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A proposito di Giorgio Simonotti Manacorda - di Raffaele Floris

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  Raffaele Floris Giorgio Simonotti Manacorda , (1915-1971), è uno dei tanti poeti ingiustamente dimenticati del ‘900 italiano. Figlio del forse più noto Oreste (il Sire di Villabella, luogo tuttavia inapprezzabile come la ventilazione di Sandro Ciotti), ingegnere, Grand’Ufficiale e presidente del Casale Calcio, nonché, per un biennio, dell’Ambrosiana Inter, di Giorgio non si avrebbero molte notizie né su Wikipedia né su Wikipoesia, almeno sino al 2020, anno in cui chi scrive propose questo articolo all’ International Web Post (che sentitamente ringraziamo per la gentile concessione), ora rieditato per Le Parole di Fedro . Giorgio Simonotti Manacorda Ci soccorse e continua a soccorrerci, per nostra fortuna, la meritoria tesi di laurea di Chiara Olivero, (Casale M.to, 1980) che ringraziamo. Giorgio Simonotti Manacorda nacque a Milano nel 1915, trascorse un’infanzia dorata nella splendida villa di famiglia, viaggiando anche all’estero in compagnia del padre. La madre Vittoria fu una ...

(Redazione) - Parola Eretica - 04 - “Angelus Novus” (La violenza della Storia nella poesia di Raffaele Floris)

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  di Gabriela Fantato Walter Benjamin : un grande pensatore, il filosofo che meglio di tutti incarna la modernità, i suoi lati oscuri, le problematiche ad essa connessa e le sue tensioni. Anche la sua formazione, il suo pensiero politico sono fuori dalle mode del tempo: Benjamin era un pensatore “ eretico ”. Critico della società dei consumi, non risparmiò attacchi duri al potere sovietico, al quale non si allineò mai del tutto, seppure di scuola marxista, praticò un marxismo riletto attraverso suggestioni ebraiche. Persino il suo modo di scrivere era sui generis, di fatto i suoi saggi sono a frammenti, come intuizioni emerse dal flusso cogente del logos e, in questo, lontani da ogni tentativo sistematico di trattazione esauriente, il che lo colloca fuori da determinati ambiti del pensiero filosofico. Benjamin è vicino alla poesia in questo suo procedere per intuizioni e immagini. Per riflettere sul rapporto tra la   storia e la poesia ,   dunque, partirò da una nota int...

Cinque poesie di Raffaele Floris tratte dalla raccolta inedita "Monete fuori corso"

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  _______ Procedere per scheg ge Non per la morte, solo per la vita si estinguerà la luce dell’ibisco che si è incurvato al tedio dell’estate. Cos’è questo procedere per schegge che infiammano le notti di catrame? Cos’è questa progenie di fantasmi che puntano sul vizio delle carte per vincere la sorte e condannarci a un coro petulante di cicale? L’estate muore, come le sterpaglie che bruciano nei campi, presidiati dal volo ininterrotto dei piccioni. I giorni sono pelle di serpente raccolta dal signore dei rottami. Chissà che ne faremo dell’autunno, quando verrà a picchiare sul battente, chissà se piangerò nelle tue mani. Tienila accesa tu quella lucerna, non dare corpo all’ombra che rimane. _______ Frammenti Non dare corpo all’ombra che rimane perché è un sentiero inutile, una strada che non ha sbocchi. Viene per frammenti l’autunno e si fa beffe delle imposte che sbattono, dei giochi abbandonati allo sconforto della tua cantina. Ma noi sappiamo bene di quell’ombra che sempre ci ac...