo Il giorno si leva mi dici di giustizia della parola mi dici del dono dell’ombra nella radice dell’essere mi dici dell’occhiosorgente intramato nella Visione mi dici del buio che porta al centro e del limite e della caduta Dipano la grazia del limite proteggo il suono antico nutrendomi lenta dal palato d’una balbuzie radicata nel dentro Mantello di lettere e vene di acuta spiritualità forgiano corpo si esce chini dalla sabbia e muti dalle grotte con lo stilo verghiamo segni essenziali di trama di vita li infiliamo nelle crune moltiplicandone i sensi lettere nimbate di luce mostrano le geometrie di un sacro che ci narra terra urlo bestemmia sogno approdo attesa orizzonte Mi dici di ciò che è prima della parola mi dici della lettera che mostra scrigno di sé la lettera