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Echi di Fedro - Terza fase - 04 - Antonio Josef Faranda e Rita Pacilio

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Foto di pubblico dominio di  Patrick Tomasso  trovata sul sito  Unsplash ______ Inciampare su un gradino nella solita strada apparentemente sgombra poi la faccia gettata al suolo e riscoprire il sapore della torba. In un baleno il suono di una canna fumante brucia il petto, una folle corsa per una lenta discesa. Le madri si guardano l’una veste il figlio riesumato l’altra insegna al suo bambino che i capelli possono vivere a lungo. (Antonio Josef Faranda) ______ Tacendo cresce poco alla volta un bicchiere da vuotare, rimetterlo in piedi poi di nuovo buttarlo giù. Ricucire la pelle con fogli di carta sbiaditi e scoprire il proprio nome vecchio cimelio abbandonato. Cadere al posto giusto accanto al vetro appannato e con giochi di prestigio far danzare le dita: troppo storditi per reagire. In fine svegliarsi comunque anche senza un valido motivo ripetere a memoria tutto da capo e subito uno sbadiglio. (Antonio Josef Faranda) ______ Giù  dietro ai gomiti in ...

Estratto dalla raccolta "Come fosse luce" (Macabor Edizioni, 2023) di Rita Pacilio

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  Un onore e un piacere profondo per Le parole di Fedro poter pubblicare un estratto della poeta Rita Pacilio , tratto dalla sua ultima raccolta "Come fosse luce" (Macabor Edizioni, 2023).  La raccolta, che contiene anche una mirabile prefazione dalla poeta Mara Venuto , traccia un percorso nella scrittura dell'autrice in cui si manifesta, ed è pleonastico dirlo, la piena maturità poetica dell'autrice. Sperando di farvi cosa gradita, con questo estratto vorremmo solo darvi un'idea del viaggio nella parola di Rita Pacilio , invitandovi peraltro ad approfondire con letture en più corpose di quanto un semplice estratto possa permettere, sia dell'opera  "Come fosse luce", sia dell'intera opera dell'autrice, che è molto interessante e corposa, come potrete intuire dalle note biobibliografiche in fondo al post. Per la redazione de Le parole di Fedro il caporedattore -  Sergio Daniele Donati _____ Vengono e vanno di bocca in bocca i baci sulla lapi...

(Redazione) - Estratto da "Di ala in ala" di Rita Pacilio e Claudio Moica (RP libri 2022), con nota di lettura di Sergio Daniele Donati

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La poesia è dialogo ;  è il segno che la parola lascia sulla pelle altrui.  La poesia è sollecitazione, marchio, volo; ma è anche divaricazione, fessurazione sottile che lascia penetrare a fondo liquidi preziosi da un altrove fecondo. È sempre fenomeno collettivo, plurale, eterodiretto, anzi diretto all'altro da sé, all'Altrove.  La poesia non è mai solitaria, anche se scritta in un eremo o in una cella di un monastero, perché mette tra loro in relazione diverse parti di un sé altrimenti frammentato .  Poetare, anche dalla famosa grotta, è sempre creare e far fiorire sinapsi, legami, nodi e dar fiducia al potere trasformativo di un flusso di scrittura che ci attraversa.  Per questo la poesia, che è sempre dono, chiede solo grandi capacità di ascolto e ricezione.  È una voce altra, anzi la voce dell'altro, ciò che scriviamo sempre e, quindi, mal si concilia col poetare l'uso del possessivo.  Non c'è nulla di mio in ciò che scrivo, perché ciò che sc...